L'artista propone una riflessione sull’esistenza del colore nello spazio realizzando una serie di oggetti-pitture. Una collezione di volumi composta da elementi piatti ritagliati e poi dipinti.
Oggetti, 2005
Una riflessione sull’esistenza del colore nello spazio mi ha portata alla realizzazione di oggetti-pitture.
Ho iniziato una collezione di volumi composta da elementi piatti ritagliati e poi dipinti. Sono dei piani di colore situati nello spazio.
Questi oggetti poetici si riferiscono all’architettura. Portatori di un contenuto lirico, costituiscono, per me, una riflessione sulla condizione umana contemporanea.
Le origini di queste forme colorate si trovano nei giochi dell’infanzia, quando la creazione di una casa immaginaria era possibile con qualsiasi oggetto trovato. Qui, il gioco delle case contribuisce alla costruzione dell’identita'.
La facilita' di costruzione e di decostruzione perpetua dei miei oggetti rimanda al tema del nomadismo culturale e spirituale, inteso come serie di tappe successive della costruzione dell’autocoscienza.
I volumi, di struttura poco solida, creati sovente con materiali di recupero, senza valore, sono anche una ricerca della frontiera tra stabilita' ed instabilita', resistenza e fragilita'.
Malgrado la loro leggerezza formale, essi evocano una riflessione sullo scorrere del tempo, l’incertezza, e su tutto cio' che e' effimero nella condizione umana.
Galerie du Tableau
37, rue Sylvabelle - Marseille