Allestita dall’artista, giorno per giorno, in un infaticabile processo di costruzione, assestamento, rielaborazione di pensieri e di gesti sedimentati lungo i decenni precedenti, la mostra e' essa stessa un’opera: un “atto unico", secondo l’immagine cara a Kounellis. Unica e specifica e', infatti, l’intenzionalita', plasmata vigorosamente sulla spazialita' della Fondazione. L'esposizione, in piu' di 20 opere, articola il proprio andamento attorno ad alcuni archetipi: il labirinto, la luce, la vela evocatrice del viaggio.
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A cura di Bruno Cora'
La Fondazione Arnaldo Pomodoro festeggia il suo primo anno di vita con una grande mostra dedicata all’opera di Jannis Kounellis.
Allestita dall’artista, giorno per giorno, in un infaticabile processo di costruzione, assestamento, rielaborazione di pensieri e di gesti sedimentati lungo i decenni precedenti, la mostra e' essa stessa un’opera: un “atto unico", secondo l’immagine cara a Kounellis. Unica e specifica e', infatti, l’intenzionalita', plasmata vigorosamente sulla spazialita' ampia e disponibile della Fondazione Arnaldo Pomodoro.
Luogo simbolo dell’industria milanese del Novecento, l’ex-fabbrica di turbine Riva & Calzoni vive in quest’occasione una seconda possibilita', che scaturisce, senza alcun piglio didascalico, dall’accostamento poetico di forme, geometrie, materiali (ferro, carbone, tela di juta, legno, pietra…). La storia non ne risulta interpretata, ma piuttosto accompagnata con lievita', come descrive Bruno Cora', curatore della mostra, nel suo saggio in catalogo.
Concentrata per lo piu' nella grande “navata" del piano terreno - fa eccezione il pianoforte a coda, rielaborazione di un’opera del 1972, qui appoggiato su una catasta di lamiere - la mostra, che raccoglie piu' di venti opere, articola il proprio andamento attorno ad alcuni archetipi (il labirinto, la luce, la vela evocatrice del viaggio…).
Come ha scritto Cora', “Concepita nella forma di un vasto organismo plastico, questa grande creazione di Jannis Kounellis - una delle piu' articolate e vigorose degli ultimi anni - reca nel suo asse centrale una concatenazione morfologica frutto di un unico disegno emotivo. Alla base di tale strutturazione immaginaria sta il dedalico tracciato spaziale labirintico che tutto trascina con se' nella sua enigmatica cifra di destino mitico. Su questo impianto, in cui la regola metamorfica sostiene l’intera tensione poetica, Kounellis traccia il suo “affresco" nello spazio, con una drammaturgia “a macchie" che investe, insieme al luogo e alla citta', l’attualita' problematica di una intera storia, affrontata con gli strumenti di una lingua emblematica che non abdica al proprio sogno costruttivo e all’idea di uno sviluppo possibile delle proprie premesse immaginarie".
La fase dell’allestimento ha rappresentato anche uno straordinario cantiere creativo offerto al cinema e alla fotografia. Ermanno Olmi ha “pedinato" l’artista lungo tutto il processo, catturandone l’andirivieni nello spazio, il metodo di lavoro, l’andamento a spirale del pensiero che si imbeve della personalita' dei luoghi e progressivamente li trasforma. Il filmato verra' presentato in autunno alla Fondazione Arnaldo Pomodoro.
A sua volta, Carlo Orsi ha fotografato il “set" dell’allestimento, cogliendo anche l’affettuoso triangolo amicale che unisce Jannis Kounellis, Ermanno Olmi e Arnaldo Pomodoro. Gli scatti di Orsi costituiscono lo scheletro portante del catalogo, impaginato dallo Studio Cerri & Associati e pubblicato da Skira.
Conferenza stampa
22 settembre 2006 ore 12
Apertura al pubblico
24 settembre 2006
Fondazione Arnaldo Pomodoro
via Andrea Solari, 35 - Milano
Orari: Mercoledi'-domenica ore 11-18 (ultimo ingresso ore 17)Giovedi' ore 11-22 (ultimo ingresso ore 21)
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Jannis Kounellis
Curated by Bruno Cora'
Some fundamental characteristics make the important exhibition of Jannis Kounellis at the Arnaldo Pomodoro Foundation an extraordinary event.
First of all Kounellis arrives for this appointment in Milan in a particular moment in his long artistic career. After almost fifty years of work in fact - his first works date back to 1958 - he has acquired a freedom of resolution in both formal and poetic ways that allow him to tackle any type of environment, even very large areas such as the exhibition space of the Foundation, through the conception and creation of original “singular acts" that have a strong spatial impact. From this point of view Kounellis appears deeply motivated to confront this new experience in Milan, the city that welcomed De Chirico as a young man before he left for Munich, where futurism started and the art of Boccioni, Sironi and later Fontana, as well as those of other important artists, was honed. Another characteristic of the Milanese engagement is connected to Kounellis’ ability to make use of the particular space of the Foundation, an ex turbine factory, through his unmistakable material lexicon, often made up of living elements, built with an aesthetic that is both tenacious and lucid, going beyond painting and sculpture and which allows him to obtain a drama so solid and pregnant of meaning that it involves the spectator in its pathos. As well as these aspects, it’s equally relevant to consider the desire of Kounellis to make the exhibition a moment of strong carthartic involvement.
In the vast expression of his figural repertoire, Kounellis has thus identified, for this exhibition at the Foundation, some crucial morphologies, that, when juxtaposed amongst themselves in the exhibition space become the reference point and the actual framework for dragging every other concrete mark positioned next to and around it. Plasticity, sound, olfactory stimulation, fragrance of living things and other features distinguish the choreography of this epic work, which also contains some of his striking images.
Thus, apart from the new creations designed expressly for the Foundation’s spaces, the exhibition displays many of his ‘historical’ works, which are closely interconnected to these large installations, so as to make a rhetorically incisive and radical sermon, typical of an artist at the height of his artistic powers.
Unlike the anthological exhibition at the M.A.D.R.E. museum in Naples this year, which underlined the preoccupations and poetic tensions of recent years and current events, Kounellis’ exhibition at the Pomodoro Foundation is destined to become a landmark of his linguistic maturity.
The exhibition, which opens the Foundation’s 2006-2007 artistic season, will be accompanied by a catalogue with critical contributions by Bruno Cora', curator of the exhibition, a note by Arnaldo Pomodoro and photographs by Carlo Orsi.
During the realization of the work conceived for the Foundation, Ermanno Olmi will make a film that “tails" the artist in action.
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