Tra il 1979 ed il 1987 una giovane artista italiana, Giancarla Frare, si applica quasi ossessivamente allo studio della poesia di Georg Trakl, il cantore piu' tormentato del crepuscolo asburgico, una vicenda umana ed artistica intensa e breve: 1887-1914, ventisette anni spesi tra genialita' e disperazione, l’invenzione di una lirica di sconcertante modernita', il suicidio per overdose.
Potente e' il silenzio nella pietra
una lettura di Georg Trakl. 1979 -1987
a cura di Ida Porena e Carlo Fabrizio Carli
Tra il 1979 ed il 1987 una giovane artista italiana, Giancarla Frare, si applica quasi ossessivamente allo studio della poesia di Georg Trakl, il cantore piu' tormentato del crepuscolo
asburgico, una vicenda umana ed artistica intensa e breve: 1887-1914, ventisette anni spesi
tra genialita' e disperazione, l’invenzione di una lirica di sconcertante modernita', il suicidio
per overdose. Il folgorante impatto con il mondo di Trakl suggerisce a Frare un ciclo di disegni
che sono un perfetto esempio di traduzione di un linguaggio artistico in un altro: l’animo
di un poeta messo a nudo da un pittore. A questo caso di assoluta empatia tra due artisti
appartenenti ad epoche e culture diverse viene oggi dedicata una mostra pensata come
una sorta di peregrinazione dell’opera di Frare attraverso i luoghi di Trakl: Salisburgo,
Vienna e Innsbruck.
Di origine veneziana, nata nel 1950, Giancarla Frare, pittrice e voce tra le piu' interessanti
della grafica italiana contemporanea, ha dedicato gli anni compresi tra il 1979 ed il 1987,
quasi un decennio della sua ricerca, alla riflessione sulla poesia di Georg Trakl. Ne e' scaturito
Le Condizioni del Volo, un corpus di venticinque disegni in bianco/nero a china su carta,
realizzati in unico formato (cm 70x100) in modo da consentirne la lettura in sequenza, come
altrettanti fotogrammi filmici.
Una conoscenza cosi' approfondita del mondo trakliano da parte di una giovane artista italiana
alla fine degli anni ’70 va considerata una circostanza del tutto singolare. I primi lavori di
Frare su Trakl appaiono infatti gia' nell’anno della pubblicazione ad opera di Einaudi della
felice traduzione di Ida Porena, evento culturale di fondamentale importanza ai fini della
scoperta di un autore sino ad allora quasi sconosciuto in Italia. Il rapporto di assoluta empatia
che Giancarla Frare riesce a stabilire con l’interprete piu' tormentato della finis Austriae
appare sin dall’inizio cosi' rilevante da meritare importanti riconoscimenti pubblici, in primis
la vittoria del concorso promosso nel 1981 dalla Fondazione Bevilacqua La Masa - con
l’acquisizione del lavoro nella collezione permanente dell’istituzione veneziana e la personale
tenutasi due anni dopo a Ca’ Pesaro - e, a seguire, le numerose mostre dedicate al ciclo,
tra le quali vanno ricordate quelle curate da Enrico Crispolti a Como e da Flaminio
Gualdoni a Belluno. Non deve pertanto sorprendere lo sforzo fatto da un nutrito drappello
di prestigiose istituzioni culturali austriache in collaborazione con il nostro Ministero degli
Affari Esteri per riunire tutti i venticinque fogli che costituiscono il ciclo frariano (negli anni
disperso tra collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero) e proporli in una mostra che
tocchera', a partire dal prossimo agosto, i luoghi emblematici della vita di Georg Trakl:
Salisburgo, citta' natale e della prima formazione, Vienna, citta' universitaria e dell’avvio alla
professione di farmacista e infine Innsbruck, il luogo dove e' sepolto e che lo fece conoscere
al grande pubblico attraverso le pubblicazioni sulla rivista Der Brenner.
Ida Porena, massima studiosa italiana di Trakl, nonche' curatrice della mostra insieme a
Carlo Fabrizio Carli, ha individuato il titolo della rassegna in un verso del poeta di
Salisburgo: “Gewaltig ist das Schweigen im Stein", vale a dire: “Potente e' il silenzio nella
pietra". Parole che racchiudono il senso della pittura di Frare cosi' come quello della lirica di
Trakl, l’una e l’altra calate in un silenzio assoluto e affascinate dall’idea della pietra come
metafora di eternita', quasi un emblema araldico da contrapporre all’irreparabile corruttibilita'
del tutto. L’una e l’altra doppie, gemellate da una percezione dell’esistenza perfettamente
ambivalente: da una parte il nero assoluto della putrefazione e del limite come destino al
quale e' impossibile sottrarsi, dall’altra l’abbagliante biancore del silenzio come attesa di
un’epifania di luce ed eternita'. La dialettica del bianco e nero dal 4 agosto alla Traklhaus
di Salisburgo.
Inaugurazione venerdi' 4 agosto dalle ore 18
SEDI ESPOSITIVE SUCCESSIVE
Vienna 28 settembre - 18 ottobre 2006 Istituto Italiano di Cultura
Innsbruck 25 ottobre - 16 novembre 2006 Leopold-Franzens-Universitat
Galerie im Traklhaus
Waagplatz 1a, A-502- Salisburgo
Orario di visita dal martedi' al venerdi' ore 14-18 - sabato ore 10-13