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Perfugas (SS)
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Gianni Polinas e Genesio
dal 12/8/2006 al 22/8/2006

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Gianni Polinas
Genesio



 
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12/8/2006

Gianni Polinas e Genesio

Sito Archeologico, Perfugas (SS)

Due interventi all'interno della manifestazione “Le chiavi di Ichnos". Polinas costruisce la sua installazione, Trama del tempo, con e sulle pietre di un Nuraghe. L’artista lega le pietre, sino a creare una trama difficile da districare e della quale e' impossibile trovare il punto d’inizio. Genesio utilizza per costruire la sua installazione dal titolo “Occhi" , sculture realizzate in alluminio che si rifanno alle forme classiche della scultura greca.


comunicato stampa

Due interventi all'interno della manifestazione “Le chiavi di Ichnos"

“Pietre legate alla storia dell’uomo, scolpite, levigate anche solo sfiorate, che sfidano l’acqua il fuoco, e il tempo degli uomini, che ruotano intorno a trame infinite, tessute dal tempo."

L’intevento di Gianni Polinas, nel sito archeologico di Perfugas, si inserisce nella manifestazione “Le chiavi di Ichnos su progetto di Ilaria Marongiu, in collaborazione con Alfred De Locatelli, con un testo di Santa Nastro e con il patrocinio del dipartimento di arte e antropologia dell’Accademia delle Belle Arti di Brera (MI).

Polinas costruisce la sua installazione dal titolo “ Trama del tempo" con e sulle pietre di un Nuraghe. L’artista, partendo da esili fili di cotone lega le pietre, sino a creare una trama difficile da districare e della quale e' impossibile trovare il punto d’inizio, alcune pietre sono sospese nel vuoto, in bilico tra passato e futuro, un linguaggio che rimanda ai legami con la nostra storia.

Le pietre dei Nuraghi testimoniano una civilta' scomparsa, una cultura che ha lasciato il suo segno piu' visibile e maestoso proprio grazie alle architetture costruite con le pietre.

In questo contesto l’installazione di Polinas, assente di riferimenti a forme o simboli della civilta' Nuragica e Prenuragica, non cerca soluzioni o risposte alle tante domande, ma ponendo le pietre al centro del suo lavoro, ne evidenzia la forza e l’energia che sfidando il tempo, mantengono vivo il mistero di una cultura passata.

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Occhi

L’intevento di Genesio , nel sito archeologico di Perfugas, si inserisce nella manifestazione “ Le chiavi di Ichnos" su progetto di Ilaria Marongiu, in collaborazione con Alfred De Locatelli, curato da Santa Nastro e con il patrocinio del dipartimento di arte e antropologia dell’Accademia delle Belle Arti di Brera (MI).

Il pozzo sacro nuragico di Predio Canopoli situato nel centro storico di Perfugas e' il naturale scenario che Genesio utilizza per costruire la sua installazione dal titolo “ OCCHI " , sculture realizzate in alluminio che si rifanno alle forme classiche della scultura greca. Occhi che osservano lo spettatore da diverse angolazioni del sito archeologico.

Come nella tradizione greca, anche gli occhi costruiti da Genesio hanno dei vuoti che in questo caso contengono la luce, la pietra oppure la terra quando sono posizionati nel terreno, questo caso pero' la pupilla non e' solo un vuoto, l’artista al suo interno inserisce una struttura tubolare , come un tunnel che congiunge due estremita', volendo rappresentare cio' che del nostro passato non ci e' dato capire , un vuoto che resta e che cerchiamo di colmare come possiamo , con le testimonianze lasciate dalla storia ma anche con la nostra immaginazione . In questo caso pero' il vuoto della pupilla rappresenta anche un varco, un ponte tra passato e presente, due punti di osservazione, che lasciano sospese alcune domande, per esempio i nostri antenati costruivano, creavano, vivevano pensando di lasciare un segno per il futuro? E nel caso come immaginavano la realta' presente?

Sito Archeologico di Predio Canopoli
Perfugas (SS)

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