Quello che la Luna pensa di me. Personale. In mostra i suoi ultimi dipinti, pervasi di presenze magiche, arcane, misteriose ed esoteriche. A cura di Riccardo Tartaglia.
Quello che la Luna pensa di me
a cura di Riccardo Tartaglia
Sabato 11 Novembre 2006 alle ore 18,00, presso la Galleria Tartaglia Arte, via XX
Settembre 98 c/d Roma, sara' inaugurata la mostra personale del pittore Claudio
Giulianelli.
Verranno presentate le sue ultime opere, pervase di presenze magiche, arcane,
misteriose, esoteriche che stanti e immobili ci guardano bagnate dalla luna.
La mostra, curata dal direttore artistico Riccardo Tartaglia, durera' fino al 4
Dicembre 2006 secondo gli orari della Galleria (10/14-16/19.30).
Claudio Giulianelli nasce a Roma nel 1956, frequenta un istituto ad indirizzo
chimico, ma la sua passione per l’Arte lo porta ad approfondire la tecnica e lo
studio della pittura tramite un’attenta osservazione dell’opera dei maestri,
unitamente alla lettura di testi di tecnica pittorica.
I libri sul Caravaggio e sui fiamminghi sono stati i suoi compagni di viaggio
quotidiani.
Nel 1992 si trasferisce a Corchiano, paesino di antichissime origini etrusche, ove
vive ancora oggi.
Guardare un suo quadro e' come iniziare un viaggio verso un qualcosa di nuovo che
affascina, ma che nello stesso tempo spaventa lasciandoci titubanti sulla soglia di
un mondo da scoprire.
Si percepisce cosi' all’improvviso un qualcosa che sta oltre, ma che in realta' e'
sempre stata dentro di noi: un’essenza coperta, soffocata dal quotidiano, che non si
svela costantemente, ma latente sopisce in noi e viene fuori solo se stimolata
dall’Arte e dai suoi misteri.
Pittore simbolista, Giulianelli pone le sue radici culturali nel mondo medioevale,
di cui dipinge l’essenza piu' nascosta, piu' iniziatica.
Nella sua pittura dipinge l’amore per il Creato e per la figura femminile, intesa
sia come donna materiale che come madre Natura, la stessa che ti protegge e che ti
uccide, di fronte a cui l’Uomo e' sempre visto piccolo e spaurito.
Attori dei suoi quadri sono tipi umani diafani e fiabeschi, soprannaturali, che
sembrano apparire e scomparire da scorci di palcoscenico, da finestre buie, come
proiezioni interiori, abitanti di un mondo senza luogo e senza tempo.
I loro sguardi fissi oltrepassano la dimensione pittorica, invadendo la nostra
realta' cercando di instaurare con noi un muto dialogo fatto di gesti accennati,
allusivi, a volte perentori, come a volerci educare sui veri valori o ammonire la
nostra incoscienza suggerendoci la strada giusta da percorrere.
Sono voci della coscienza che prendono forma in abiti antichi e surreali nei loro
copri capi da giullari, quasi a prendersi gioco della nostra fragilita' o forse solo
per sminuire l’importanza dei messaggi sottesi nei loro sguardi.
Noi uomini dalle vite frenetiche, insicuri di ogni nostro valore, noi che perdiamo
di vista l’ovvio ed il vicino per guardare troppo lontano quasi a voler scappare
dalla nostra coscienza, qui, davanti a questi sguardi e fattezze, non possiamo non
sentirci penetrati dall’esigenza di soffermarci, di farci guardare da occhi che non
sono i nostri, dagli occhi delle ombre che impertinenti e maliziose non aspettano
altro che svelarci quello che e' in noi.
E cosi' ci tendono la mano e ci trascinano in un mondo onirico, non esente da tratti
inquietanti, che ci riporta al pensiero e ci induce alla riflessione; il mondo reale
con i suoi sogni cerca rifugio nel magico, misterioso, irrazionale notturno bosco
della fantasia, come in un volontario esilio dal mondo della luce.
E’ come un invito per l’Uomo a determinare una dimensione in cui ciascuno si chieda
quale travestimento o ruolo stia indossando, se per convenienza o necessita'.
L’arte di Giulianelli da' vita a moti interiori e individuali, esortando la
riflessione, chiedendo, pretendendo un attimo di quiete, perche' ci si fermi e si
provi a capire.
“….se noi ombre vi abbiamo irritato, non prendetela a male ma pensate di aver
dormito, e che questa sia una visione della fantasia. Non prendetevela, miei cari
signori, perche' questa storia di ogni logica e' fuori: noi altro non vi offriamo che
un sogno; della vostra indulgenza abbiamo bisogno…."
William Shakespeare - Sogno di una notte di mezza estate]
Con il Patrocinio di:
Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio
Comune di Roma
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Ufficio Stampa:
Anatrini Simona
Tel./Fax +39 06 4884234
E-Mail: simona@tartagliaarte.it
Inaugurazione: 11 novembre alle ore 18
Galleria Tartaglia Arte
Via XX Settembre 98 c/d - Roma