Villa de Brandis
San Giovanni al Natisone (UD)
via Roma, 117 (Parco di Villa de Brandis)
0432 756814 FAX 0432 939526

Roberto Cantarutti
dal 27/10/2006 al 18/12/2006
il sabato e domenica 10.30 - 12.30 e 16.30 - 19.30
WEB
Segnalato da

Associazione Culturaglobale


approfondimenti

Roberto Cantarutti



 
calendario eventi  :: 




27/10/2006

Roberto Cantarutti

Villa de Brandis, San Giovanni al Natisone (UD)

Convergenze. "Nei suoi lavori, quasi tutti imperniati sulla figura umana, i soggetti sono mascherati, quasi mimetizzati, e risultano incompleti, non finiti, perche' Roberto dipingendo (o disegnando) sottrae, toglie, ripete cio' che avviene comunemente nella vita". (Luciano de Gironcoli)


comunicato stampa

Convergenze

Il giovane artista Roberto Cantarutti, che da qualche tempo abita a Cormo'ns, ritorna a San Giovanni al Natisone in occasione della mostra personale, promossa dal Comune friulano e organizzata dall’associazione culturale Vilegnovella dal Judri - Culturaglobale, allestita a Villa de Brandis, che sara' inaugurata sabato 28 ottobre alle ore 18.30, e sara' presentata dal maestro cormonese Luciano de Gironcoli.

Dimora storica, simbolo del luogo di nascita dell’artista, nato nel 1958 a Cormo'ns, ma vissuto con la propria famiglia nella frazione di Dolegnano che ritorna, per far vedere con la mostra personale ''Convergenze'' il suo giovane ma interessante percorso artistico.

Nei suoi lavori, scrive Luciano de Gironcoli, quasi tutti imperniati sulla figura umana, i soggetti sono mascherati, quasi mimetizzati, e risultano incompleti, non finiti, perche' Roberto dipingendo (o disegnando) sottrae, toglie, ripete cio' che avviene comunemente nella vita.

La realta', quindi, si fonde con l'onirico, senza stacchi netti ma con grande fascino. C’e' continuita' tra astrazione e narrazione figurativa, fatto questo che evidenzia in modo inequivocabile la “cifra" stilistica, la mano dell'artista e diciamolo: il talento espressivo che in questo caso e' quello di Roberto Cantarutti.

Dai disegni figurativi che si possono accostare ai pittori/viaggiatori dell’800 (…sempre alla ricerca di…) alla monocromia dai chiaro scuri classici, dai colori caldi che rappresentano soggetti erotici, passando all'ironia delle bocche che cercano il dialogo la tensione compositiva non perde energie. C’e' e la si avverte.

E’ forte, intensa la pittura di certe tavole che propongono la metamorfosi di corpi umani in animali in una sorta di ''Fattoria degli animali'', dove gli animali diventano uomini protagonisti e magari riescono a risolvere i problemi della vita meglio di noi!

Il dipinto piu' grande presente in mostra racchiude in se i caratteri di tutti gli altri lavori dimostrando la capacita' dell'autore di valorizzare la “materia colore" senza mai cadere in descrizioni leziose o in banalita' illustrative. Il disegno e' sempre concreto, poiche' e' considerato anche da Roberto come il fondamento principale di ogni espressione artistica, lo strumento che svela l'idea dal bozzetto al lavoro finito.

Dopo le mostre personali a Udine, Cividale, I Colonos Lestizza, Galleria Tommaseo di Trieste si aggiunge questa a S. Giovanni al Natisone, che al di la' dello spessore artistico, riveste un’importanza emotiva personale.

La pittura, ambigua e bugiarda (solo cosi' puo' dare vita ai sogni), ambigua come il titolo di questa nuova mostra di Roberto Cantarutti :“Convergenze".

Perche' ancora pittura nel 2006? “Perche' trovo che la pittura dia la possibilita' di rappresentare delle cose che con altri mezzi sarebbe impossibile, o comunque non darebbero lo stesso risultato convincente" - risponde Roberto.

L'Arte e' il linguaggio piu' ingannevole che esista. Dove i mezzi tecnologici piu' sofisticati non ce la fanno, e' la pittura che riesce, quasi sempre a meglio coinvolgere e ingannare. Dalle mani impresse sulle volte delle caverne alle grandi tele di Francis Bacon, la pittura ha sempre voluto illudere, chi la guarda, ma il primo illuso e' lo stesso artista che la crea.

E la pittura continua a vivere nonostante cio' che succede attorno: guerre, violenze, strapoteri, corruzione, disinteresse, epoche che passano, gusti che cambiano……Tuttavia ci sono sempre pittori con il pennello intinto nella tavolozza, che fanno segni di colore su tele o tavole; che si sporcano di colore le mani, la faccia e gli abiti; che continuano a parlare di come vedono cio' che li circonda, in maniera non necessariamente riconducibile alla realta' ne' a soggetti chiaramente identificabili.

Cosi' fa il giovane Roberto Cantarutti. Nei suoi lavori, quasi tutti imperniati sulla figura umana, i soggetti sono mascherati, quasi mimetizzati, e risultano incompleti, non finiti, perche' Roberto dipingendo (o disegnando) sottrae, toglie, ripete cio' che avviene comunemente nella vita. La realta', quindi, si fonde con l'onirico, senza stacchi netti ma con grande fascino.

C’e' continuita' tra astrazione e narrazione figurativa, fatto questo che evidenzia in modo inequivocabile la “cifra" stilistica, la mano dell'artista e diciamolo: il talento espressivo che in questo caso e' quello di Roberto Cantarutti.

Dai disegni figurativi che si possono accostare ai pittori/viaggiatori dell’800 (…sempre alla ricerca di…) alla monocromia dai chiaro scuri classici, dai colori caldi che rappresentano soggetti erotici, passando all'ironia delle bocche che cercano il dialogo la tensione compositiva non perde energie. C’e' e la si avverte.

E’ forte, intensa la pittura di certe tavole che propongono la metamorfosi di corpi umani in animali in una sorta di Fattoria degli animali, dove gli animali diventano uomini protagonisti e magari riescono a risolvere i problemi della vita meglio di noi!

Il dipinto piu' grande presente in mostra racchiude in se i caratteri di tutti gli altri lavori dimostrando la capacita' dell'autore di valorizzare la “materia colore" senza mai cadere in descrizioni leziose o in banalita' illustrative.

Il disegno e' sempre concreto, poiche' e' considerato anche da Roberto come il fondamento principale di ogni espressione artistica, lo strumento che svela l'idea dal bozzetto al lavoro finito.

E’ la pittura che parla agli altri, interpretando e quindi trasformando la realta' (illudendo). Lo fa, da sempre, attraverso l'impasto dei colori, la fregatura del pennello sulla tela, il gioco del chiaro scuro, l'intervento del sottrarre…….il coraggio di violare la superficie del dipinto con la materia e il colore. Tutto cio' costituisce la base del “fare arte" di Roberto Cantarutti e trova perfetto equilibrio nei suoi lavori che sono il frutto della ricerca di sempre nuove, positive, convergenze.

Questa e' la pittura che resiste e continua a esistere.

(Appunti da una conversazione fra Roberto Cantarutti, Luciano de Gironcoli e Renzo Furlano - Villanova del Judrio, venerdi' 6 ottobre 2006)

Inaugurazione: sabato 28 ottobre alle ore 18.30

Villa de Brandis
via Roma, 117 (Parco di Villa de Brandis) - San Giovanni al Natisone (UD)

Orari: il sabato e domenica 10.30 - 12.30 e 16.30 - 19.30.

IN ARCHIVIO [4]
Maria Grazia Renier
dal 25/9/2009 al 10/10/2009

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede