Catartica Arte Contemporanea
Torino
Via Garibaldi, 9/bis
011 19707864 FAX 011 19707865
WEB
Mamachas Y Retablos
dal 12/12/2006 al 13/1/2007
Martedi dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Giovedi dalle 15.00 alle 19.00. Venerdi dalle 15.00 alle 19.00

Segnalato da

Enrico Debandi




 
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12/12/2006

Mamachas Y Retablos

Catartica Arte Contemporanea, Torino

Una mostra dedicata alla produzione degli atelier della Escuela Cuzquena che, a distanza di quasi 400 anni dalla sua istituzione, tramanda l'iconografia della Madonna cosi' come era stata voluta dai fautori dell'evangelizzazione nel Nuovo Mondo.


comunicato stampa

Mostra dedicata alla produzione degli atelier della Escuela Cuzquena

Per la prima volta in Italia la galleria Catartica Arte Contemporanea presenta una mostra dedicata alla produzione degli atelier della Escuela Cuzquena che, a distanza di quasi 400 anni dalla sua istituzione, tramanda l’iconografia della Madonna cosi' come era stata voluta dai fautori dell’evangelizzazione nel Nuovo Mondo.

Tra le raffigurazioni piu' amate e caratteristiche della pittura sudamericana vi sono le Mamachas, termine che in Quechua, lingua nativa americana, significa madre e denota le vergini processionarie peruviane e boliviane. Tali immagini si ritrovano anche all’interno di piccoli retablos, sorta di altari portatili nati dall’evoluzione naturale di oggetti artigianali europei ed usati dagli spagnoli per evangelizzare la popolazione indigena e convertirla alla religione cattolica durante l'epoca della conquista.

“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle." (Giovanni, Apocalisse 12)

Circondata da lune, serpenti e mondi, ecco come giunse la Vergine Maria nel mondo americano del XVII secolo, descritta dal gesuita Luis de Alca'zar nella Vestigatio arcani sensus in Apocalipsis (Anversa 1614), dal poeta sevigliano Juan de Ja'uregui y Aguilar e dallo stesso Rubens nella Vergine dell’Apocalisse di Monaco. Simboli, allegorie e iscrizioni accompagnano nell’Antico Testamento una Madonna piu' letteraria che figurativa, celebrandola nella sua purezza immacolata e facendola scortare da angioletti. La Tota Pulchra, cosi' veniva chiamata, si evolse ben presto diventando da Apocalittica, Immacolata: via via che i teologi perfezionano il mistero dell’Immacolata Concezione, infatti, gli artisti cominciano a illustrarla attraverso i canti mistici dei poeti (XVIII secolo).

Il Vangelo si diffonde in America proprio contemporaneamente all’Immacolata, complici Cristoforo Colombo - che chiama Santa Mari' de la Concepcio' la seconda isola che scopre e fonda Concepcio'n de la Virgen - e l’attecchimento della confraternita della Concezione nei centri di fondazione spagnola e nei villaggi indigeni, grazie alla nascita di monasteri di religiose il cui ordine era stato istituito nel 1484 da Beatriz de Silva con l’appoggio della regina Isabella. A Citta' del Messico, Lima, Quito, Bogota', La Paz, Tunja, Santiago del Cile, Rio de Janeiro…Ovunque si diffonde l’ordine, celebrato nella festivita' piu' sentita, quella della Puri'sima, glorificata da feste e sfilate e dall’entusiasmo spontaneo della gente fino al 1622, quando Gregorio XV proibisce di sostenere che la Madonna era stata concepita nel peccato originale. E' nel 1662 che il re dispose feste in Spagna e America per difendere l’immunita' di Maria, difesa ecumenicamente, avvallandone la devozione che si radica nel XVIII secolo, quando viene dichiarata patrona delle colonie spagnole.

E tra le iconografie piu' caratteristiche ed amate della pittura sudamericana delle Mamachas c’e' la Madonna del Rosario, che protegge dai pericoli dell’eresia e dalle epidemie, i mali spirituali e temporali tutti, nemici di anima e corpo. Mater omnium che nel XV secolo accoglie sotto il proprio mantello l’umanita' intera. Rosa sbocciata dai patriarchi e dal re del cielo, associata al serto di corolle medievale, in caso di peste intercede presso dio personalmente, in quanto sua madre.

Altrettanto famosi sono i titoli mariani di origine spagnola, come la Virgen de la Candelaria, collegata all’offerta di Maria al tempio nella festa della Purificazione o delle Candele (2 febbraio). Patrona delle Canarie, fu probabilmente introdotta in Venezuela da qualche isolano. O la Nuestra Senora de Bele'n, piccola citta' vicino a Gerusalemme dove la leggenda vuole sia nato Gesu', il cui motto recita Y tu', Bele'n de Juda', no creas que eres insignificante entre las ciudades de Juda', porque de ti saldra' el caudillo que gobernara' a mi pueblo de Israel. La Madonna de los desamparados o Cheperudeta e' invece patrona di Valencia. La sua schiena si china a proteggere gli abbandonati fino a renderla gobba.

La sfarzosa Madonna de Cocharcas, o Virgen viajera, e' infine festeggiata dal 6 al 10 settembre a Andahuaylas in Peru' e viene associata anche al raccolto, alla pioggia e alla fertilita' della terra.

L’esposizione si chiude con una coppia di retablos, evoluzione naturale di oggetti artigianali europei, come i capitelli dei santi, gli altarini portatili et similia. Considerato all’epoca pratico per la facilita' di trasporto da un villaggio all'altro, e' un piccolo altare le cui immagini trasmettono la forza dei miracoli compiuti dai santi rappresentati o le scene della creazione del mondo e della Bibbia. Raro e' il retablo mariano, di cui viene presentato un esemplare.

Dopo gli splendidi Angeles Arcabuceros dello scorso Natale, giunge a Torino una teoria di variopinte Madonne della Escuela Cuzquena. Lasciamoci da loro condurre, facciamoci prendere per mano e accostiamoci - magicamente - alla Nativita'.

Catartica Arte Contemporanea
via Garibaldi, 9/bis - Torino

Orari: Martedi dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Giovedi dalle 15.00 alle 19.00. Venerdi dalle 15.00 alle 19.00

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