Tre pittori della penisola sorrentina. Lello Bavenni trasfigura il paesaggio mediante l'uso non naturalistico del colore. Giovanni Manganaro adopera inchiostri, colle e vernici. Salvatore Starace prende come riferimento la ringhiera di un ponte e ne riproduce, in ogni suo quadro, una sezione.
Tre pittori della penisola sorrentina
La esposizione presentera' opere di Lello Bavenni, Giovanni Manganaro e
Salvatore Starace, impegnati. ognuno per la propria parte, a presentare
opere della ricerca piu' recente.
..Lello Bavenni trasfigura il paesaggio mediante l'uso non naturalistico
del colore, steso in campiture larghe e uniformi: il mare, gli alberi,
un ombrello sono conquistati sul terreno di forme che tendono a
sottrarsi al vedutismo tradizionale, per mostrare un mondo che nessuno
ha mai visto, con suggestioni surrealiste e dadaiste, con il piacere per
la sperimentazione. Piuttosto che deformare le figurazioni, Bavenni
vuole deformare la visione degli oggetti raffigurati che si relazionano
imprevedibilmente tra di essi per la presenza di zone neutre (nere) e
sanciscono la differenza tra oggetto e significato, tra tema e
rappresentazione, stimolando osservazioni, associazioni, ricordi, pensieri.
... Giovanni Manganaro e' un abile e profondo conoscitore di inchiostri,
colle e vernici. Li tratta saggiamente e imposta redazioni che inglobano
senso grafico e trattazione pittorica. Orme di vita e schegge di
fantasia, si legano in una serie di brillanti e vivaci accordi e sono
manipolate in aggettanti geometrie che generano composizioni, nutrite
dal valore dei frammenti, e che ricalcano ricami mentali, intarsi,
applicazioni e sagaci contrassegni, tutti disposti con capace equilibrio
semantico, indicando tragitti evocativi. Tra disvelamenti e
rivelazioni, ispessite da iniezioni cromatiche o tratteggiate da
proliferazioni segniche dissonanti, le elaborazioni di Giovanni
Manganaro istruiscono una rete di conoscenze su una teoria di rimandi
odierni e di reliquari memoriali. I lavori di Giovanni Manganaro non
rappresentano reali epifanie paesaggistiche, ma sostanziano suggerimenti
di ragionate emozioni in spaccati spaziali.
..Salvatore Starace assume come punto di vista il ponte di
Seiano (antico Borgo della citta' di Vico Equense). Prende come
riferimento la ringhiera e ne riproduce, in ogni suo quadro, una
sezione. Questo elemento, che assurge a segno iconografico e cifra
stilistica dell'artista vicano, acquista una duplice valenza da un lato,
in quanto ringhiera, indica una separazione e rifugio nella propria
terra; e dall'altro, in quanto ponte, suggerisce un'apertura, una
volonta' di estendere i propri orizzonti, di affacciarsi sul mondo, di
congiungersi con l'altro. L'altro, per Salvatore Starace, e' cio' che si
muove intorno a noi, dalle inezie quotidiane fino ai grandi eventi
politici, che l'artista recepisce, filtra e traduce nei suoi collages.
Inaugurazione 12 novembre 2006
Galleria Immagini Spazio Arte
Via Beltrami, 9 - Cremona
Ingresso libero
Immagine: Salvatore Starace