Sono esposte 3 grandi tele, una delle quali chiusa da una cornice barocca su cui e' intervenuto pittoricamente. In mostra anche "Fotogrammi/Pitture Armate", un'installazione composta da 34 piccole tele. In contemporanea alla Galleria Christian Stein Paladino presenta una grande installazione e 2 tele sulle quali si trovano le sue tipiche cifre stilistiche: teste, geometrie, criptogrammi.
New paintings
Da circa trent’anni Mimmo Paladino e' considerato uno dei maggiori protagonisti della
scena artistica internazionale, le sue mostre non mancano mai di stupire e
costituiscono un importante evento culturale. La Galleria Cardi e la Galleria
Christian Stein di Milano sono liete di annunciare due mostre di grandi tele e
installazioni di Mimmo Paladino che testimoniano un momento particolarmente creativo
dell’artista campano.
Assente dal capoluogo lombardo dalla primavera del 2003, Paladino ha recentemente
realizzato come regista Quijote, una riscrittura in chiave filmica del Don Chiscotte
di Cervantes. Presentato alla Biennale Cinema di Venezia, Quijote - nel quale
recitano tra gli altri Alessandro Bergonzoni, Enzo Cucchi, Lucio Dalla, Remo Girone,
Enzo Moscato, Edoardo Sanguineti - ha riscosso un ampio consenso di critica.
Alla Galleria Cardi Paladino presenta tra l’altro tre grandi tele, una delle quali
chiusa da una cornice barocca a fasce larghe, sulla quale e' intervenuto pittoricamente. Altra opera di rilievo presentata e'
“Fotogrammi / Pitture Armate", un’installazione composta da 34 piccole tele con
cornici e inserti di ferro. Come sottolinea il critico Demetrio Paparoni nel testo
in catalogo, “I soggetti di Fotogrammi, dipinti armati sono paesaggi, ritratti e
nature morte, disposti secondo un ordine che l’artista non considera vincolante.
Cosi' come le diverse scene di Quijote sono state realizzate per poi essere
assemblate in fase di montaggio, anche le singole tele che costituiscono
Fotogrammi, dipinti armati possono prendere l’una il posto dell’altra. L’opera e'
intesa cioe' come un mazzo di carte che, mescolate, offrono di volta in volta
combinazioni sempre diverse: spostando la posizione delle singole tele l’opera
muta di senso senza tuttavia perdere la sua identita' originaria, data
dall’indivisibilita' dell’insieme. Lo stesso Paladino dice che quest’opera nasce
dall’esperienza del suo Don Chisciotte, ma che in corso d’opera ha deciso di renderla autonoma dal progetto originale.
L’opera si e' caricata cosi' di nuove implicazioni, che l’artista non aveva previsto e che
ha prima assecondato e poi governato. Ancora una volta nel suo lavoro e' la pratica a
suggerire la teoria. Le tele che compongono Fotogrammi, dipinti armati hanno una
sottile cornice di ferro, alla quale sono saldati dei manufatti di ferro trovati
nell’officina del suo fabbro. Raccogliere degli scarti per Paladino significa
prendere una forma che e' gia' nel mondo. Pur utilizzando materiali (e oggetti)
trovati, per le sue opere e' tuttavia improprio parlare di ready-made: Duchamp si
proponeva di eliminare la qualita' individuale e artigianale dell’arte, che invece
Paladino ha sempre esaltato."
Alla Galleria Christian Stein Paladino presenta una grande installazione composta da
legni bruciati che rappresentano figure umane e frammenti di corpo. A far da
controaltare a quest’installazione sono due grandi tele sulle quali ritroviamo le
cifre stilistiche tipiche dell’artista: teste, geometrie, criptogrammi.
In queste due nuove mostre milanesi Paladino ripercorre in chiave
meditativa le diverse tematiche da lui affrontate sin dagli esordi, prima tra tutte
la “poetica del frammento", assemblaggio apparentemente caotico di elementi segnici
- teste umane e di cavalli, braccia, mani, gambe, maschere, elmi, simboli criptici
che rimandano a geometrie, numeri... - “rubati" alla storia dell’arte e resi
attuali attraverso una cifra stilistica personale.
“Ancora una volta Paladino conferma che la pittura non e' mai morta," afferma Renato
Cardi. “Sia per la loro capacita' di fuoriuscire dai limiti della bidimensionalita'
del quadro, sia per il saper guardare a linguaggi quali quelli del cinema e della
musica, queste opere," dice ancora Cardi, “dimostrando che oggi si puo' ancora
pensare al quadro in termini nuovi, senza per questo dover negare i valori della
tradizione."
opening 28 Settembre ore 20
Galleria Cardi
Corso di Porta Nuova, 38 - Milano
Mon - Sat 10:30 - 13:30 15:30 - 19:30. Lunedi' solo pomeriggio.
In concomitanza:
Galleria Cardi
Piazza Sant'Erasmo, 3 - Milano
Orari: 9,30 - 12,30, 15.30 - 19,30. Lunedi' solo pomeriggio.