La mostra retrospettiva e' costituita da 32 lavori tra disegni e tecniche miste su carta, realizzati in circa un trentennio della sua attivita' lavorativa. A cura di Vinny Scorsone.
Per questo amore che brucia dentro…
a cura di Vinny Scorsone
La mostra e' costituita da 32 lavori tra disegni e tecniche miste su carta, realizzati in circa un trentennio della sua attivita' lavorativa.
Nel suo testo in catalogo scrive Anna Maria Ruta: “(…) In queste deliziose e divertenti carte, che vanno dal 1935 ai primissimi anni Sessanta, con un percorso cronologico piu' concentrato rispetto a quello della Mostra del 2002 di questa stessa Galleria, si esplica con chiarezza l’evoluzione del segno e della tecnica disegnativa di Carta, che passa attraverso una costante azione esemplificatrice e un controllo razionale della forma, esercitati sul proprio estro immaginativo, che dalle “nature morte" ancora leggibili degli ultimi anni Trenta e degli anni Quaranta lo fanno approdare alla sintesi e all’iconografia astratta dei primi anni Cinquanta, in sintonia con le direttive del MAC, nato a Milano nel 1948.
Ma gia' nel 1937 e nel ’39 e ancora nel ’40, nel ’43, prima del ’48, le forme astratte realizzate sia a inchiostro, sia a penne colorate, sia a tempera, sia ad acquarello si radicano sui suoi fogli di carta con prepotenza emotiva, fissando le sue dinamiche psichiche all’interno di geometrie, che non sono mai algide e rigide, ma frutto di un naturale studio dei rapporti, espresso attraverso il colore, a macchie o a dissolvenze o a pennellate piu' limpidamente distese.
Un dinamismo interno, certamente di genesi futurista, le percorre, generato da scelte cromatiche, che aprono nuovi territori di trasparenza e di liricita' alle immagini. Frammenti queste carte, fogli extravaganti, ma capaci di formalizzare la ricchezza delle pulsazioni interiori di Carta, di quelle piu' intime e profonde, e di fargli interrogare lo spazio assoggettandolo alle sue diverse esigenze. Schegge di pensiero, che slittano nelle icone, alcune di piu' complessa lettura, piu' stranianti, altre piu' immediate, perche' di piu' vi prevale la realta', tutte, comunque, dense di una carica semantica, senza definitive deflagrazioni di senso.
Nei segni degli anni Cinquanta si puo' avvertire l’emozione suscitata dalla lettura di un Kandiskij o di un Miro', altre volte pero' vi serpeggia una vena ironica, ludica, come nella Trottola antropomorfa (1951) o nelle precedenti Maschere del 1945 e ’48, dominate da una forte tensione espressionista o da Operaio, sempre del 1945, in cui il neo-realismo post-bellico, da Carta avversato, e' interpretato con una personale adesione a un figurativismo mai netto e incisivo, ma appena accennato, suggeritore di suggestioni e reazioni altrettanto controllate: quell’astratto-concreto a piu' riprese teorizzato in questi anni fervidi di creativita'. (…)"
La mostra restera' aperta fino al 29 settembre 2006 orari: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30 tutti i giorni festivi compresi. Ingresso gratuito, catalogo gratuito fino ad esaurimento. La mostra e' stata realizzata grazie al contributo delle aziende Fip Industriale di Selvazzano Dentro (PD) e dell’Edilsider Prefabbricati di Calolziocorte (LC).
Fondazione Giuseppe Mazzullo
vico de Spuches (Palazzo Duchi di Santo Stefano) - Taormina (ME)