Mlac - Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea
Roma
piazza Aldo Moro, 5
06 49910365 FAX 06 49910365
WEB
Due mostre
dal 4/12/2006 al 21/12/2006
dal lunedi' al venerdi' ore 10-20
WEB
Segnalato da

Micol Di Veroli




 
calendario eventi  :: 




4/12/2006

Due mostre

Mlac - Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea, Roma

Jessica Japino presenta il suo recente lavoro Eden, una video installazione composta da una proiezione video, e 4 sculture. La mostra prevede anche un intervento site-specific con 5 opere fotografiche dal titolo "In the name of". Con un approccio ludico, Lia Chaia usa il suo stesso corpo come supporto di molte opere che indagano la relazione uomo-spazio.


comunicato stampa

Eden

a cura di Micol Di Veroli

Martedi' 5 dicembre 2006, alle ore 18:30, il MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Universita' di Roma “La Sapienza" inaugura la mostra personale della giovane artista Jessica Iapino, Eden, a cura di Micol Di Veroli.

Diplomata alla Marymount International School Rome, Jessica Iapino ha proseguito gli studi presso l’American University of Rome e successivamente ha compiuto ricerche sull’anatomia artistica e scultura presso la R.U.F.A. Rome University of Fine Arts. Artista dal curriculum interdisciplinare, nasce da una formazione scultorea con interessi che variano dal cinema alla fotografia.

In occasione della mostra al Mlac l’artista presenta il suo recente lavoro Eden, vincitore del Premio “Grand Festival Award - Arts" al The Berkeley Film and Video Festival 2006 (California, USA). Eden e' una video installazione composta da una proiezione video, quattro sculture e fotografie digitali.

Nel video Eden (3’55’’) e' assente il dialogo, solo una musica accompagna la visione del giardino terrestre. Bambole gonfiabili si sostituiscono ad Adamo ed Eva, muovendosi in un artefatto universo popolato da disturbanti richiami sessuali e cantilene infantili che ammiccano al perverso mondo delle parafilie. Cinture di castita', antichi simboli di costrizione e possesso, si tramutano in moderne icone del disagio che conduce all’eccitamento.

Le stesse cinture che appaiono nel video le ritroviamo nell’installazione Thou shalt not desire racchiuse in cilindri di plexiglass che le elevano a raffigurazioni mistiche e blasfeme allo stesso tempo.

La mostra prevede anche un intervento site-specific con l’esposizione di cinque opere fotografiche dal titolo "In the name of" stampate su acetato, installate in modo da formare una croce. In ognuna di queste foto le bambole protagoniste del video si contorcono lascivamente in morbose e quanto mai improbabili effusioni tantriche.

Jessica Iapino ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in tutto il mondo, tra le quali ricordiamo: Vidi_FestiVAL06, La Sala Naranja, Valencia - Spagna; The Detroit International Film & Video Festival, The Museum Of New Art (MONA) - USA, 2005; MAF 2005 - Thailand 3rd New Media Arts Festival, Bed Supper Club, Bangkok - Tailandia; Island Art Film & Video Festival, Prenelle Gallery, Londra - Gran Bretagna, 2005; OBSESSION, Gallery X - International audio-video art festival IST II, Istanbul - Turchia, 2005; International Experimental Film Festival Carbunari 2005, Florean Museum, Baia Mare - Romania; Video Island, Isola Tiberina,Roma, Videominuto PopTV, Centro per l’Arte contemporanea Luigi Pecci, Prato; Visionaria 2006, Palazzo Appiani, Piombino, Livorno.

La mostra ideata nell’ambito del Master Individuale in Cura Critica ed Installazione Museale fa parte della programmazione del ciclo Get Up Fast! Cab, attuata con il contributo della Regione Lazio per la ricerca “Applicazione nuove tecnologie multimediali arte contemporanea", realizzata dal curatore del MLAC Domenico Scudero per la direzione di Simonetta Lux.

Entre vias

a cura di Annalisa Retico ed Emanuela Termine

Diplomata in Arti Plastiche presso la FAAP, Fondazione Armando Alvares Penteado, Lia Chaia ha vinto nel 2003 una borsa di studio presso la Cite' des Arts di Parigi; due anni dopo ha ottenuto la Bolsa Ibere Camargo per la Sala de Arte Publico Siqueiros e la Galeria Garash in Messico.

L'attivita' artistica di Lia Chaia dimostra come si sia confrontata su prospettive internazionali utilizzando diverse tecniche: scultura, pittura, fotografia, video, installazioni, performance, interventi urbani. Palese e' la sua aperta disposizione verso culture artistiche differenti, un atteggiamento vorace e versatile che permea le principali tematiche affrontate. La presenza sottile e costante di uno sguardo ironico e ludico sulla realta', sembra essere il filo rosso del suo lavoro. Partendo dal corpo e dalla sua relazione col mondo, sintetizzato dal binomio uomo-spazio, Chaia usa il suo stesso corpo come supporto di molte opere: quasi una leva verso orizzonti piu' vasti. Parimenti affascinata dall'eccesso di cemento e dal tempo accelerato della realta' urbana, cosi' come dalla natura e dai suoi ritmi lenti, l'artista ne vive il contrasto sottraendosi dall'esprimere un giudizio perentorio. Il confronto tra tempo reale dell'esperienza e tempo artificiale, ricreato dai media artistici, gioca un preciso ruolo nei suoi lavori. I lavori presentati al MLAC, abbracciando piu' percorsi di indagine, tentano di restituire al pubblico un'immagine il piu' possibile esaustiva della sua ricerca.

Tra le mostre personali: Experiencias com o Corpo (2002), presso l'Instituto Tomie Ohtake di San Paolo; A Sala de Lia (2003) all'Atelie Aberto; Vereda (2004), presso lo spazio pubblico Base 7 a San Paolo; presso il Centre de Creation Bazouges la Perouse (2005), in Francia; Via Invertida (luglio 2006), presso la Galeria Vermelho di San Paolo. Tra le molte esposizioni collettive, si ricordano quelle presso: Galeria Andre' Viana a Porto (Young Brazilian Artists, 2003); Kunstlerhaus di Stoccarda (Entre Pindorama, 2004); LACE di Los Angeles (Marking Time, 2005); Centro Cultural di San Paolo (1a Mostra do Programa de Exposicoes, 2005); Espace Topografie de l'art di Parigi (Espace Urbain x Nature Intrinseque, 2005); Galeria Garash a Citta' del Messico (2005); MAMAC di Liegi (V Biennale Internazionale di Fotografia e Arti Visive, 2006).

La mostra fa parte del ciclo espositivo Laboratorio, diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero, ed e' realizzata con il contributo della Regione Lazio per la ricerca "Applicazione nuove tecnologie multimediali arte contemporanea". Entre vias e' realizzata in collaborazione con la Biblioteca Universitaria Alessandrina e con il patrocinio della Associazione delle Donne Brasiliane in Italia. Si ringraziano, inoltre, la Banca di Credito Cooperativo di Roma e la Galeria Vermelho di San Paolo per il loro contributo nella realizzazione dell'evento.

Mlac - Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea
piazza Aldo Moro, 5 - Roma
Orario: dal lunedi' al venerdi' ore 10-20 Ingresso gratuito

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