Il titolo della mostra "C'e' un tempo" e' tratto da un passo del Quoelet, libro sapienziale del Vecchio Testamento, riletto e ricostruito dall'artista attraverso le parole trovate altri libri fondamentali di tutte le religioni. La lettura e' una modalita' imprescindibile del lavoro di Mezzaqui. Esposti una serie di nuovi lavori - video, installazioni e fotografie - e due opere provenienti da collezioni internazionali. Una mostra che vuole essere immagine del tempo che l'ha generata.
C'e' un tempo
La GAM di Torino dedica una mostra personale a Sabrina Mezzaqui, una tra le figure
piu' interessanti del panorama artistico italiano contemporaneo, e presenta nello
spazio della sala mostre al piano terra, dedicato all’arte di oggi e alla
fotografia, una serie di lavori inediti realizzati dall’artista appositamente per
il Museo, insieme a due opere giunte in prestito da collezioni internazionali mai
prima esposte in Italia nella loro versione completa: Le mille e una notte del 2004,
e Odissea del 2003
Il titolo della mostra C’e' un tempo e' tratto da un passo del Quoelet, libro
sapienziale del Vecchio Testamento, noto anche come libro dell’Ecclesiaste: C’e'
un tempo per nascere e un tempo per morire / un tempo per piantare e un tempo per
sradicare le piante / Un tempo per uccidere e un tempo per guarire / un tempo per
demolire e un tempo per costruire…l’intero passo e' stato riletto e ricostruito
dall’artista attraverso le parole trovate nei libri fondamentali di tutte le
religioni, dai Veda ai Bhagavad Gīta, fino al Corano. Dal ripensamento dei diversi
tempi che scandiscono l’arco di un’esistenza e della storia dell’umanita'
prende le mosse una mostra che nelle stesse parole dell’artista, quando si inizio'
a lavoraci ormai tre anni fa, vuole essere immagine del tempo che l’ha generata:
“Vorrei che tutto questo tempo che ci separa dall’inaugurazione diventasse la
materia prima delle mie opere che quest’attesa si sostanziasse in immagini e
fosse, tutta intera, leggibile per chi verra', vorrei che la mostra fosse fatta in
fondo di null’altro che di tempo di lettura".
La lettura non e' soltanto una modalita' imprescindibile del lavoro di Mezzaqui, ma
anche un omaggio alla citta' di Torino, citta' di libri e di case editrici. Da
questo sentimento di riconoscenza che l’artista ha per la tradizionale cultura di
Torino nascono opere come Collana e come Coperte di Copertine. Entrambe partono da
alcuni libri che fanno parte della storia intellettuale ed emotiva dell’artista.
La prima e' un nucleo di 33 libri, numero quanto mai simbolico nei grani delle
collane di preghiera, dei quali e' stata rielaborata la copertina presentati, in
mostra, come una collana-scultura di volumi e, in catalogo, come miscellanea di
citazioni. La seconda e' un’opera installativa, composta di tre coperte appese
nello spazio, stampate con motivi di copertine di libri prese da edizioni legate
alla memoria personale dell’artista.
Un’opera fondamenteale in mostra e' il video 2004-2006 composto con singole
fotografie scattate ogni mese per l’arco di 3 anni, dal gennaio 2004 al dicembre
2006, ad un medesimo paesaggio con al centro una torre campanaria, rispettando ad
ogni foto sempre la stessa distanza, angolatura ed altezza. Il video verra' compiuto
durante l’aperuta della mostra con i due frame mancanti che saranno scattati e
aggiunti in montaggio a novembre e dicembre 2006.
Si presentera' poi una grande installazione di due mandala, due lavori in carta a
forma di rombo, alti 4 metri, posti uno di fronte all’altro, realizzati con fogli
a quadretti ritagliati. Uno e' il negativo-positivo dell’altro a creare tra i due
uno spazio di energia e di meditazione. Cosi' come rispondono alla matrice
concettuale dei mandala orientali, intesi come disegni dell’impermanenza, anche i
due video gemelli: Senza titolo, 2006, che riprendono gocce di pioggia che si
espandono in cerchi sulla superficie dell’acqua e gocce di pioggia che vengono
riassorbite in cerchi che si restringono sulla superficie porosa di sassi di fiume.
La mostra e' per sua natura in stretto dialogo col catalogo edito da Hopefulmonster,
non solo come si e' gia' accennato per l’opera Collana, ma anche per un’altra
opera, in carta, che partira' dal motivo in copertina: un volo d’uccelli,
intitolato Segni, che dalle pagine si liberara' nello spazio della mostra. Il testo
critico in catalogo e' di Elena Volpato che ha inteso ripensare i nuovi e i vecchi
lavori di Mezzaqui attraverso il continuo riemergere di una costante: “una forma
unica sottesa alla sua ricerca: la linea della lettura, orizzonte primo della nostra
attenzione, dove lettera segue a lettera, intervallando spazi, accorpando segni,
sotto lo sguardo che riconosce e attende." Il catalogo e' impreziosito da un testo
letterario dedicato al lavoro di Sabrina Mezzaqui, di Mariangela Gualtieri,
scrittrice e poetessa.
Sabrina Mezzaqui e' nata a Bologna nel 1964, vive e lavora a Marzabotto. Ha
partecipato a numerose mostre collettive, tra le ultime (In) visibile (In) corporeo,
presso il MAN di Nuoro nel 2005 e, nello stesso anno a “Ti voglio bene: from Italy
with love", Raid Projects a Los Angeles. Le sue ultime personali sono state
“Sottolineature" presso la Galleria Continua di San Gimigniano e “Sabrina
Mezzaqui" presso One Severn Street di Birmingham.
Anteprima per la stampa: mercoledi' 8 novembre 2006 alle ore 12.00
Galleria d'Arte Moderna - GAM
via Magenta 31 - Torino
Orario: tutti i giorni 10-19, giovedi' 10-23, chiuso lunedi'.