Guardando, Andando (oltre la veduta). Una raccolta degli ultimi lavori dell’artista russo: dipinti realizzati ad acquerello e a sanguigna dal 2003 al 2006, come omaggio personale ed intimo a Venezia e al suo mito pittorico.
Guardando, Andando (oltre la veduta)
a cura di Gaetano Salerno
“Chissa' se la vera Venezia e' quella che dal mare si alza verso il cielo o piuttosto quella che, riflessa nel moto lento della laguna, affonda in mare in una luce di perla?"
John Ruskin
Ultimo appuntamento del 2006 per l’Associazione Culturale BelloFresco SmArt Collection di Mestre, al termine di un’ articolata programmazione che ha alternato, nel corso dell’anno, mostre d’arte a incontri culturali e cicli di conferenze.
Venerdi 22 dicembre, alle ore 19.00, presso lo spazio espositivo di Calle della Testa (angolo via Torre Belfredo), si inaugura Guardando, Andando (oltre la veduta), personale di pittura di Vitaly Fedorenko a cura di Gaetano Salerno.
Una raccolta degli ultimi lavori dell’artista russo (nato a Mosca nel 1961 ma da anni residente in Italia), dipinti realizzate all’acquerello e a sanguigna dal 2003 al 2006 come omaggio personale ed intimo a Venezia e al suo mito pittorico che ancora, dopo secoli di rappresentazioni, continua ad esistere e a sedurre.
La veduta veneziana come genere di riferimento, citazione al tempo colta e spontanea; sullo sfondo una citta' quotidianamente sfuggente e diversa, nelle luci, nei colori, nelle atmosfere. Sulla scia dei cantori delle scene lagunari l’artista percorre le calli instancabilmente, senza idee prefissate circa l’oggetto da ritrarre -uno scorcio, un palazzo, un monumento- dal quale flasciarsi rapire.
Un pittore da cavalletto e tavolozza, il cui dichiarato anacronismo e' enfatizzato dalla purezza della ricerca, fuori dal tempo, come i soggetti pittorici scelti.
Senza fretta, assecondando lenti ritmi quotidiani ormai interiorizzati e fatti propri, i protagonisti delle pitture sono le pietre silenti di una Venezia minore, lontana dagli echi turistici,, nascosta e protetta dalle acque di laguna e da foschie che racchiudono le delicatezze e le leggerezze della materia evaporata. La stessa poi ricomposta sulla tela.
Ora ritratti con dolcezza, con colori eleganti e luminosi, diluiti dalla stessa acqua che e' qui elemento primario, irrinunciabile; ora veementi e aggressive, nei rossi grondanti sangue della sanguigna che caoticamente cela il soggetto per poi farlo riaffiorare tra l’intrico di pennellate grevi e violente. La duale psiche veneziana, liquida e solida, soffice e ruvida, diviene qui duplice amore, talvolta spirituale e sublimato, talvolta terreno e violento, per una terra di confine che non autorizza le mezze misure, i giochi leziosi e manieristici.
Una progressiva perdita nella citta' -e nella pittura- come condizione principale in cui tutto, terra e pietra e acqua divengono massa cromatica che cristallizza le vedute per sempre, in un presente eterno.
L’artista realizza una pittura sinergica e sintetica, mossa da uno studio accurato delle forme ma diluita dai sentimenti; la ricerca prospettica della veduta con virate impressioniste, accostando talvolta macchie di colore o diversificando i toni per un recupero finale, retinico, del soggetto; documentazione puntuale di quell’andar per calli che e' primariamente una riflessione della mente e dell’anima e, solo in un secondo momento, una zoomata dell’occhio.
Bellofresco smARTcollection
Calle della Testa, 1- Mestre (VE)