Si tratta di una iniziativa della Associazione Industriali di Livorno, inserita all'interno del piu' ampio "Progetto Impresa & Cultura 2000", indirizzata all'arte e alla sua fruizione in ambienti di lavoro. Gli artisti proposti, scelti per le loro caratteristiche specifiche di linguaggio e di espressione, ma anche per il loro rapporto con il mondo affascinante ed innovativo dell'industria, sono presentati di volta in volta, da diverse Gallerie d'Arte per garantire, cosi', un confronto stimolante. "Messaggio alla Ragione" e' il titolo della mostra di Giovanni Boffa segnalato dalla galleria Peccolo.
Opere 1970-2000
Giovanni Boffa
Si tratta di una iniziativa della Associazione Industriali di
Livorno, inserita all'interno del piu' ampio "Progetto Impresa & Cultura
2000", indirizzata all'arte e alla sua fruizione in ambienti di lavoro.
Gli artisti proposti, scelti per le loro caratteristiche specifiche di
linguaggio e di espressione, ma anche per il loro rapporto con il mondo
affascinante ed innovativo dell'industria, sono presentati di volta in
volta, da diverse Gallerie d'Arte per garantire, cosi', un confronto
stimolante.
L'obiettivo principale degli organizzatori e' di sviluppare un rapporto piu'
diretto e amichevole verso il mondo dell'Arte, soprattutto dell'Arte
contemporanea, spesso di difficile comprensione.
A cura della Galleria Peccolo
Cenni Biografici:
Giovanni Boffa e' nato a Torino nel 1935. Nel 1948, adolescente inizia a disegnare
eseguendo copie di grandi maestri nello studio del prof. Bacchetta. Nel 1949
frequenta il Liceo Artistico, ma non riesce comunque a portarlo a termine per
problemi familiari; questi saranno pero' anni determinanti per lo sviluppo futuro
del suo lavoro, grazie all'incontro con felice Casorati e con la sua pittura. Negli
anni prosegue la propria formazione artistica prevalentemente come autodidatta
dedicandosi anche alla scultura. Negli anni '60 l'esperienza di subacqueo
determinera' un'evoluzione significativa della sua pittura: l'immagine fantasmatica,
surreale di quel "mondo altro" fara' irruzione nella sua vita, divenendo oggetto di
un vero e proprio transfert.e conducendo il suo lavoro verso una pittura atipica.
Tra il 1968 e i primi anni '70 viaggia molto, sono anni questi di profonda inquietudine
per l'uomo e per l'artista e la chiave del significato fondamentale dei lavori che
nascono in questo periodo sta intorno ad una ricerca di equilibrio e fusione tra la
natura e l'essere umano.
Sono anni di mostre personali e partecipazioni importanti, con opere in cui appare
la concentrazione di Boffa sulla decadenza dell'epoca post-industriale, sulla perdita
della memoria culturale di una civilta' dove tutto si appiattisce nel presente.
Nel 1980 inizia la collaborazione con il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino:
partecipa ad una spedizione scientifica nel Nord Africa, alla quale fanno seguito mostre
e collaborazioni con Enti scientifici e una nuova spedizione scientifica nel 1991 in
Grecia e Bulgaria. Durante questo periodo si acuisce il disagio, il senso di smarrimento
dell'artista, confuso dallo spazio urbano , impotente di fronte alla insanabile
lacerazione tra architettura e natura. E la necessita' di un isolamento sempre maggiore,
e quindi matura le decisione di lasciare Torino per andare a vivere all'isola di Capraia.
Nel 1996, in occasione della 1° Festa internazionale del mare, a Roma, viene organizzata
una personale dell'artista. In questo arco di tempo l'artista si avvicina con estremo
interesse all'opera letteraria e cinematografica di Pier Paolo Pasolini, dalla cui
riflessione nascono oper di Boffa di grande intensita'. Nel 1988 Enrica Torelli Landini
scrive come le opere attuali di Boffa siano diverse da quelle storiche (anni '60-'80) per
un mutamento radicale della tecnica. "le tradizionali raffinate stesure ad olio cedono
il posto "ad impasto di colle e acrilici, all'uso di corde e gessi al fine di delineare
con vigore e plasticita' i contorni delle sue 'compenetrazioni', spesso astratte "
La ricerca di una forza mistica e fisica, universale e personale, assume centralita'
nelle esperienze scultoree di Boffa dal 1999 in poi, opere che si qualificano ancora in
un rapporto di continuita' e di traslazione tra natura e cultura, nella costante fusione
tra forma naturale e forma artificiale.
Da Anna Maria Rossi "RACCONTO BIO-BIBLIOGRAFICO PER GIOVANNI BOFFA"
In mostra: serie di opere dai cicli "Fine di una civilta'", "Labirinti", e "Ipotesi
Floreale".
Inaugurazione venerdi' 1 giugno ore 18
Orario: 9-13/15-19 chiuso sabato e festivi
Valeria Ceccanti Public Relations
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