Mostra personale dedicata all'autoritratto; uscito dal sistema dei generi pittorici l'autoritratto tende sempre più a porsi come idea regolativa che gli artisti inseguono nel loro lavoro.
Così inteso naturalmente l'autoritratto non ricerca più l'identità profonda della persona nella fisiognomica facciale ma pur sempre intende perimetrare un universo creativo, un rapporto con il mondo e, soprattutto, i ritmi del suo mutare, evolversi, retroflettersi. La mostra di Bonomo Faita, e fin dal titolo, Collettiva, si colloca felicemente entro quest'alveo. L'intenzione decorativa innanzitutto si realizza in una presa di possesso esaustiva della parete espositiva, terra-tetto e da spigolo a spigolo, bloccando sul nascere ogni intenzione interpretante a favore dell'installazione, mito ossessivo dell'opera contemporanea. No, Faita propone opere da considerarsi ciascuna per sé stessa, risolte e chiuse in sé. Ma è poi la vocazione decorativa di ogni pezzo che la presentazione espositiva esalta e rispetta allo stesso tempo.
La decorazione guadagna nell'assumere modalità e varietà , cadenze diverse: giacché l'oggetto da afferrare alla fine è un mondo poetico e non un colpo d'occhio alla sala della cerimonia! Collettiva, ben oltre l'intenzione graffiante e burlesca, pone il problema di cogliere il ritmo leggero e variabile di questo sguardo sugli oggetti componenti il mondo prima di ricercarne le direzioni serie e profonde. E, allora, viene in primo piano la felicità delle soluzioni tecniche adottate di volta in volta, la semplicità dell'intervento artistico, la leggerezza con cui Faita sa far volare le sue immagini fantastiche e istantanee.
È possibile imporre un ordine di lettura alla proliferazione delle immagini; un ordine per serie, quindi esteriore. Avremo allora una radice astratta che costruisce meccanicamente, e una radici labirinticamente salda al mondo delle cose. E, infine, un occhio fotografico che sorprende le cose ma le immerge in situazioni improbabili. Tuttavia l'esperienza fruitiva si deve poi misurare col dialogo che queste serie di immagini intrattengono tra di loro e unitariamente, verso la definizione del perimetro fantastico di Bonomo Faita.
La mostra, curata da Roberto Vidali e realizzata in collaborazione con la Galleria Ca' di Fra' di Milano, sarà visitabile fino al 4 aprile; orario di visita: ogni martedì dalle 18 alle 21 oppure su appuntamento telefonando al numero 040-313425.
Inaugurazione: giovedì 2 marzo, alle ore 18