Micro
Roma
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La dialettica del segno
dal 25/10/2006 al 10/11/2006

Segnalato da

Ufficio Stampa Italian Media srl




 
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25/10/2006

La dialettica del segno

Micro, Roma

Opere di Serge Uberti e Danilo Bucchi. Operando a 4 mani i segni dei due artisti, caratteristici di due ricerche espressive apparentemente inconciliabili, sembrano scaturire consequenzialmente l'uno dall'altro. A cura di Serena Dell’Aira.


comunicato stampa

Serge Uberti, Danilo Bucchi

A cura di Serena Dell’Aira

L’evento proposto in questa sede, ideato e curato da Serena Dell’Aira, storico dell’arte e responsabile eventi ed attivita' culturali dell’associazione, rappresenta un ulteriore traguardo sul cammino di ricerca sperimentale che M.I.C.RO. sta compiendo negli intensi anni di attivita' scientifica dedicata agli sviluppi ed alle prospettive dell’arte contemporanea.

La mostra qui esposta e' il risultato di un iter assai suggestivo e complesso che due personalita' artistiche fortemente delineate nella propria individualita', hanno saputo compiere dando vita ad un’esperienza di reciprocita' e ad un pregevole momento di creativita' condivisa.

L’atto creativo, momento di espressione individuale e personale, puo' divenire terreno di scambio e di dialogo tra artisti differenti per formazione e stile? Possono le manifestazioni del proprio io interiore divenire il luogo in cui incontrare l’altro?

La risposta sembra essere affermativa se rivolgiamo il nostro sguardo alle opere di Danilo Bucchi e Serge Uberti esposte nella mostra. La visione di Bucchi, sempre tesa tra realta' sociale e realta' particolare del singolo, e quella di Uberti, capace di sondare le piu' segrete e silenziose profondita' della propria anima, si sono trovate in quella magia che nasce quando due personalita', diverse nell’esprimersi, sembrano naturalmente rispecchiarsi l’una nell’altra in un medesimo sentire di percorsi segnati da cifre stilistiche distinte ma uniti dalla stessa consapevolezza di essere immersi nel grande magma del fare artistico.

Cosi', attraverso questa sorprendente metodologia dell’operare a quattro mani i segni dei due artisti, seppur mantenendo le caratteristiche di due ricerche espressive apparentemente inconciliabili, sembrano scaturire l’uno dall’altro in una consequenzialita' che regala alle opere compattezza e coerenza di visione.

Ed allora il passaggio dalla nozione dell’artista ricalcata sull’idea del genio romantico, costretto alla solitudine ed all’infelicita' per poter creare, a quello dell’artista inserito in una realta' sociale con la quale interagisce e delle cui esigenze si fa portavoce diviene un passaggio inevitabile. L’arte assurge in questo modo a simbolo di quella necessita' di dialogo e di incontro dell’uomo moderno, soffocato da una quantita' eccessiva di input che il mondo mediatico scarica ininterrottamente.

Galleria Micro
via Di Monte Testaccio, 34a - Roma

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