La retrospettiva mette in luce l'appartenenza dello scultore al filone del monumentalismo degli Anni 30, secondo il significato europeo di unita' delle arti e di collaborazione tra architettura, scultura e decorazione. In mostra i bassorilievi preparatori per i rilievi esterni della Universita' Bocconi di Milano, per le formelle del Palazzo della Borsa e per grandi statue tutto tondo in marmo.
Dal Novecento all’arte monumentale
a cura di Nicoletta Colombo
La mostra retrospettiva dello scultore Leone Lodi (Soresina 1900-1974),
promossa dalla Provincia di Milano, dalla Provincia di Cremona e dal
Comune di Crema, e curata da Nicoletta Colombo in collaborazione con
l’Associazione Leone Lodi, presenta complessivamente una cinquantina di
opere, e si sviluppa contemporaneamente su tre spazi espositivi: il
Palazzo della Triennale di Milano, storica sede che ospita gia' in
permanenza alcune opere di Leone Lodi, il Museo Civico di Crema e del
Cremasco a Crema e Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano.
La rivalutazione storica del Novecento Italiano, le recenti mostre che
hanno posto nella giusta luce la parabola del monumentalismo degli Anni
Trenta, secondo il significato europeo di unita' delle arti e di
collaborazione tra architettura, scultura e decorazione, hanno stimolato
la ricerca volta alla rilettura dell’opera di Leone Lodi, artista che e'
stato tra i protagonisti piu' attivi di tale clima artistico.
La sua presenza nella citta' di Milano, epicentro edificante della “grande
scultura" degli anni trenta, e la successiva attivita' mantenuta sul
registro monumentale in territorio cremonese, hanno incoraggiato la
collaborazione della Provincia di Milano e di Cremona, della Triennale di
Milano e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema, per lavorare
in sinergia e con l’impegno comune a decifrare un consuntivo storico
sull’attivita' dell’artista nella citta' di Milano e sul territorio
d’origine, quello cremonese.
Per una conoscenza piu' approfondita dell’artista e della sua opera
decorativa sono stati previsti anche due percorsi liberi, esterni alle
mostre: uno nei territori del Milanese, dal cuore della citta' ai suoi
lembi periferici, e l’altro nel territorio cremonese, dove sono visibili i
lavori di carattere civile e religioso di maggiore impegno nell’ambito
della provincia.
Il chiostro di Palazzo Isimbardi a Milano sara' scenario appropriato per i
bassorilievi su grande scala preparatori per i rilievi esterni della
Universita' Bocconi di Milano, per le formelle di studio ai riquadri con i
segni zodiacali del Palazzo della Borsa di piazza Affari, per le
decorazioni preliminari relative delle sedi ambrosiane delle Assicurazioni
Generali di largo Augusto e di corso Magenta, per le grandi statue tutto
tondo in marmo Angelo degli iniziali Anni Trenta, Venere 1946, il lirico
Giovinetto 1935 e il rilievo purista Alloggiare i pellegrini 1936,
entrambi da poco ritrovati.
Presso la Triennale Palazzo dell’Arte, sede storica delle imponenti
Triennali di “Novecento" (la V del 1933, la VI del ’36 e la IV del ’40),
della Mostra dell’Aeronautica Italiana del ’34 e della Mostra dello Sport
del ’35 - eventi di risonanza europea ai quali Lodi prese parte
collaborando con i nomi piu' prestigiosi dell’arte e dell’architettura
europea del periodo - sono esposte al piano terra i lavori originali come
lo spettacolare Il dono in alabastro, dell’altezza di oltre tre metri, e
altri saggi preparatori per le opere che l’artista presento' in occasione
delle manifestazioni citate, tenutesi al Palazzo dell’Arte. Rientrera' nel
percorso espositivo, consistente in una decina di opere e illustrato da
pannelli esplicativi, anche la grande scultura Donna seduta, realizzata da
Lodi su disegno di Mario Sironi, cio' che ci rimane della maestosa fontana
dell’ Impluvium della V Triennale; la statua e' in permanenza collocata
all’ingresso del Palazzo.
Il Museo Civico di Crema e del Cremasco a Crema ospita nella Sala Pietro da Cemmo un cospicuo numero di sculture, alto e bassorilievi, con un'attenzione particolare per i saggi realizzati nel periodo soresinese post-1943, senza escludere pezzi di epoca novecentista, quali il Beethoven 1924, Donna che cammina, esposto alla mostra Sindacale alla
Permanente di Milano nel 1929, il frammento della Colonna presentata alla
Mostra del Tessile a Roma nel 1938, rilievi preparatori per gli interventi
a Bergamo dei finali anni trenta, bozzetti preliminari per le opere
collocate nel complesso Snia Viscosa di Torviscosa nel ’38, al Teatro
Manzoni di Milano nel ’49 e per i monumenti del territorio cremonese negli
anni cinquanta e sessanta. In una apposita sala e' allestita una mostra
fotografica che illustra il rapporto di Leone Lodi con l’architettura.
Il catalogo Scheiwiller Editore contiene saggi di Nicoletta Colombo,
Chiara Mari (sull’attivita' monumentale in area milanese), Tiziana Cordani
(per la produzione di ambito cremonese).
Il riordino dell’Archivio Lodi e il ritrovamento di materiali e documenti
di prima mano ha permesso di realizzare apparati filologici dettagliati,
consistenti in una minuta cronologia, in una elencazione completa degli
interventi monumentali e nella redazione di schede per i singoli
interventi, tutti corredati da una ricca documentazione fotografica
d’epoca. Bibliografia ed esposizioni a cura di Chiara Mari.
Info: Associazione Leone Lodi: http://www.leonelodi.it
Inaugurazione 4 novembre 2006
Palazzo Isimbardi
Corso Monforte, 35 - Milano
Orari: Dal lunedi' al sabato, ore 10/17.30
Ingresso libero