Alberto Magnelli
Daniel Abadie
Sandro Parmiggiani
Alberto Boatto
Luciano Caprile
Marco Vallora
Antologica. Con oltre 90 dipinti e 70 tra collage, gouache e ardesie, e' la mostra piu' vasta dell’artista fiorentino finora organizzata in Italia. Viene analizzato il complesso del suo percorso, dalla figurazione degli anni Dieci, alle successive "Esplosioni liriche"; alle "Pietre" e ai lavori astratti degli ultimi 35 anni di attivita'. A cura di Daniel Abadie e Claudio Parmiggiani.
Mostra antologica
a cura di Daniel Abadie e Claudio Parmiggiani
Un grande appuntamento d’arte e' in programma dal 17 dicembre all’11 marzo
2007 a Reggio Emilia e Correggio. Nelle due sedi di Palazzo Magnani e di
Palazzo dei Principi si terra' la piu' ampia antologica, finora mai
realizzata in Italia, di Alberto Magnelli (Firenze 1888 - Meudon, Parigi
1971), in grado di ricostruire in modo completo tutto il suo percorso
creativo.
Promossa dalla Provincia di Reggio Emilia e dal Comune di Correggio, con il
contributo di Fondazione "Pietro Manodori" e CCPL di Reggio Emilia, nonche'
di Assicurazioni Generali e Tecton, e curata da Daniel Abadie, uno dei
maggiori conoscitori del lavoro di Magnelli, gia' direttore del museo del
“Jeu de Paume" di Parigi, e Sandro Parmiggiani, curatore delle attivita'
espositive di Palazzo Magnani, la mostra presentera' 160 opere (90 dipinti
su tela, realizzati tra il 1907 e il 1969, e 70 tra collage, gouache e
ardesie, datate dal 1937 al 1966), alcune delle quali tornano a essere
visibili al pubblico dopo un lungo tempo di assenza, provenienti dai
maggiori musei e istituzioni pubbliche europee (Centre Georges Pompidou di
Parigi, Kunsthaus di Zurigo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Museum
Wurth di Kunzelsau, Muse'e de Grenoble, Muse'e Magnelli di Vallauris, Muse'e
d'Art Moderne di Saint-Etienne, Museo di Locarno, Muse'e National di Monaco,
Museo d'Arte contemporanea di Villa Croce di Genova) e da numerose
collezioni private, straniere e italiane.
Di Magnelli vengono analizzati tutti i periodi, dalla figurazione
semplificata, "fauve", degli anni Dieci, che pare essersi incamminata sulla
strada dell'astrazione, alle successive "Esplosioni liriche"; dalle opere
che non possono essere definite pienamente "figurative" degli anni Venti,
ancora poco conosciute, alle "Pietre" e ai lavori astratti che
caratterizzano il suo percorso negli ultimi trentacinque anni di attivita'.
La sezione di Correggio consente poi di confrontarsi con "l'officina" di
Magnelli, attraverso la creativita' dei collages - realizzati con pezzi di
cartone ondulato, di tela da sacco, di tessuti, o con oggetti come ventagli -, tra i quali spiccano per calibrata poesia quelli, datati 1941, su carta
da musica, degli acquerelli e delle opere sulle tavolette di lavagna.
Accompagna l’esposizione un catalogo Skira con testi dei curatori e di
Alberto Boatto, Luciano Caprile e Marco Vallora, oltre a un’antologia di
saggi, che prende in esame la "fortuna critica italiana" di Magnelli,
pubblicando una selezione tra quelli redatti da storici dell'arte e critici
(Argan, Ballo, Bonito Oliva, Brissoni, Calvesi, Caramel, Cavallo, Celant,
Fagiolo dell'Arco, Gualtieri di San Lazzaro, Longhi, Marchiori, Meneguzzo,
Ponente, Pontiggia, Russoli, Salvi, Trucchi, Valsecchi), artisti (De Pisis,
Dorazio, Prampolini, Perilli) e scrittori (Calvino, Palazzeschi).
ALBERTO MAGNELLI (Firenze, 1888 - Meudon, Parigi 1971)
Verso il 1911 si avvicina agli intellettuali e agli artisti che fanno capo
alla rivista “La Voce". Con Aldo Palazzeschi nel 1914 si reca a Parigi.
Grazie a questo soggiorno scopre il movimento cubista e frequenta
Apollinaire, Picasso, Max Jacob, Gris, Matisse, Le'ger, de Chirico (al quale
sara' legato da una profonda amicizia), Archipenko. Tornato in Italia, fra
il 1915 e il 1918 (anno delle “Explosions Lyriques"), realizza alcune serie
di opere astratte. La pittura figurativa del dopoguerra - incentrata sul
paesaggio e su temi di vita contadina - richiama l’originaria passione per
i primitivi toscani. Fra il 1931 - l'anno dopo si trasferisce
definitivamente a Parigi - e nel 1934 realizza la serie di dipinti
denominati “Pierres", legate alla visione delle cave di marmo di Carrara,
che segnano un ritorno all’astrazione, che poi, fino alla morte, sara'
incentrata sulla ricerca e sullo sviluppo di equilibri cromatici e di ritmi
formali. Espone le “Pierres" nel 1934 nella prima personale parigina, da
Pierre Loeb.
A Parigi conosce Kandinsky e si unisce al gruppo
“Abstraction-Cre'ation". Nel 1932 aveva esposto cinque opere alla Biennale
di Venezia e nel 1935 presenta altrettante opere alla Quadriennale di Roma;
nella seconda meta' degli anni Trenta espone anche alla Galleria del Milione
a Milano. Nel 1937 espone alla mostra “Origines et De'veloppement de l’Art
International Inde'pendent" al Jeu de Paume, e tiene la prima personale a
New York, alle Boyer Galleries. Nel 1939, alla Galerie Charpentier, e'
presente al “Salon de Re'alite's Nouvelles"; partecipera' anche alle edizioni
del dopoguerra. Durante l’occupazione nazista, Magnelli vive in Provenza in
compagnia della moglie e dei coniugi Arp e Delaunay. Nel 1945 espone tre
opere alla mostra “Art Concret", allestita alla Galerie Drouin. Nella
stessa galleria tiene una grande retrospettiva nel 1947, in cui viene
definito "le peintre abstrait le plus important de Paris". Consacrato come
uno dei grandi maestri storici dell’astrattismo internazionale, gli
verranno dedicate sale personali alle Biennali di Venezia del 1950
(diciotto opere) e del 1960. Nel 1953 ottiene il secondo premio alla
Biennale di San Paolo del Brasile, dove otterra', due anni dopo, il primo
premio; nel 1954 gli viene dedicata una personale al Palais des Beaux-Arts
di Bruxelles; nel 1955 partecipa a Documenta II a Kassel. Nel 1963 viene
organizzata una retrospettiva al Kunsthaus di Zurigo, che poi passa a
Palazzo Strozzi a Firenze. Nel 1968 si tiene una sua ampia personale
(centosettantatre' opere) al Muse'e national d'art moderne di Parigi, e sue
mostre si terranno nei due anni successivi in alcuni musei francesi.
Magnelli muore nella sua casa di Meudon il 20 aprile 1971.
Sulla sua tomba, nel cimitero della cittadina vicino a Parigi dove abita dal 1958, si puo'
leggere l'epigrafe da lui dettata prima della morte: "Alberto Magnelli /
1888-1971 / pittore fiorentino". Tra le mostre a lui dedicate in spazi
pubblici dopo la sua scomparsa, vanno almeno ricordate quelle al Palazzo
dei Diamanti di Ferrara nel 1979, al Palazzo Vecchio di Firenze, al Palazzo
dei Papi di Avignone e al Muse'e d'art moderne di Saint-Etienne nel 1988, al
Centre Georges Pompidou di Parigi nel 1989, al Muse'e Magnelli di Vallauris
nel 1998, al Museum Wurth di Kunzelsau nel 2000, al Museo Villa dei Cedri
di Bellinzona e al Refettorio delle Stelline di Milano nel 2001.
Immagine: Harmonique, 1946, 73.5 x 60 cm, olio su tela, courtesy Galleria Tega
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Sedi:
Palazzo Magnani
Corso Garibaldi, 29 - Reggio Emilia
Orari: 9.30 - 13.00 / 15.00 - 19.00. Lunedi' chiuso.
Palazzo dei Principi
Corso Cavour 7 - Correggio
Orari Palazzo dei Principi: mercoledi', giovedi', sabato e domenica 10.00 / 13.00 -15.30 / 19.00. Lunedi' e il giorno di Natale chiuso.
Biglietti: Euro 7 intero; Euro 5 ridotto; Euro 2 studenti