Spazio Chiossetto
Milano
Via Chiossetto, 20
02 72093661

Bouckle up!
dal 3/10/2006 al 6/10/2006
9.30 - 12.30 / 15 - 20

Segnalato da

Il segno del tempo



approfondimenti

Umberto Barone



 
calendario eventi  :: 




3/10/2006

Bouckle up!

Spazio Chiossetto, Milano

Una mostra ed un libro unici nel loro genere creati intorno ad una straordinaria collezione di fibbie d’epoca attraverso un arco di tempo che dal 1620 arriva al 1930 circa.


comunicato stampa

Una mostra ed un libro

Pierangelo Marengo e Piero Luigi Carboni de IL SEGNO DEL TEMPO Antichita', in collaborazione con il fotografo Umberto Barone e per gentile concessione di Paola ed Enrico Pennasilico presentano
Bouckle up!

Una mostra ed un libro unici nel loro genere creati intorno ad una straordinaria collezione di fibbie d’epoca attraverso un arco di tempo che dal 1620 arriva al 1930 circa. La ricerca riapre una delle pagine di accessori moda piu' insolita e preziosa.
La mostra,che offre al visitatore un allestimento dal segno forte e deciso, si terra' presso lo Spazio Chiossetto

La mostra ed il libro correlato, che segue la settimana della moda a Milano, vogliono insieme offrire al pubblico uno sguardo d’insieme sull’evoluzione di un accessorio indispensabile tecnicamente che da subito diventa pretesto per preziosismi d’alta gioielleria, sperimentazione e ricerca formale. Il pubblico? Il piu' vasto: appassionati d’antichita'’ e di gioielli, operatori del settore accessori e della moda, collezionisti, designer.

Bouckle up!

Se distrattamente, in un momento rubato alla quotidianita' che rende tutto ovvio, scontato, abbassiamo lo sguardo percorrendo il nostro corpo, quello di sempre, senza speciali motivi, e’ quasi scontato che troveremo ben appuntato intorno alla vita un elemento metallico ( o non ) che da sempre facciamo lo sforzo di portare con noi. Soffermandoci in una breve riflessione questo ci sembra aggiunto, non poi cosi' ovvio, come quando nel ripetere una parola questa si svuoti progressivamente di significato per rimanere puro suono. Un particolare, un accessorio aggiunto per costituire un punto di aggancio fra forze in tensione costante;un elemento che lavora per noi e con noi, sempre, tenace, quando noi lo scegliamo.

Certo, scegliamo, perche' aprendo l’anta del guardaroba realizziamo che di fibbie ne abbiamo ben piu' di una, anzi, ogni cintura ne ha una sua, inseparabile, unica. L’aspetto funzionale per la maggior parte dei casi ha oramai oscurato quello decorativo, ma se frughiamo con lo sguardo percepiamo come alcuni tratti, certi dettagli, quella particolare struttura vogliano comunicarci che chi quelle fibbie ha pensato non ha dimenticato che comunque sia costituiscono un elemento di distinzione, di decoro.

E quando le abbiamo scelte? O quando ce le hanno regalate? Non sono forse stati proprio questi tratti meramente estetici a spingere verso una o l’altra scelta? La fibbia e’ la cintura o quanto ad essa collegato, e dal momento che nella maggior parte dei casi siede forte, instancabile proprio nel punto ‘vitale’ del nostro corpo se l’occhio deve cadere in zona, e’ lei che ci presenta al mondo. Al mattino frughiamo nel nostro guardaroba: distratti? Frettolosi? Attenti? Fra le possibili scelte usciamo di casa comunque con quella che ci mette piu' a nostro agio, risponde a noi stessi ed all’immagine che di noi desideriamo offrire al mondo.

Il gioco della moda muove le sue pedine in modo instancabile intorno ad una fibbia e noi da questo gioco ci facciamo portare, stancamente o scrupolosamente.

E’ sempre stato cosi'? Come si sceglievano, decidevano, vestivano le fibbie nel tempo? Gentiluomo o gentildonna che fosse, che disposizioni dava per il suo ‘abbigliarsi’ mattutino?La faccenda si complica e non di poco. Intanto quando? Nel XVIII secolo? Nel 1920? Poi dove : In Francia? Inghilterra? Italia? Altrove? E di quale livello sociale parliamo? Non semplice, affatto.


Mettiamo da parte l’analisi e cerchiamo la sintesi. Intanto non parliamo di fibbia ma di fibbie, Eh, si, usiamo bene questo plurale. In senso stretto si affibbiava qualsiasi cosa andasse tenuta, trattenuta, assicurata. Quindi non solo una cintura, ma anche la parte frontale di scarpe e stivali per esempio; ed i cappelli? Le loro larghe fasce? Non andavano forse fermate anche queste? E dove mettiamo i mantelli?

Dobbiamo essere onesti: se da una parte la necessita' premeva, dall’altra si e’ fatta di necessita' virtu' cogliendo questi elementi come pretesti per veicolare chiari contenuti sociali; benessere economico, gusto, ostentazione, nuova e vecchia ricchezza, le mode che scivolavano di salotto in salotto muovendosi sinuose e smuovendo entusiasmi a volte eccessivi, come ci dicono le leggi suntuarie e le caricature che nelle varie epoche hanno sottolineato queste….debolezze.

Ma come resistere all’idea di aggiungere a se stessi, al proprio corpo-simbolo qualcosa di unico, originale, accattivante. Sempre la fibbia e’ stata segno di distinzione, quindi perche' non cercare l’ultimo gorgheggio della moda, anche se forse troppo importante nelle proporzioni o nelle pietre ( vere o false che fossero) , anche se difficile da agganciare e da portare? Certo si era lontani dal ‘less is more’, anzi affatto al contrario ‘more was never enough’. Il tutto nei rigidi dettami del contesto di appartenenza.

Pensiamo all’ipotesi di uscire di casa con due pesanti scarponi con generose fibbie di metallo, magari cesellato, magari con delle gemme di vetro colorato. Guardiamoci bene…che cintura! E che fibbione bello squadrato, severo, consistente. Certo non dimenticheremo il cappello e, guarda caso, diamo un colpo d’occhio per vedere se tutto sia a posto, se manchi nulla; no, tutto e’ come dev’essere, compresa quella fibbia che ho dovuto far fissare diverse volte. Pronto per uscire? Certo, non senza un gesto teatrale che ruoti sulle mie spalle il mantello. Posso chiuderlo? Ovviamente con la sua bella fibbia, quella che mi piace di piu' Ecco, sono pronto. Inutile contarle, ciascuna di queste fibbie e’ indispensabile. Per noi ora assurdo, forse, ma anche noi, a ben guardare, le nostre fibbie, fra scarpe e cintura, ce le portiamo appresso. E siamo pronti.

E lei, la gentildonna, la dama cui tutto si concede, al mattino apre una vera e propria guerra fatta di donne d’aiuto, scelte di vestiti, busti , crinoline, scarpe troppo strette parrucche e nuvole di cipria, profumi e… fibbie. Quelle scarpe, quel giro vita mai troppo stretto, quel collo ed il suo nastro, la parrucca, il cappello, il mantello. Quanti pretesti per poterle sfoggiare! E non sono mai troppo belle, troppo preziose, troppo ricercate. Vezzi metallici ( e non ) brillanti e colorate, ma sempre forti. Veri e propri gioielli, se poniamo attenzione, che completano la bellezza della vanita'.

Sbirciando in due momenti di ipotetico risveglio, frugando dentro i guardaroba, assistendo al momento del varcare la soglia abbiamo cercato di assaporare il piacere vero dell’indossare una fibbia in contesti specifici. Bene, la stessa identica scena, mutati i termini, la possiamo spiare attraverso tutte le epoche che questo libro e la mostra correlata ci offrono. Non facciamoci tentare dal considerare queste ‘chiavi’ d’ingresso come meri oggetti. Sono tutti oggetti vissuti, scelti, portati, sfoggiati, gelosamente custoditi qualora non piu' di moda. Perche'? Perche' sono fra gli oggetti che offrono fra il maggior potenziale di legame affettivo, da un lato, di tesaurizzazioni di valori e non, dall’altro, uno sguardo a quando il giro vita era cosi', e gli anni erano quelli, e la vita vi scorreva attraverso come nastri dentro una fibbia.

Scorrere le pagine di questo libro costituisce un’occasione unica per aprire immensi guardaroba, in una sorta di macchina del tempo pronta ad offrirci sequenze di immagini, fotogrammi; troveremo uomini galanti e gentili, donne col taglio alla maschietta, mantelli che muovono nella notte, balli con alta densita' di fibbie sfoggiate e lustre al lume di candele, troveremo botteghe di altissima perizia che di queste fibbie furono autrici, incastonando pietra dopo pietra, acciai, smalti, cammei, avori, e potremo immaginare l’abile cesello che le ha pazientemente impreziosite.

Sfogliamo questo libro di suggestioni e ciascuno trovera' il suo: un repertorio figurativo, formale, di classi di materiali, di epoche sterminato. Una fonte generosa di spunti per chi della moda ha fatto il proprio mestiere e per chi mai avrebbe pensato di potersi soffermare a meditare sulla sorprendente varieta' che la collezione che oggi i Sigg. Paola ed Enrico Pennasilico gentilmente offrono alla curiosita' di amici e lettori.

L’inaugurazione - evento si terra' Martedi' 3 Ottobre 2006 dalle ore 18 alle ore 22.

Nell’occasione verra' presentato alla stampa ed al pubblico l’innovativo libro dedicato: BUCKLE UP!, un ‘coffee table book’ d’immagine ad impronta fortemente artistica curata dal fotografo Umberto Barone che della stessa collezione propone una scelta di fibbie con immagini impreviste e sorprendenti. I proventi del libro verranno interamente devoluti a supporto della ricerca medico scientifica.

Spazio Chiossetto
Via Chiossetto, 20 - Milano

Orario: 9.30 - 12.30 / 15 - 20

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