"Benche' non sia mia professione", come egli stesso scrive, in architettura Michelangelo e' stato grande, grandissimo, interprete, assolutamente all'altezza di quanto ha raggiunto in pittura, scultura e poesia. A cura di Howard Burns, Caroline Elam e Guido Beltramini.
Il disegno di architettura
Mostra assolutamente d'eccezione quella che si inaugura il 16 settembre al Museo
Palladio in Palazzo Barbaran da Porto a Vicenza, aperta al pubblico fino al 10
dicembre. Protagonista Michelangelo Architetto. In mostra piu' della meta' di tutti
disegni di architettura del Maestro oggi noti al mondo.
Una mostra d'eccezione non solo perche' emergera' una dimensione nuova del fiorentino:
" Nelle sue architetture - afferma Howard Burns, che con Caroline Elam e Guido
Beltramini, cura la mostra - Michelanelo scrive poesia. In senso letterale perche'
non e' raro trovare versi poetici appuntati dal Maestro accanto agli schizzi di
architettura, quasi ad esprime di getto l'emozione sorta dall'aver "inventato" forme
armoniche, poetiche appunto. Ma anche perche' si serve, nelle sue architetture non di
figure scolpite, ma di capitelli e basamenti, luce e ombra che evocano i grandi temi
poetici della Vita e della Morte, dell'Amore, del Tempo e della Fama.".
"Benche' non sia mia professione", come egli stesso scrive, in architettura
Michelangelo e' stato grande, grandissimo, interprete, assolutamente all'altezza di
quanto ha raggiunto in pittura, scultura e poesia.
Le ricerche, molto approfondite, che hanno preceduto questa fondamentale mostra
hanno portato anche a numerose nuove scoperte. "Da questa esposizione e dagli studi
raccolti in catalogo (edito da Marsilio) emerge un Michelangelo ancora piu'
"titanicamente poeta", afferma Burns. Tra le numerose novita', la scoperta del primo
disegno di architettura oggi conosciuto del Maestro, un foglio con schizzi sul verso
e sul recto, prima solo attribuito e ora documentato di sua mano. Burns, con
l'ausilio di nuove tecnologie digitali, ha scoperto il disegno originale di mano di
Michelangelo sottostare il ripasso ad inchiostro di un suo allievo e, accanto,
sempre autografa del Maestro, una annotazione di misure espresse in braccia
fiorentine. Burns ha anche dimostrato che il verso di questo disegno raffigura il
portale della chiesa fiorentina di San Felice in Piazza: ma non e' il progetto della
porta. Il progetto, infatti, e' per gli addobbi per la festa annuale della chiesa,
che Michelangelo poi passa all'amico Jacone che ne curava l'allestimento
Le ricerche (che, storicamente, su Michelangelo architetto sono state meno intense
che sugli altri aspetti dell'arte del Maestro) hanno anche portato ad assegnare a
lui un edificio sino ad oggi di "architetto anonimo del Cinquecento", il Palazzo di
Baccio Valori - oggi noto come Galli Tassi, in via Pandolfini a Firenze.
Riunire a Vicenza trenta opere originali di questo livello e' stata una impresa non
facile. Determinante e' risultato l'apporto del museo Ashmolean di Oxford, e della
grande raccolta di disegni di Christ Church della stessa citta', oltre che
naturalmente della casa Buonarroti che ospitera' la mostra vicentina dal 15 dicembre
2006 al 19 marzo 2007.
"Vorremmo che il pubblico si avvicinasse a questi capolavori di Michelangelo come
se stesse partecipando ad un processo creativo: dalla genesi di un'idea, al suo
successivo avvicinamento alla forma definitiva, con tutti i ripensamenti e le
modifiche, sino alla realizzazione di quegli schizzi e di quegli appunti nelle
forme in pietra" afferma il Presidente del Centro Internazionale di Studi di
Architettura Andrea Palladio, Amalia Sartori.
Anche l'allestimento e' stato pensato da Umberto Riva e Monica Manfredi come un
percorso emozionante che favorisce un rapporto molto intenso ed individuale con i
disegni, isolati in nitide nicchie. Per rendere parlanti questi materiali, il
visitatore prima di arrivare nel "Sancta Sanctorum", passa attraverso una serie di
ambienti con multivisioni digitali.
In apertura della mostra, un sorprendente "ritratto dal vivo" di Michelangelo, ad
opera del fotografo Pino Guidolotti, presenta una inedita serie di immagini
digitali, montate in sequenza, del celeberrimo busto di Michelangelo, realizzato da
Daniele da Volterra e conservato alla Casa Buonarroti.
"benche' non sia mia professione". Michelangelo e il disegno di architettura
Vicenza, Museo Palladio in palazzo Barbaran da Porto (contra' Porti 11), dal 17
settembre al 10 dicembre 2006. La mostra sara' successivamente riproposta a Firenze,
in Casa Buonarroti, dal 15 dicembre 2006 al 19 marzo 2007.
Informazioni: web site CISA: www.cisapalladio.org; www.cisapalladio.org
da martedi' a domenica, dalle 10 alle 18 (chiuso il lunedi'); Ingresso intero 5 euro;
ridotto 3 euro; gruppi e scuole 2 euro
Vernice per la Stampa: sabato 16 settembre 2006, ore 12
Museo Palladio
Palazzo Barbaran da Porto - Contra' Porti 11 - Vicenza