Daily Film. Una selezione composta da 15 lavori fotografici che raffigurano le singolari figure-giocattolo ideate dall'artista, regista multimediale di un immaginario in costante dialogo tra realta' e finzione.
Daily Film
a cura di Stefano Elena
"Daily Film" e' il nuovo percorso fotografico proposto dall'affermato artista veneto
Silvano Tessarollo. Attraverso una selezione composta da 15 lavori, la Galleria
Arturarte presenta le forme inconfondibili e singolari delle creature argute ideate
dall'artista, regista multimediale di scene che scritturano figure-giocattolo
protagoniste di un ambiente fantastico molto piu' vicino al nostro di quanto non
sembri.
Dal testo di Stefano Elena "Like Life: i giochi per grandi di Silvano Tessarollo":
<<.tocca ai grandi patire la schiettezza esasperata e risentita delle vignette
caustiche del molesto Tessarollo, delle sciagure parodistiche architettate da un
artista che gioca a giocare per beffare la funesta praticita' corporea dell'animata
esistenza.
Se preferite non ammettere in presenza dei vostri infanti cari l'insussistenza di
Santa Claus, specie adesso che il Natale comincia a pianificare il proprio avvento,
abbiate perlomeno il garbo di rendere voi destinatari impavidi delle ambasciate
divulgate da questi spassosi e atroci ninnoli. Vogliate tollerare, per quanto
doloroso possa essere, la veridicita' delle coreografie plausibili che si esibiscono
nel centro di questi palcoscenici senza leggi e regole, dove tutto puo' succedere e
finire, dove tutti reagiscono spontanei alla coscienza sporca del reale.
Gli spettacoli di Tessarollo, i suoi "teatrini", fanno della finzione e del sarcasmo
criteri recitanti di spiegazione del nostro vero, quello che, ben piu' gravemente
delle recite dell'artista, sta simulando se stesso fuori, intorno, dappertutto,
rendendo le rappresentazioni di Tessarollo ".piu' reali della realta' stessa" (Slavoj
Zizek). Se "la finzione, nel suo dichiararsi spudoratamente, richiede di essere
conosciuta come la nostra nuova realta'" (Massimo Melotti), le PROVE e i TOYS qui
presentati diventano inviati speciali di un mondo in gomma che ci replica e
sostituisce, un reality show che abilmente si conforma alle misure illimitate degli
schermi giganti sui quali viene proiettata la nostra amata e obbligante fiction age
quotidiana.
Mi piace per questo fantasticare sull'inclusione di prodotti correnti tra le mani
degli esseri di Tessarollo: immaginare le sue creature alle prese con un cellulare
che esplode nei timpani nel corso di una conversazione, con un rimmel tossico che
provoca cecita', con un televisore che, come quelli di Videodrome, risucchia gli
astanti e li porta via, oltre il confine sempre piu' magro che stacca la realta' dalla
finzione.
No, Tessarollo non inventa balocchi. Sono, i suoi, procedimenti visivi affini alle
montature sulle quali poggia il traffico lecito e asfissiante della comunicazione, i
cui meccanismi confezionano nonluoghi e nonpersone che giocano tra loro camuffando
il ceto terminale d'appartenenza da esilarante intrattenimento aperto a tutti. Sono,
queste opere, "looney tunes" sincronizzati sugli atteggiamenti della societa'
attuale, storie morbide che - calzando il modello di un dissacrante cartoon
educativo - assecondano la voglia di scherzare (e di mentire) dell'uomo e dell'arte,
per sputtanarne le norme.
Perche' nel gioco, si sa, ogni slealta' e' lecita e concessa, se si vuol vincere.
Perche' nel gioco, si sa, si puo' dar corso a imbrogli astuti che dirottano i pareri
per conquistarsi la puntata.
Perche' il gioco, si sappia o meno, puo' essere capace di inscenare senza rimbalzi
legali ogni sfida, contesa e disputa che si voglia lanciare contro l'inquietudine e
il disagio messi al mondo da quelli che si prendono sul serio.
Tessarollo non fa altro che attenersi alla carenza di organismi adulti di cui
soffrono le carni umane sviluppate e cresciute, quelle che imperterrite continuano a
bluffare.
Per prevenire un ulteriore, irrecuperabile capovolgimento delle proporzioni tra vero
e falso, prima che la competizione tra i due arrivi a includere tra le sorprese
infilate in qualche ovulo dolce un gingillo componibile e ingeribile che si sta
impiccando o tagliando la gola riversando il proprio sangue su stickers
microscopici, e' meglio rassegnarsi alla realta' crudele degli spettacoli strategici
che ci assediano?
Oppure sistemarsi tra i colori e i momenti spassosi di un'amabilita' parallela che
decide di non dire cazzate?>>
Immagine: Silvano Tessarollo "Mi sono spento".
Inaugurazione 18 novembre 2006
Galleria Arturarte
via Cassia km 36.300 Settevene - Nepi (VT)
Ingresso libero