Le oreficerie sacre che fanno parte del "Tesoro" del Santa Maria della Scala in mostra nella capitale Belga.
Le oreficerie sacre che fanno parte del "Tesoro" del Santa Maria della Scala
in mostra nella capitale Belga.
Fra le reliquie uno dei chiodi con cui Cristo fu crocifisso, un frammento di
legno della croce, un pezzetto della veste purpurea e perfino uno dei peli della
barba di Gesù, una scheggia di pietra del suo sepolcro.
"L’oro di Siena" splende anche a Bruxelles. Da domani (15 marzo) fino al 14
maggio le preziose reliquie e gli oggetti di oreficeria sacra che fanno parte
del patrimonio del Santa Maria della Scala, il millenario ex Ospedale senese
costruito lungo la via Francigena faranno tappa in Belgio dopo il grandissimo
successo delle precedenti esposizioni in Germania dei mesi scorsi.
Ad inaugurare la mostra - ospitata nelle splendide sale dell’Hotel Wielemans
Huis – sono stati chiamati, fra gli altri, il principe Laurent del Belgio con i
ministri Jacques Simonet e Jos Chabert, l’ambasciatore d’Italia Gaetano Cortese,
il vice sindaco di Siena Anna Carli ed il presidente della Banca Monte Paschi
Belgio Massimo Bernazzi insieme a molte personalità e rappresentanti della
diplomazia europea.
Il "tesoro" del Santa Maria della Scala – il millenario edificio che fino a non
molto tempo addietro era ancora l’ospedale della città - nasce intorno ad un
gruppo importantissimo di reliquie (e quindi reliquiari) acquistato nel 1359 a
Costantinopoli con la mediazione di un mercante fiorentino.
L’acquisto delle reliquie fece salire enormemente il prestigio della grande
istituzione senese che, proprio a partire da quell’anno, iniziò a celebrare
pubblicamente la festa dell’Annunciazione, a cui era dedicata la sua chiesa, ed
esporre gli oggetti sacri attraverso una apposita finestra. Oggi quelle reliquie
e gli altri tesori che successivamente hanno arricchito la dotazione dello
Spedale sono una delle principali attrattive del Santa Maria della Scala.
Del nucleo originario fanno parte uno dei chiodi con cui Cristo fu crocifisso,
un frammento di legno della croce, un pezzetto della veste purpurea di Cristo
stesso, frammenti degli strumenti della passione (la canna, la spugna e la
lancia) e perfino uno dei peli della barba di Gesù, una scheggia di pietra del
suo sepolcro, resti del velo, della cintura e della cuffia della Madonna,
frammenti di due ossa delle dita di san Pietro e di San Paolo, di una costola di
San Bartolomeo, di un dito della mano di San Filippo, di un osso di San Tommaso
ed altro ancora. Tutti i pezzi sono elencati con precisione nell’atto di
acquisto tuttora conservato presso lo Spedale. Per la venerazione di queste
reliquie, Papa Urbano V concesse importanti indulgenze ed Eugenio IV, nel 1443,
ne aggiunse altre.
Le reliquie sono contenute in piccoli capolavori di oreficeria realizzati per
conservarle: oggetti di grande valore, databili dal X al XII secolo. A questo
nucleo iniziale si aggiunsero col tempo le oreficerie gotiche, i cofanetti del
Quattro, Cinque, Sei e Settecento, i calici ed altri reliquiari dalle forme più
varie, tra i quali uno attribuito al celebre orafo del Quattrocento Goro di Ser
Gregorio.
Durante la prima settimana di maggio – nel quadro delle iniziative legate alla
mostra "L’Or de Sienne" verrà organizzata una giornata interamente dedicata a
Siena, alla sua storia ed alla sua cultura alla quale interverrà anche il
presidente della Commissione europea Romano Prodi.