Istituto Italiano di Cultura
Wien
Ungargasse, 43
0043 17133454
WEB
Giancarla Frare
dal 25/9/2006 al 17/10/2006
lu-gio 9/13-14/18; venerdi' 9/18

Segnalato da

Ministero Affari Esteri



 
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25/9/2006

Giancarla Frare

Istituto Italiano di Cultura, Wien

Potente e' il silenzio nella pietra: una lettura di Georg Trakl. Un ciclo di disegni che traducono l'animo di un poeta in un altro linguaggio artistico. A cura di Ida Porena e Carlo Fabrizio Carli.


comunicato stampa

Potente e' il silenzio nella pietra: una lettura di Georg Trakl

a cura di Ida Porena e Carlo Fabrizio Carli

Tra il 1979 ed il 1987 una giovane artista italiana, Giancarla Frare, si applica quasi ossessivamente allo studio della poesia di Georg Trakl, il cantore piu' tormentato del crepuscolo asburgico, una vicenda umana ed artistica intensa e breve: 1887-1914, ventisette anni spesi tra genialita' e disperazione, l’invenzione di una lirica di sconcertante modernita', il suicidio per overdose.

Il folgorante impatto con il mondo di Trakl suggerisce a Frare un ciclo di disegni che sono un perfetto esempio di traduzione di un linguaggio artistico in un altro: l’animo di un poeta messo a nudo da un pittore. A questo caso di assoluta empatia tra due artisti appartenenti ad epoche e culture diverse viene oggi dedicata una mostra pensata come una sorta di peregrinazione dell’opera di Frare attraverso i luoghi di Trakl: Salisburgo, Vienna e Innsbruck.

Di origine veneziana, nata nel 1950, Giancarla Frare, pittrice e voce tra le piu' interessanti della grafica italiana contemporanea, ha dedicato gli anni compresi tra il 1979 ed il 1987, quasi un decennio della sua ricerca, alla riflessione sulla poesia di Georg Trakl. Ne e' scaturito Le Condizioni del Volo, un corpus di venticinque disegni in bianco/nero a china su carta, realizzati in unico formato (cm 70x100) in modo da consentirne la lettura in sequenza, come altrettanti fotogrammi filmici.

Una conoscenza cosi' approfondita del mondo trakliano da parte di una giovane artista italiana alla fine degli anni ’70 va considerata una circostanza del tutto singolare. I primi lavori di Frare su Trakl appaiono infatti gia' nell’anno della pubblicazione ad opera di Einaudi della felice traduzione di Ida Porena, evento culturale di fondamentale importanza ai fini della scoperta di un autore sino ad allora quasi sconosciuto in Italia.

Il rapporto di assoluta empatia che Giancarla Frare riesce a stabilire con l’interprete piu' tormentato della finis Austriae appare sin dall’inizio cosi' rilevante da meritare importanti riconoscimenti pubblici, in primis la vittoria del concorso promosso nel 1981 dalla Fondazione Bevilacqua La Masa - con l’acquisizione del lavoro nella collezione permanente dell’istituzione veneziana e la personale tenutasi due anni dopo a Ca’ Pesaro - e, a seguire, le numerose mostre dedicate al ciclo, tra le quali vanno ricordate quelle curate da Enrico Crispolti a Como e da Flaminio Gualdoni a Belluno.

Non deve pertanto sorprendere lo sforzo fatto da un nutrito drappello di prestigiose istituzioni culturali austriache in collaborazione con il nostro Ministero degli Affari Esteri per riunire tutti i venticinque fogli che costituiscono il ciclo frariano (negli anni disperso tra collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero) e proporli in una mostra che tocchera', a partire dal prossimo agosto, i luoghi emblematici della vita di Georg Trakl: Salisburgo, citta' natale e della prima formazione, Vienna, citta' universitaria e dell’avvio alla professione di farmacista e infine Innsbruck, il luogo dove e' sepolto e che lo fece conoscere al grande pubblico attraverso le pubblicazioni sulla rivista Der Brenner.

Ida Porena, massima studiosa italiana di Trakl, nonche' curatrice della mostra insieme a Carlo Fabrizio Carli, ha individuato il titolo della rassegna in un verso del poeta di Salisburgo: “Gewaltig ist das Schweigen im Stein", vale a dire: “Potente e' il silenzio nella pietra".

Parole che racchiudono il senso della pittura di Frare cosi' come quello della lirica di Trakl, l’una e l’altra calate in un silenzio assoluto e affascinate dall’idea della pietra come metafora di eternita', quasi un emblema araldico da contrapporre all’irreparabile corruttibilita' del tutto. L’una e l’altra doppie, gemellate da una percezione dell’esistenza perfettamente ambivalente: da una parte il nero assoluto della putrefazione e del limite come destino al quale e' impossibile sottrarsi, dall’altra l’abbagliante biancore del silenzio come attesa di un’epifania di luce ed eternita'.

La dialettica del bianco e nero dal 27 settembre all'Istituto Italiano di Cultura di Vienna.

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Inaugurazione mercoledi' 27 settembre dalle ore 19

Catalogo bilingue a cura del Ministero degli Affari Esteri, con contributi critici di
Monika Kalista (Land Salzburg, Direttore), Giorgio Campanaro ( Istituto Italiano di Cultura Vienna, Direttore), Ester Caiani ( Istituto Italiano di Cultura Innsbruck, Direttore), Elisabetta Meneghel (Fondazione Bevilacqua La Masa Venezia, Direttore)

Uffici Stampa:
Ministero Affari Esteri
Istituto Italiano di Cultura, Innsbruck /Museum im Traklhaus
Istituto Italiano di Cultura Vienna
Universita’ di Innsbruck/ Kunst im Gang/ Italien Zentrum/ Brenner Archiv
Scarlett Matassi - scarlett.matassi@virgilio.ita

Istituto Italiano di Cultura
Ungargasse, 43 - Vienna

Orari: lu-gio 9/13-14/18; venerdi' 9/18

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