SpazioBoccainGalleria - Libreria Bocca
Milano
Galleria Vittorio Emanuele II, 12
02 86462321 FAX 02 860806
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Cristiano Tassinari
dal 14/11/2006 al 14/12/2006

Segnalato da

Francesca Bianucci



approfondimenti

Cristiano Tassinari



 
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14/11/2006

Cristiano Tassinari

SpazioBoccainGalleria - Libreria Bocca, Milano

Heads. Le incisioni di Tassinari funzionano come un setaccio attraverso il quale far passare, filtrandoli, i motivi gia' presenti nell'attivita' pittorica. Si assiste ad un prosciugamento delle immagini che permette loro di cagliare e rapprendersi. Ne restano come delle orme, degli stampi leggeri.


comunicato stampa

Heads

Cristiano Tassinari, nato nel 1980, e' laureando all'Accademia delle Belle Arti di Bologna e oltre a numerosi inviti a mostre e testi critici ha vinto quattro primi premi ed e' stato tra i tre artisti prescelti a Forli' a presentare un'opera commemorativa di Marco Palmezzano.Molti se e ma e pensieri si potrebbero fare sulla pittura contemporanea, e' piu' giusto invece lasciare la memoria intrisa e impastata di testimonianze visive e poetiche, permettendo una migliore lettura dei lavori di Cristiano Tassinari. Corre nella sua pittura l'urgenza di raccontare e raccontarsi attraverso i caratteri corporeo-figurali che causticamente determinano la condizione basica dell'uomo. E la precipua appartenenza di se' che ci riconduce alle formulate e calibrate pose del corpo: teste, membra, articolazioni che, esfoliate dalle loro apparenti sembianze, ci rimandano in un'atmosfera complessa, in continua trasformazione. La forma richiama se' stessa, cerca di costruirsi nel ductus pittorico, materico e liquido, e tenta una via di separazione tra l'autore e il corpo dell'immagine. Tra i temi cari a Tassinari vi e' la testa che si inscena dentro lo spazio infuocato dell'esistenza. Si comprime per non essere giudicata, si rapprende in sostanza pura, quasi fosse un organo, per nascondere la propria incapacita' di appartenere ad una dimensione "morale" che pietosa mente dovrebbe non essere predisposta al pregiudizio e alla non accettazione del diverso, dell'estraneo. Scatta cosi' un meccanismo "aggressivo" che consente di pervadere le strutture della forma di cui Tassinari, con perizia tecnica ed emotiva, ci fa perdere le coordinate, solleticando il movimento plastico che e' insito nella verita' dei soggetti. E curioso constatare nelle sue opere la dialettica esistente tra il rigo re geometrico delle parti, ludicamente composte, e la sostanza pittorica sciolta in una terragna e pervasiva fisicita'. Nella costruzione cromatica delle sue figure l'esperienza tonale e quella grafica si intrecciano, quasi a comporre due momenti antitetici, dando adito al senso del non finito, frattura antologica che nel gesto interrotto si potenzia. Questa e' la realta' coinvolgente della posizione estetica di Cristiano Tassinari. Lo vedo come Essere che non pensa piu' all'uomo nella sua integrita' e centralita', in una apparente armonia, che invece e' alterata dai "festosi" e "grotteschi" grafismi dove si adagia il sogno utopico, sempre affascinante, di un nuovo Umanesimo.

Di Enrico Maria Davoli

Le incisioni di Cristiano Tassinari funzionano come un setaccio attraverso il quale far passare, filtrandoli, i motivi gia' presenti nell'attivita' pittorica. In questa i soggetti (figure intere e ritratti colti nella dimensione nuda, atemporale, dell' atelier) galleggiano in un magma colorato, sorta di brodo di coltura che le nutre e le protegge, entrando quasi in osmosi con la loro identita'. Nelle incisioni si assiste ad un prosciugamento delle immagini che permette loro di cagliare e rapprendersi. Ne restano come delle orme, degli stampi leggeri.

In qualche caso la figura e' ridotta al puro contorno. La linea e' rigorosa e affermativa; si assottiglia e si fa delicata dove occorre suggerire un indizio di prospettiva, lasciare immaginare un trapasso chiaroscurale; diventa piu' spessa ed energica quando la superficie da racchiudere e' ampia e levigata, o il passaggio dalla luce all'ombra si puo' immaginare improvviso, senza gradazioni intermedie. L'effetto e' nitido, ineccepibile, la figura si staglia sul fondo quasi fosse modellata in filo di ferro e il bianco della carta fosse in realta' un ambiente tridimensionale. In altre circostanze il processo di stampa trascina con se' tonalita' diffuse, chiaroscuri, grumi e smagliature che danno la sensazione della completa autonomia del supporto rispetto all'immagine, come se questa fosse una diapositiva che viene proiettata su piu' schermi colorati o su un muro rivestito con intonaci di grana diversa, con l'effetto di vederla ogni volta differentemente restituita e virata. A creare effetti di spazio orientato, abitabile, provvedono gli scorci che Tassinari sa dosare con maestria e virtuosismo, imponendo allo spettatore un punto di vista che lo catapulta dentro l'immagine, in rotta di collisione coi corpi e i volti raffigurati. Sono inquadrature insieme fortuite ed eleganti, che danno nobilta' compositiva anche alle presenze piu' anomale, alle fisionomie piu' prosaiche. Una versione moderna ed aggiornata della sprezzatura, cioe' delle apparenze frettolose, "sporche", con cui i maestri dei secoli passati insaporivano le proprie realizzazioni, stendendo un'ombra affascinante di casualita', d'indeterminatezza, sulla natura invece profondamente voluta di ogni vero lavoro d'artista

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Catalogo Bocca in collaborazione con Italian Factory

Inaugurazione: Mercoledi' 15 Novembre 2006 ore 18.30 Libreria Bocca
Galleria Vittorio Emanuele II, 12 - Milano

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Gianluca Quaglia
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