Di Nino Longobardi. Il titolo della mostra - physis - allude al progetto espositivo elaborato per l'occasione da Longobardi, il quale ha disegnato un percorso ricco di opere e di oggetti, di voci e di frammenti, che si incontrano e dialogano, si sovrappongono e si incrociano, esattamente come accade nel corpo della natura, che e' abitata da dati contrastanti e da elementi plurali.
Di Nino Longobardi.
La mostra nasce dalla collaborazione tra l'Associazione "Nuovi Percorsi", la
Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta e la Soprintendenza ai Beni
Artistici e Storici di Napoli ed è realizzata con il patrocinio e il
contributo della Regione Campania e del Comune di Napoli.
Il titolo della mostra - physis - allude al progetto espositivo elaborato
per l'occasione da Longobardi, il quale ha disegnato un percorso ricco di
opere e di oggetti, di voci e di frammenti, che si incontrano e dialogano,
si sovrappongono e si incrociano, esattamente come accade nel corpo della
natura, che è abitata da dati contrastanti e da elementi plurali.
La mostra, composta da una scultura in ferro e da circa quaranta opere
(sculture, disegni e bronzi contenuti all'interno di teche di vetro), è
allestita nelle sale dove sono ospitate le sculture farnesiane provenienti
dalle Terme di Caracalla.
Il centro della mostra è costituito da una scultura in ferro scontornata al
laser, in cui appaiono due sagome umane che, disposte l'una sull'altra,
sembrano guardarsi. Questo scultura sarà posta di fronte all'Ercole farnese,
uno tra i gioielli del Museo Archeologico. Da sempre sensibile al confronto
con i luoghi classici, densi di memorie, Longobardi ha deciso di misurarsi
con l'Ercole farnese, cercando di rileggere l'intima eterna unità formale in
esso racchiusa.
Affermatosi prepotentemente in prestigiosi musei internazionali nel corso
degli anni Ottanta, Longobardi, pur restando fedele alla propria
inconfondibile cifra stilistica, sempre attento al "problema" della
corporeità e a temi "difficili" come quello della morte, negli anni Novanta,
ha attuato - e ciò è limpidamente emerso dalle personali che gli sono state
dedicate presso il Palazzo Reale di Milano (nel 1998), il Castel Nuovo di
Napoli (nel 1999) e la Galleria Civica di Modena (nel 2000) - una radicale
scarnificazione della fisicità umana. Ha sostituito all'esuberanza, che
aveva caratterizzato la maggior parte delle sue opere realizzate nel
decennio precedente, la leggerezza formale, il rigore e l'equilibrio. Ha
compiuto una radicale scarnificazione della figura umana, per approdare a
una inedita forma di "minimalismo".
Curatori : Flaminio Gualdoni e Vincenzo Trione
Testi : Eduardo Cicelyn, Flaminio Gualdoni, Giuseppe Montesano e Vincenzo
Trione
Catalogo : Giampaolo Prearo Editore, Milano
Inaugurazione: mercoledì 9 maggio ore 18
Orari: dalle 9 alle 19 escluso il martedì
Museo Archeologico, P.zza Museo Nazionale 19, Napoli, tel.0815441494
Organizzazione : Associazione Nuovi Percorsi tel. 081 400871 - fax. 081
2520585 mimscogn@tin.it
Ufficio Stampa: Motoperpetuo - E. Ranieri
0328 1549294 - fax. 06 233221520