Navigazione a vista. Un orizzonte, ancora lontano eppure gia' visibile, sembra profilarsi nel disegno a led di un lightbox alimentato da un pannello solare, quasi esistesse una terza profondita' della visione in relazione al tempo meteorologico. L'orizzonte ritorna in "ragazzo/a barca", fotografia in cui la prospettiva centrale classica si moltiplica nello sdoppiamento del riflesso.
Navigazione a vista
“Elevare l’indecisione fino a conferirle dignita' politica. Porla in equilibrio col potere."
Gilles Cle'ment, “Manifesto del Terzo paesaggio".
Navigare a vista potrebbe indicare uno stato di necessita', ma il lavoro di Margherita Morgantin sembra piuttosto
suggerire la possibilita' di una rinuncia volontaria a ogni riferimento automatico, una scelta, un gesto consapevole
che implica una rinnovata attenzione, e quindi una presenza aperta alle variazioni atmosferiche, umorali, e di paesaggio. Nei continui aggiustamenti di rotta, e' proprio l’attenzione portata ad ogni singolo istante a risultare determinante.
Posto come baricentro un orizzonte liquido sul quale svettano uccelli palustri e trampolieri, l’artista invita una
navigazione silenziosa tra elementi diversi e in un certo senso instabili. Longitudine e latitudine, coordinate
geografiche esatte di un punto preciso della galleria, indicano a chi volesse seguirla una possibile prospettiva di osservazione, o forse anche di ascolto dei rumori che sembrano provenire dall’esterno, sollevando un dubbio, spostando l’attenzione al di fuori dello spazio e contemporaneamente amplificandola al suo interno, cosi' che i confini strutturali non sono piu' intesi come elementi di separazione, ma come spessori permeabili.
Di nuovo un orizzonte, ancora lontano eppure gia' visibile, sembra profilarsi anche nel disegno a led di un lightbox alimentato da un pannello solare, quasi esistesse una terza profondita' della visione in relazione al tempo meteorologico, e ritorna in “ragazzo/a barca", fotografia in cui la prospettiva centrale classica si moltiplica nello sdoppiamento del riflesso e, simile all’improvvisa quanto fugace simmetria di aria e d’acqua, al tempo oggettivo che regola il movimento della barca si sovrappone per un istante nell’immagine il tempo innegabilmente soggettivo dell’esperienza del viaggio e della sua narrazione.
Alice Guareschi
In mostra:
Untitled_45 29’ 31.07" N ; 9 11’ 13.23" E, installazione audio/performativa per 5 pannelli audiodiffusori montati all’interno delle pareti, 2006
Untitled_luminous efficacy of daylight #2, lightbox alimentato da sistema fotovoltaico, cm 33x48 2006
Untitled, disegno a pennarello su parete, dimensione parete, 2006
Untitled_Ragazzo/a barca, stampa fotografica cm 120x80, 1/3 2006
Inaugurazione mercoledi' 29 novembre ore 18.00
Galleria Alessandro De March
via R. Rigola 1 - 20159 Milano