Oltre 60 dipinti in cui la prospettiva e' costruita sul colore e sconfina spesso nell'astrazione. In mostra anche fotografie e testi che ripercorrono le tappe salienti della vita del pittore, grafico e organizzatore culturale, dagli anni '50 ai '90. A cura di Luciano Caramel.
Mostra personale
a cura di Luciano Caramel
Dal 18 novembre 2006 al 21 gennaio 2007, in Palazzo Leone da Perego di
Legnano, una mostra raccontera' la storia di Attilio Rossi (1909-1994),
pittore, grafico e organizzatore culturale, dagli anni Cinquanta agli anni
Novanta.
Curata da Luciano Caramel e organizzata dal Comune di Legnano, col
contributo della Banca Popolare di Milano-Banca di Legnano, Fastweb e Reale
Mutua Assicurazioni-agenzia Legnano, l'esposizione presentera' oltre sessanta
lavori di un protagonista dell'arte italiana del XX secolo.
Insieme alle opere, il visitatore sara' invitato, grazie all'ausilio di
fotografie e testi, a ripercorre le tappe salienti della vita di Rossi.
Tra questi, come ricorda Marisa Dalai-Emiliani, l'unica ad avere potuto
ascoltare e registrare le parole di Rossi sull'argomento, il progetto
espositivo ricordera' l'episodio della mostra di Picasso del 1953 a Milano.
L'iniziativa in Palazzo Reale ebbe un grandissimo successo anche perche' pote'
contare, fatto eccezionale, sul prestito di Guernica. Pochissimi sanno che a
strappare il consenso di Picasso fu proprio Attilio Rossi, a Vallauris
nell'estate del 1953, in nome di un'amicizia che risaliva al comune impegno
dal 1939 nel Comitato di aiuto agli esuli spagnoli, ma soprattutto sulla
base di una premessa di grande forza persuasiva: Guernica a Milano non
sarebbe stata esposta in uno spazio asettico, ma nell'immenso salone delle
Cariatidi ancora stravolto dai segni degli incendi e dei bombardamenti
aerei, dove per la prima volta dopo la guerra, i visitatori avrebbero potuto
entrare.
Furono le fotografie dello spazio, strategicamente mostrate da Rossi a
Picasso alla fine di una lunga giornata di chiacchiere e contrattazioni a
far spostare l'opera dal MOMA di New York dove era in deposito e dove
avrebbe dovuto restare fino alla caduta del regime di Franco.
Il percorso espositivo in Palazzo Leone da Perego inizia dai quadri ispirati
al tema dell'acqua, nei cui riflessi l'artista dissolve le immagini della
realta', per passare a quello delle nature morte spesso impaginate nel
riquadro geometrico di una finestra. Prosegue con i cicli della "Stanza
della folgore" e de "L'urlo di Medusa", attraverso i quali Rossi rivisita
con tono drammatico il tema del mito antico, quindi con la sezione dedicata
agli "Autoritratti", che costituiscono un racconto vero e proprio del
rapporto che l'artista ebbe con il suo lavoro e la sua visione della realta'.
Un ulteriore approfondimento verra' riservato al periodo argentino della
pittura di Rossi, e al lavoro grafico degli esordi; saranno presentate, tra
gli altri, alcuni numeri ed edizioni di "Campo Grafico" e libri come "Kn" di
Carlo Belli.
Attilio Rossi, riveste giovanissimo un ruolo di grande rilievo nella
modernizzazione della Grafica italiana, fondando e dirigendo la rivista
"Campo Grafico" che sostiene l'esigenza di aprire il settore all'influenza
dell'arte contemporanea. Lasciata l'Italia nel 1935, Rossi si reca in
Argentina dove comincia a dipingere. Dapprima astratto, diviene poi
figurativo, attraversando una fase iperrealista per approdare poi a una
pittura che guarda all'influenza di Carra' e di Morandi.
Tra il 1935 e il 1950, Attilio Rossi e' anche direttore artistico di grandi
Case editrici, collaborando e divenendo amico di protagonisti della cultura
spagnola, sudamericana e messicana come Rafael Alberti, Jorge Luis Borges,
Pablo Neruda, Diego Rivera, Ramo'n Go'mez de la Serna, Juan Ramo'n Jime'nez,
Jose' Bergami'n e molti altri. In questa attivita' Rossi realizza tra l'altro
numerose copertine di libri, tra cui due particolarmente note, quelle per
"El Aleph" di Borges e per "Carlotta in Weimar" di Mann.
Al ritorno in Italia, Rossi sviluppa una pittura, che si evolve gradatamente
in una figurazione molto avanzata, sorretta da una prospettiva costruita sul
colore, che pero' sconfina spesso nell'astrazione. Astrazione che si ritrova
in particolare in interventi realizzati a Milano presso la Triennale, la
Fiera e Palazzo Reale.
L'attivita' grafica prosegue in misura ridotta, ma con libri e manifesti di
grande pregio. A tutto cio' si affianca l'attivita' di organizzatore culturale
che lo vede coinvolto nelle grandi rassegne milanesi di Palazzo Reale
(memorabile la mostra di Picasso del 1953) e della Permanente.
L'avventura pittorica di Attilio Rossi, sulla quale hanno scritto molti fra
i piu' importanti critici e studiosi d'arte, si snoda, nella sua parte
finale, tra una grande Via Crucis, attualizzata con una serie di personaggi
della storia del XX Secolo, e una fase in cui trasfigura i temi della
mitologia classica con una pittura attenta alle suggestioni dell'arte
contemporanea.
Attilio Rossi, che scompare a Milano nel 1994, e' stato autore di numerosi
saggi e libri, tra cui "Buenos Aires" en tinta china" con Borges e Alberti,
"Milano in inchiostro di china" con Salvatore Quasimodo, "I manifesti" e
"Omaggio all'alfabeto".
Le sue opere sono state esposte in numerose grandi rassegne d'arte, tra cui
la Biennale di Venezia, e sono presenti in numerosi musei.
Per informazioni: tel. 0331 471335; http://www.legnano.org
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Catalogo Silvana Editoriale
Palazzo Leone da Perego
via Gilardelli 10 - Legnano (MI)
Orario: Da martedi' a venerdi' 16.30-19.00; sabato 16.00-19.30; domenica e festivi 10.00-13.00/15.00-19.30; chiuso lunedi'. La mostra rimarra' chiusa il 24, il 26 e il 31 dicembre
Ingresso libero