Dalla serie Con la coda dell’occhio (1995), dedicata alla quotidianita' del paesaggio urbano, ai lavori piu' recenti che coinvolgono la figura umana L'artista utilizza il medium fotografico e il video non per descrivere naturalisticamente ma piuttosto per esplicitare il non-visto.
Fotografie e Video 1993/2006
a cura di Antonello Frongia
Dopo Vol. I di Guido Guidi e Vitaliano Trevisan, Jarach Gallery prosegue la propria attivita' espositiva
sulla fotografia contemporanea con una mostra personale di Marina Ballo Charmet.
Psicoanalista di formazione, Marina Ballo Charmet propone una ricerca su quella che definisce
la "percezione disattenta, non intenzionale, senza direzione, non razionale". Dalla serie Con la
coda dell’occhio (1995), dedicata alla quotidianita' del paesaggio urbano, ai lavori piu' recenti che
coinvolgono la figura umana - Rumore di fondo (1998) e Primo campo (2004) - Ballo Charmet
utilizza il medium fotografico e il video non per descrivere naturalisticamente un soggetto o una
scena, ma piuttosto per esplicitare il non-visto della nostra esperienza. Concentrandosi su brandelli
di tessuto urbano (il livello inferiore di marciapiedi o quello superiore degli edifici, che palpitano
ai margini del nostro campo visivo) o esplorando particolari zone del corpo (l’area tra il petto e
la bocca, ovvero il primo campo visivo del bambino), Ballo Charmet lavora su un preconscio/
preverbale tipico della percezione infantile, ma solleva anche riflessioni sullo statuto della visualita'
nell’urbs e nella civitas contemporanee.
Quanto e' selettivo e parziale il nostro sguardo "intenzionato"
sull’ambiente in cui viviamo? Come vediamo e viviamo l’Altro nel fugace incontro/scontro
quotidiano della metropoli? In questo senso il lavoro di Marina Ballo Charmet si colloca anche in
una lunga tradizione di arte profondamente urbana, che opera nella polis senza la facile illusione
della rappresentazione o dell’illustrazione, mantenendo viva una tensione irrisolta tra dimensione
individuale e quella collettiva.
La mostra presenta opere di grande formato (100x150cm) tratte dalla serie Primo campo, alcuni
trittici (120x180x3) che costituiscono lo sviluppo piu' recente di questo progetto, e opere video
del periodo 1998/2003.
Catalogo Electa/Jarach Gallery, 126pp, 24x30cm, 50 fotografie in quadricromia con DVD allegato,
testi di Marina Ballo Charmet, Jean-Francois Chevrier, Antonello Frongia, Andrea Lissoni e Gabi
Scardi.
Marina Ballo Charmet ha esposto tra l’altro alla Galleria Gio' Marconi, alla Galleria Monica De
Cardenas e alla Galleria Alessandro De March di Milano; al Centre National de la Photographie di
Parigi e alla Galleria Museo Arge/Kunst di Bolzano. Sue opere sono state incluse in mostre collettive
al Centro d’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e nella recente rassegna sulla fotografia
contemporanea La dolce crisi, curata da Francesco Bonami per il Centro d’arte contemporanea
di Villa Manin a Passariano. Ha pubblicato Il limite (1991), Con la coda dell’occhio (1995),
Rumore di fondo (1998) e Primo campo (2005). Sue opere fanno parte di collezioni pubbliche alla
Bibliothe'que Nationale di Parigi, al Centre Canadien d’Architecture di Montre'al e al Centro studi
archivio della comunicazione di Parma.
Immagine: Still (1998), videoinstallazione
Vernice venerdi' 20 ottobre 2006 18.00-20.00
Jarach Gallery
S. Marco 1997, Campo San Fantin - Venezia