Galleria Previtali
Milano
via Lombardini, 14
02 58113090 FAX 02 58113090
WEB
Marina Previtali
dal 12/12/2006 al 23/2/2007

Segnalato da

Lorenzo Valentino



approfondimenti

Marina Previtali



 
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12/12/2006

Marina Previtali

Galleria Previtali, Milano

Le tele presentate in mostra e dedicate a "Milano" documentano i mille volti di una citta' in evoluzione, che ha nelle sue architetture i punti piu' significativamente emergenti: dalla Torre Velasca ai silos di sironiana memoria, dalla Stazione Centrale alle aree periferiche.


comunicato stampa

Milano

Lo skyline si disegna tra fumi evanescenti e nebbie madreperlacee. “La citta' sale", verrebbe da commentare, riecheggiando il titolo delle opere di Umberto Boccioni,che di questa stessa metropoli lombarda fece il soggetto di suoi celebri dipinti e bozzetti. Milano allora, un secolo fa, era simbolo di progresso, della civilta' che avanza, della potenza economica e industriale che si afferma. Oggi e' un crogiuolo di fermenti culturali e di contrasti sociali ed etnici.

Le tele presentate da Marina Previtali e dedicate a “Milano" documentano i mille volti di una citta' in evoluzione, che ha nelle sue architetture i punti piu' significativamente emergenti, quelli cui ci si puo' aggrappare visivamente senza timore di venire travolti dalla velocita' di cui si nutrono qui le ore, i giorni, i mesi, gli anni: dalla Torre Velasca ai silos di sironiana memoria, dalla Stazione Centrale, compatta e bombata come uno scrigno art de'co, alle aree periferiche, apparentemente in disarmo; dal Pirellone ai grattacieli di piu' recente edificazione, svettanti proprio la' dove la citta' va stemperandosi negli spazi suburbani, accostati spesso gli uni agli altri con proterva incongruenza.

Ma qui Milano appare anche una citta' fantasma, dove non si rintraccia presenza umana, dove i colori, desunti da una tavolozza intinta nelle terre, nei grigi bituminosi, negli aranci dei tramonti affuocati, insinuano languori e inquietudine. Il pennello ora sorvola a grande altezza l’irto susseguirsi dei parallelepipedi in cemento, pavimentando lo sguardo di fitte e irregolari geometrie, ora innalzando l’orizzonte, squarciando i cieli brumosi di una luce opaca e cangiante, sollevando lo sguardo verso lontananze imprigionate dall’apparente assenza di profondita'. Talvolta l’obiettivo della “macchina pittorica", che esplora e documenta, come si trattasse in molti casi di un vero e proprio ‘strumento’ fotografico, si abbassa abbracciando orizzontalmente inquadrature ampie e vibranti, trasportandoci ai piedi di quei giganti in acciaio, cemento e cristallo che si impongono come templi della contemporaneita'.

Le visioni urbane non sono certo nuove alla ricerca di Marina Previtali, che ha spesso privilegiato la rappresentazione di scorci metropolitani, infondendo ora afflato crepuscolare ora slancio vitalistico ai paesaggi scanditi dai segnali macroscopici di una crescita spesso smisurata e impellente. In questi ultimi dipinti, datati dal 2002 a oggi, si accentua la drammaticita' del tratto, si rafforza il modularsi del chiaroscuro, si sfrangia la pennellata, che ora si ricompone in stesure brevi ora si dilunga in sciabolate di neri, gialli, aranci. Come se lo sguardo che scandaglia tralicci, ponti ferruginosi, binari e strutture industriali sia sollecitato da una sorta di nuova partecipazione emotiva, scaturita dall’avventurarsi in luoghi che sono anche schermo della nostra lacerata quotidianita'.

Alessandra Quattordio

Galleria Previtali
via Lombardini, 14 - Milano

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