Blu Denim. La tela jeans come base per folgoranti cromie, percorse da linee mobilissime e' il mezzo espressivo adottato, fin dagli anni Settanta, dal pittore. In mostra una trentina di opere dipinte negli ultimi anni, dal 2002 al 2006.
Blu Denim
L’artista romano e' in mostra per la prima volta a Reggio Emilia, da Bonioni Arte.
La tela jeans, l’azzurro cotone ritorto come base per folgoranti cromie, percorse da linee mobilissime e' il mezzo espressivo adottato, fin dagli anni Settanta, dal pittore Costantino Baldino (Roma, 1946) al quale lo Spazio Bonioni Arte, di Reggio Emilia, dedica una personale dal 7 ottobre al 12 novembre. La mostra, intitolata “Blu Denim" a cura dello storico dell’arte Carlo Fabrizio Carli, presenta una trentina di opere dipinte negli ultimi anni, dal 2002 al 2006, che consentono di ammirare per la prima volta a Reggio Emilia, la mestria del linguaggio pittorico aniconico di Baldino che media geniali intuizioni pauperiste e sintetiche burriane con l’astrattismo freddo di scuola americana. Un lavoro quello dell’artista romano ampiamente riconoscibile, come rammenta il titolo dell’esposizione, per l’utilizzo del denim, del jeans che viene preparato in modo particolare e sostituito alla normale tela utilizzata dai pittori determinando un effetto materico, quasi tattile alla impeccabile stesura del colore vinilico.
La storia di Baldino e' una storia lunga che risale al 1972, anno della sua prima personale presso lo studio Soligo di Roma, a cui seguira' nel 1975 l’invito del critico Enrico Crispolti alla X Quadriennale di Roma. Da quella data molto tempo e' passato e nel corso degli anni Baldino ha consolidato il suo lavoro, come spiega il curatore, nella direzione di una musicale orchestrazione degli accordi di colore, corroborata dallo studio di testi specialistici sulla grammatica del colore, da Goethe a Kandinskij, da Albers a Itten.
Importanti referenti per comprendere la sua pittura sono inoltre Ce'zanne, e Bonnard, per quanto attiene al suo ineguagliabile colorismo, ma ci sono anche, come e' stato evidenziato da Luigi Paolo Finizio, Arp e Magnelli, Pasmore e Soulage e Burri, quello in particolare dei cellotex del ciclo Sestante, dell’inizi anni Ottanta.
Il lavoro di Baldino oltre a nutrirsi di tradizione si alimenta del grande libro della natura, con le sue meraviglie e le sue fascinazioni ottiche, suscitate dal colore.
“Assai calibrate tanto dal punto di vista compositivo che cromatico, tuttavia solide di una saldezza tutta struttiva, le composizioni dell’artista romano - chiarisce Carlo Fabrizio Carli- rifuggono dai registri della deformazione concitata dell’Espressionismo e delle accensioni romantiche dell’Informale".
La mostra reggiana oltre a costituire un’importante occasione per conoscere la maturita' dell’artista, introduce alcune novita' come il recupero del lettering, una tecnica che il pittore romano aveva gia' felicemente impiegato a fine anni Settanta. Ora il riuso delle lettere non deve essere tanto inteso come espressione di poesia visiva, o di pittura come scrittura, ma piuttosto come introduzione nel puzzle cromatico di elementi formali che combinati assieme assumono una valenza concettuale.
Inaugurazione sabato 7 ottobre 2006, ore 17.30
Spazio Bonioni Arte
Corso Garibaldi n. 43 - Reggio Emilia
Orari: Tutti i giorni, escluso il lunedi', ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00