Circolo Culturale Bertolt Brecht
D'istintocelato. "Che cosa nasconde, che cosa rivela quest’opera dal titolo volutamente ossimorico? Ancora una volta Anna Epis sembra volerci guidare alla scoperta della realta' che ci circonda, mostrandocela pero' secondo una modalita' freeze, congelando il tempo in un impossibile attimo fuori dal tempo". (Aldo Torrebruno)
D'istintocelato
D'istintocelato D’istinto celato, ma anche distinto (e chiaro, come le idee che corrispondono alla verita' secondo Descartes) e al contempo celato, nascosto, invisibile, sotto il livello della percezione.
Che cosa nasconde, che cosa rivela quest’opera dal titolo volutamente ossimorico? Ancora una volta Anna Epis sembra volerci guidare alla scoperta della realta' che ci circonda, mostrandocela pero' secondo una modalita' freeze, congelando il tempo in un impossibile attimo fuori dal tempo.
L’opera ci mostra come, se potessimo mettere il fermo immagine alla vita che scorre inesorabile, potremmo cogliere in utensili presenti in ogni casa, talmente comuni da scomparire quasi, nel loro candore innaturale, la possibilita' di risvegliare un istinto d’uso non-convenzionale, anzi, pericoloso ed antisociale, che sembra riportare indietro nel tempo, all’epoca dell’homo homini lupus, arnesi che rappresentano invece la quotidianita' familiare del consesso civile.
Questi oggetti potrebbero infatti proseguire il proprio moto naturale per cadere nelle scatole, nei propri armadi, che come salvadanai li preserveranno fino al prossimo utilizzo - non sappiamo se convenzionale o meno -, ma potrebbero anche venire afferrati - grazie alla sospensione innaturale in cui sono stati fermati poco prima che portassero a termine codesto moto - per essere usati come strumenti di offesa violenta, come avviene ogni giorno, anche dove ci si sente piu' sicuri.
Non e' certo una pulsione etica o una furia iconoclastica contro la societa' contemporanea che spinge Anna Epis a mostrarci questa still image di un qualsiasi momento della vita d’oggi; anzi, sembra di poter evidenziare come l’artista voglia renderci si' partecipi della propria visione, ma lasciandoci senza il comodo supporto di un punto di vista “morale", ovvero senza la confortante possibilita' di dichiararci d'accordo o in disaccordo, costringendoci ad un confronto serrato con gli oggetti stessi, che ci conduca a crearci un personale punto di vista - d’istintocelato.
Aldo Torrebruno
Inaugurazione: Lunedi' 9 ottobre alle ore 17.30
Circolo Culturale Bertolt Brecht/Spazio 4
via Giovanola, 19/c - Milano
Orari: lunedi', mercoledi' e venerdi' dalle 17.00 alle 19.00