Libreria Agora
Torino
Via Santa Croce 0/E
011 835973
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Maurizio Briatta
dal 7/11/2006 al 29/12/2006
Martedi'-sabato 9.30-19, lunedi' 15.30-19

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Libreria Agora'




 
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7/11/2006

Maurizio Briatta

Libreria Agora, Torino

Cantieri. Le sue fotografie sono rappresentazioni volontarie, fortemente vissute, di sezioni di realta' che documentano, attraverso un'interpretazione personale, la Torino che cambia.


comunicato stampa

Cantieri

Sostiene Briatta che le sue fotografie sono specchi e non finestre. Il riferimento evidente e' al presupposto teorico di una famosa mostra degli anni Settanta curata da John Szarkowski, che diceva testualmente: "Questa tesi suggerisce una dicotomia fondamentale nella fotografia contemporanea tra chi pensa la fotografia come mezzo di autoespressione e chi la crede strumento di esplorazione". Mirrors and Windows, specchi e finestre, come riassumeva benissimo il titolo della mostra. E la cosa buffa e' che nella reflex, quando premi l'otturatore, ruota lo specchio che ti consentiva di vedere l'immagine attraverso il mirino, e scorre la tendina, aprendo una 'finestra' sul mondo.

Volendola vedere in un altro modo, poi, la tendina, scorrendo, toglie il 'velo' che copre la realta'. E cosi' siamo arrivati dalle parti di Schopenhauer. La realta' "svelata", puo' essere documentata e analizzata. Ma puo' essere anche interpretata e rappresentata. E questo forse e' un altro modo di porre la dicotomia.

Di nuovo Schopenhauer con il suo testo fondamentale, Il mondo come volonta' e rappresentazione, puo' tornare utile per cercare di definire la scelta di campo di Briatta: le sue fotografie sono rappresentazioni volontarie, fortemente volute e vissute, di parti, sezioni scelte di realta'.
E se nella "scelta" del tema, di questo tema poi, ci puo' essere un¹ipotesi "documentaria", nella prassi fotografica (per non parlare dell¹estetica sottesa) la rappresentazione prende il sopravvento sulla testimonianza, senza pero' perderla mai di vista.

E questo e' il bello. Per capirci meglio, manteniamo la metafora: Briatta si mette davanti allo specchio, ma alle sue spalle c¹e' una finestra aperta. E quindi per quanto lui si frapponga, per quanto inserisca impronte, delimitazioni del quadro, presenze evanescenti, barriere fluttuanti e altre fantasticherie o "timbri" personali, la realta' non sfugge, ma resta li', leggibile nella sua totalita' e complessita'. Anzi, forse la comprensione e' aiutata, guidata, concentrata. Un po¹ come quando, di fronte a uno spettacolo che non puo' vedere (o perche' gli altri non vogliono o perche' e' difficile da sostenere) un bambino mette le mani davanti agli occhi, ma sbircia tra le dita. Non si vede tutto, ma si sublima la complessita' e si coglie il nocciolo. Cosi' questi "cantieri" della Torino che cambia. Bruno Boveri

Immagine: "Ferriere"

Inaugurazione 8 novembre 2006

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Via Santa Croce, 0/E - Torino
Orari: martedi'-sabato 9,30-19,00 ­ lunedi' 15,30-19

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