In esposizione xilografie italiane del Rinascimento e del Barocco provenienti dalla collezione di Weimar, alla costruzione della quale Johann Wolfgang von Goethe, in qualita' di direttore delle collezioni del granduca Carl August, aveva contribuito in modo decisivo. In mostra i settanta fogli piu' belli e rappresentativi, esposti solo una volta a Weimar nel 1957.
Le Kunstsammlungen zu Weimar possiedono circa 200 fogli di xilografie italiane a
colori rare e preziose del periodo che va dal 1500 al 1750.
La tecnica della xilografia a colori è stata sperimentata per la prima volta in
Germania intorno al 1500. Oltre alla piastra graduante, usata fino a quel
momento per le xilografie in bianco e nero, il procedimento della xilografie a
chiaro scuro, prevede la stampa di una o più tavole a colori, grazie alle quali
si ottiene un effetto simile a quello di un disegno a colori a penna o pennello
sfumato.
Ugo da Carpi (1480 – 1530) è il primo in Italia a utilizzare questa tecnica e
nel 1516 ottiene dal Senato della Repubblica di Venezia un privilegio, cioè il
brevetto che due anni dopo fu concesso anche da papa Leone X. I capolavori di
Ugo da Carpi costituiscono il cuore della mostra.
Ugo da Carpi lavorò con i principali pittori italiani del suo tempo: a Venezia
con Tiziano, dopo il trasferimento a Roma nel 1518 con Raffaello e Parmigianino.
La tecnica della xilografia portata da lui a una prima fioritura fu utilizzata
da Antonio da Trento e Niccolò Vicentino. A Venezia fu Niccolò Boldrini, che usò
in parte modelli di Tiziano e bozzetti propri. Con le sue xilografie il
mantovano Andrea Andreani (1558/59 – 1629) utilizzò questa tecnica fino
all’inizio del 17° secolo. Il suo capolavoro è la serie di chiaro scuri
realizzata secondo la maniera di Andrea Mantegna “Corteo trionfale di Giulio
Cesare“.
Bartholomeo Coriolano (circa 1599 – 1676) ha lavorato intorno al 1630 – 1650.
Infine Antonio Maria Zanetti (1680 – 1757), utilizzando per la maggior parte
disegni del Parmigianino e Raffaello della sua ricca collezione realizzò dal1720
più di 70 chiaroscuri in una edizione limitata a 30 esemplari e per questo molto
rara.
Le bellissime stampe dei chiaroscuri di questi e altri artisti italiani si
trovano nella collezione di Weimar, alla costruzione della quale Johann Wolfgang
von Goethe aveva contribuito in modo decisivo. Il curatore della mostra, Dieter
Graf (Bibliotheca Hertziana) ha scelto i settanta fogli più rappresentativi e
più belli, esposti solo una volta a Weimar nel 1957
La Casa di Goethe è la prima tappa di questa mostra, che rappresenta un omaggio
alla nostalgia di Goethe per l’Italia. L’inaugurazione avrà luogo martedì 24
aprile alle 18.00. Le successive stazioni della mostra saranno le
Kunstsammlungen zu Weimar (19 agosto – 21 ottobre 2001) e il Haus der Kunst,
Monaco (17 ottobre 2002 – 12 gennaio 2003)
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo (IV volume della serie “Im
Blickfeld der Goethezeit“) di 210 pagine, 70 illustrazioni a colori e ulteriori
illustrazioni in lingua tedesca, corredato da un supplemento in lingua italiana.
Prezzo: 45.000 Lire.
Orari: 10.00 - 18.00 Chiuso martedì
Ingresso 5000 Lire, ridotto 3000 Lire
Casa di Goethe, Via del Corso 18 (Piazza del Popolo), Roma, Tel 0039 06 32 650 412, Fax 0039 06 32 650 449