Istituto Italiano di Cultura ICC
Tokyo
2-1-30 Kudan Minami, Chiyoda-ku
03 32646011 FAX (03) 32620853
WEB
Studio Azzurro
dal 19/4/2001 al 10/6/2001

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Studio Azzurro


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19/4/2001

Studio Azzurro

Istituto Italiano di Cultura ICC, Tokyo

In occasione della riapertura dell' ICC -InterCommunication Center- di Tokio, lo Studio Azzurro e' stato invitato a inaugurare gli spazi rinnovati del Museo con una mostra intitolata "Embracing Interactive Art". L'esposizione si compone di due installazioni interattive: "Coro" realizzata nel 1995 e "Tamburi a sud" appositamente creata per questo evento e pensata come sperimentazione nell'utilizzo del Web.


comunicato stampa

In occasione della riapertura dell' ICC -InterCommunication Center- di Tokio, lo Studio Azzurro è stato invitato a inaugurare gli spazi rinnovati del Museo con una mostra che si terrà dal 20 Aprile al 10 Giugno intitolata "Embracing Interactive Art". L'esposizione si compone di due installazioni interattive: "Coro" realizzata nel 1995 e "Tamburi a sud" appositamente creata per questo evento e pensata come sperimentazione nell'utilizzo del Web.

In Tamburi a Sud si è cercato di sperimentare una modalità comunicativa che partendo da un luogo fisico, attraversato da una esperienza diretta di numerose persone, abbia la possibilità di prolungarsi, attraverso una sorta di tam-tam tecnologico, nella Rete.
L'installazione è costituita da quattro grandi membrane di circa 2 mt. di diametro simili a grandi tamburi, su di esse vengono videoproiettate delle immagini di mani che mostrano il loro palmo, ripreso in dettaglio. Toccando ciascun tamburo, o meglio percuotendolo sino a provocare un suono, il particolare dell'immagine verrà spostato nella direzione da cui è provenuto il gesto.
Ogni mano potrà essere quindi esplorata, come una carta geografica che rappresenta i segni, i solchi, le tracce di vita dell'uomo a cui appartiene. I toni grevi dei tamburi si mescoleranno ai suoni campionati che provengono dall'ambiente e dalla cultura cui si riferisce l'immagine.
Il viaggio finisce nel momento in cui si riesce ad inquadrare, tra le pieghe della mano, l'oggetto che la stessa offre con il suo gesto. In quel momento essa si ritrarrà impugnando il piccolo e simbolico tesoro inviandolo in modo casuale a un indirizzo mail della Rete.
Il percorso sarà visualizzato su un quinto tamburo che raffigura il pianeta, attraverso una piccola icona che si fisserà sul Paese di destinazione.
Questo segnale di Tam-tam, che evoca una modalità così arcaica di comunicare, si coniuga con un apparato sofisticato che permette di ascoltare e ricevere messaggi di ritorno, sollecitandoci nuove forme, diversi oggetti, nuovi appelli da comunicare e con cui trasformare la stessa installazione.

Le mail, che rispondono a tutti i criteri di non inquinamento della rete, sono vere e proprie pixel opere che si possono raccogliere e conservare. Attraverso esse si può accedere a un sito di approfondimento e da cui facilmente si può rispondere inviando un proprio messaggio oppure un proprio oggetto raffigurato. Uno scambio simbolico che forse rimarrà tale, ma che si spera possa generare un fluire di mani che offrono nuove storie, che denunciano ingiustizie, che trovano diversi modi per rappresentarle e comunicarle.
Questi tam-tam di ritorno saranno ricevuti a Tokio, dove le testimonianze raccolte saranno inserite sul sito e verranno catalogate per una pubblicazione. Inoltre potranno confluire nell' installazione, creando un vero e proprio dialogo che arricchisca il piccolo universo di conoscenza da cui siamo partiti.
Chiunque desideri avere maggiori possibilità di ricevere questi segnali può indicare il proprio indirizzo di posta elettronica tamburiasud@tiscalinet.it

Coro è una installazione interattiva, rappresentata ormai in molti Paesi, che ha introdotto alcuni temi centrali della ricerca di Studio Azzurro: stabilire un nuovo rapporto tra pubblico e opera attraverso quelle che sono state definite "interfacce naturali" e creare ambiti per una interazione condivisa.
L'opera consiste in un tappeto sensibile abitato da corpi virtuali, una superficie sulla quale sono proiettate immagini apparentemente immobili di personaggi in diverse posizioni. Il visitatore, con i suoi passi può attivare la reazione delle figure. Calpestate, esse reagiscono, si animano, si girano ma non solo: esclamano, sospirano, evocano il canto di culture diverse.
Quest'ambiente sensibile è ricco di valori simbolici legati anche ai complessi e molteplici significati del tappeto. Sotto il peso dei visitatori, le voci si alzano fino a diventare un "coro", metafora di quel popolo o territorio calpestato nei suoi diritti.

"Embracing Interactive Art" è la terza grande mostra di Studio Azzurro in Giappone dopo "Videoambienti 82-92" presentata a Tokio, Kokura e Nijgata nel 1993; "Ambienti sensibili" al Nitsu Art Forum nel 1998. Una presenza segnata anche dalle videoinstallazioni commissionate dalla Biennale di Nagoya nel 1991 e la Biennale'99 -Interaction di Tokio e dalla presentazione di alcuni spettacoli come "La Camera Astratta" nel 1991 e "Il fuoco, l'acqua, l'ombra" nel 2000.

L'ICC di Tokio è un museo che si occupa da anni di sperimentazione con le nuove tecnologie in relazione all'esperienza artistica, punto di riferimento mondiale per questi nuovi linguaggi ha legato la sua attività alla collezione permanente di opere interattive, alle mostre monografiche temporanee, alla programmazione del suo Auditorium e all'organizzazione della Biennale "Interaction".
Sito: http://www.ntticc.or.jp

Lo Studio Azzurro è un ambito di produzione e sperimentazione sulle nuove tecnologie applicate alla ricerca artistica. Fondato nel 1982 da Fabio Cirifino, Paolo Rosa, Leonardo Sangiorgi e successivamente integrato da Stefano Roveda, ha realizzato, con la partecipazione dei suoi collaboratori, numerose videoinstallazioni, installazioni interattive, spettacoli multimediali, film.
Il nuovo sito, che sarà attivo dal prossimo 18 Aprile, è http://www.studioazzurro.it


STUDIO AZZURRO PRODUZIONI s.r.l., Via Davanzati 5, 20158 Milano, tel.++39-2-39321331/39324282 fax++39-2-3760079
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