La mostra presenta la produzione grafica di uno dei protagonisti dell’arte rinascimentale in Europa, ponte ideale tra la scuola italiana e quella nordica. Oltre 100 opere, tra le maggiori incisioni e xilografie, in gran parte di soggetto religioso. A cura di Sebastiano Guerrera e Gianmatteo Caputo.
Mostra di incisioni
a cura di Sebastiano Guerrera e Gianmatteo Caputo
La splendida sede espositiva del Museo Diocesano di Venezia, Chiostro di Sant’Apollonia, ospita dal 16 dicembre
2006 al 30 giugno 2007 la mostra “Officina Durer “, promossa dal Museo Diocesano di Venezia e da Arthemisia,
con il patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, Soprintendenza per i Beni Architettonici,
per il paesaggio e per il patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Venezia e laguna, Regione Veneto,
Provincia di Venezia, Comune di Venezia, Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, Conferenza
Episcopale Italiana Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici.
Albrecht Durer e' forse l’esempio piu' alto dell’arte rinascimentale in Europa, ponte ideale tra la scuola italiana e quella nordica. Considerato grande artista sia come pittore che come disegnatore, deve all’opera incisa la sua fama ed e' stato consegnato alla storia dell’arte di tutti i tempi proprio grazie alle sue innovazioni formali e tecniche
nella grafica.
La mostra a cura di Sebastiano Guerrera e Gianmatteo Caputo e' l’occasione per ammirare la produzione grafica
di Durer.
Sono esposte oltre 100 opere, tra le maggiori incisioni e xilografie, in gran parte di soggetto religioso, provenienti da collezioni private, che consentono di comprendere la lettura del mondo classico e rinascimentale
italiano da parte dell’artista, approfondito in occasione dei suoi viaggi in Italia, laddove la conoscenza dell’opera
del Bellini, del Mantenga e di Leonardo lo portarono ad approfondire e sviluppare il suo genio creativo.
La mostra presenta tutte le opere grafiche piu' celebri e conosciute come ad esempio la Grande Passione Xilografica,
il cui titolo originario e' Passio Domini nostri Jesus, realizzata tra il 1496 e il 1499 e pubblicata nel 1511. In
questa serie e' evidente l’influsso degli studi sul corpo umano e l’approfondimento delle tecniche della prospettiva;
si puo' quindi assistere alla evoluzione del suo stile e ad un perfezionamento del disegno e del modellato che
suscitano un profondo impatto emotivo.
Il 1511 e' per Durer un anno particolarmente importante poiche' riesce a pubblicare quattro serie xilografiche e
accanto alla Grande Passione vedono la luce anche la Piccola Passione xilografica (1509-1511), quella della Vita
Della Vergine (1502-1505) e la serie dedicata all’Apocalisse, tutte esposte in mostra.
Con questi cicli Durer diffuse il messaggio evangelico e religioso con una visione piu' consona ai suoi tempi e con
una impronta piu' umana e popolare che differiva da quella tardo gotica allora in uso. La sua innovazione, mediata
dal modello italiano, desto' grande stupore e meraviglia in tutto il nord Europa dove rapidamente si diffusero
le immagini dureriane. Questo stupore e questa meraviglia continuano immutate e nelle sue incisioni si rinnova
la magia del suo messaggio, in grado di arrivare sino ai giorni nostri.
L’opera incisa di Durer, insieme a quella di Rembrandt e Goya, rappresenta l’espressione piu' alta di questa forma
artistica ancora oggi insuperata.
Tra i lavori piu' importanti realizzati da Durer un posto d’onore e' riservato al Grande Carro Trionfale di Massimiliano
I. Commissionatogli dall’imperatore austriaco, viene realizzato con l’aiuto dell’umanista Willibald Pirckheimer
e consiste in otto fogli che, riuniti, compongono il carro trionfale trainato da sei coppie di cavalli. Massimiliano
I muore nel 1519; non vede quindi l’opera finita (realizzata solo nel 1526), ma l’edizione definitiva tiene
conto delle modifiche volute da Massimiliano, mentre l’umanista Pirckheimer elabora una complessa simbologia
che esalta l’essenza del “vero principe".
Tra le opere piu' note presenti in mostra, particolare rilievo e' posto al foglio Melencolia I, una delle opere che hanno ispirato da sempre schiere di artisti e che, al pari della Gioconda di Leonardo, e' da considerarsi unica nell’arte
di tutti i tempi. Considerata fondamentale per la nascita della pittura metafisica, e' stata da sempre al centro di
studi ricerche e pubblicazioni che ne hanno indagato i significati tecnici, matematici, filosofici, esoterici.
Ugualmente, il foglio Cavaliere, la Morte e il Diavolo rappresenta appieno lo spirito della caducita' della vita
umana e con le sue simbologie religiose e laiche ha ispirato artisti di tutti i tempi, persino Ingmar Bergman in
alcuni dei suoi film piu' celebrati.
L’opera di Durer non cessa dunque di essere fonte di ispirazione e rappresenta una straordinaria parte della
storia dell’arte, per l’iconografia religiosa dell’epoca, ormai a noi sconosciuta, cosi' come per quella del costume della vita del tempo, ma soprattutto per il significato di una visione artistica unica, ancora attuale.
Inaugurazione 16 dicembre 2006
Museo Diocesano - Chiostro di Sant’Apollonia
Castello 4312 - Venezia
Orari di apertura: tutti i giorni 10-18; la biglietteria chiude alle ore 17.30
Biglietti: Intero 8 euro; Ridotto 6 euro; Scuole 3 euro