Mostra di scultura e installazioni. L’intervento, realizzato con materiali eterogenei, evidenzia la relazione che intercorre tra opere apparentemente astratte e altre che entrano nella cronaca.
Mostra di scultura e installazioni
L’intervento dell’artista Paolo Di Capua mostra la relazione che intercorre
tra opere ‘apparentemente’ astratte e altre che si connotano come adesione al
mondo ‘vero’ entrando nella cronaca della storia contemporanea, dando luogo ad
una sintesi che evidenzia la continuita’ creativa della sua opera.
Realizzati con materiali eterogenei, tre gruppi di lavori presentati nello
spazio di offiCina all’interno della fabbrica 798 a Pechino, rimandano l’uno
all’altro attraverso una serie di sottili riferimenti concettuali ed all’uso di
forme primarie e colori puri, totali come il bianco e il nero. L’essenzialita’
del quadrato, linee e tagli impressi nella natura ruvida e ‘umana’ del legno o
fredda e scivolosa del pvc, liberi da ridondanze narrative, diventano la chiave
per arrivare all’essenza delle cose e mettere allo scoperto l’artificio, la
manipolazione.
I lavori che potremmo definire astratti sono qui rappresentati da alcuni
esempi della serie “il gelo / il fuoco", quadri in legno, materiale per molto
tempo prescelto dall’artista. Si tratta di lavori realizzati interpretando in
chiave contemporanea l’idea quattrocentesca del bassorilievo ‘schiacciato’.
Tagliati secondo un preciso progetto, schiantati, trattati con smalti ad acqua
con toni dal bianco al nero e assemblati, sottolineano il valore delle
strutture naturali in rapporto alle strutture mentali, evidenziando le
potenzialita' dinamiche nella concentrazione di spazio e materia.
A questi vengono accostati gli “omissis", interventi su giornali quotidiani
internazionali plastificati, su cui l’autore simula una operazione di censura
per mezzo di tasselli neri che oscurano notizie e informazioni di cronaca -
fenomeno inquietante a cui non si deve rischiare di assuefarsi.
Dall’accostamento parallelo delle due serie di lavori si sviluppa una
installazione realizzata con lastre e tasselli di materiale plastico, anche in
questo caso con i toni contrapposti del bianco e del nero, che a partire da una
superficie concentrata e circoscritta nel quadrato di derivazione Maleviciana,
per mezzo di sovvrapposizioni, contrasti e attriti, tagli ed esasperati
distacchi, si libera inevitabilmente nello spazio.
Inaugurazione sabato 25 novembre 2006, 16.00
offiCina - n.2 jiuxianqiao rd., factory 798
Chaoyang district, - Beijing
Orari: martedi'-domenica,12.00-19.00