Carla Accardi
Domenico Bianchi
Alighiero Boetti
Enzo Cucchi
Jannis Kounellis
Fabio Mauri
Mario Merz
Maurizio Mochetti
Nunzio
Luigi Ontani
Giulio Paolini
Pino Pascali
Alfredo Pirri
Michelangelo Pistoletto
Ettore Spalletti,
Marco Tirelli
Gilberto Zorio.
Ludovico Pratesi
La mostra intende analizzare due aspetti autonomi e paralleli del disegno nell'arte italiana dagli anni 60 ad oggi. Il disegno inteso come visione, praticato da artisti che privilegiano il lato poetico ed espressivo dell'opera, o il disegno inteso come progetto nel lavoro di artisti di matrice concettuale, punto di partenza per una poetica legata alla dimensione mentale dell'opera. Opere di 17 artisti a cura di Ludovico Pratesi.
Carla Accardi, Domenico Bianchi, Alighiero Boetti, Enzo Cucchi, Jannis
Kounellis, Fabio Mauri, Mario Merz, Maurizio Mochetti, Nunzio,
Luigi Ontani, Giulio Paolini, Pino Pascali, Alfredo Pirri, Michelangelo
Pistoletto, Ettore Spalletti, Marco Tirelli e Gilberto Zorio.
A cura di Ludovico Pratesi
“Non fate passare neanche un giorno senza tracciare una linea" diceva
il mitico pittore greco Apelle, per sottolineare l’importanza del disegno
come pratica quotidiana dell’artista. Una pratica condotta a livelli
di eccellenza dai grandi maestri del Rinascimento, come Leonardo,
Raffaello e Michelangelo, abilissimi disegnatori prima di essere pittori.
Secondo Giorgio Vasari, il disegno e' il padre delle tre arti, principio
fondante e luogo generatore dei grandi capolavori di pittura, scultura e
architettura.
Nell’arte della seconda meta' del Ventesimo Secolo, il disegno si e'
trasformato, ed ha acquisito un’identita' piu' articolata e complessa.
Non piu' soltanto strumento di ricerca visiva, o esercizio quotidiano
legato alla mimesi del reale, ha acquisito le caratteristiche di un
linguaggio espressivo autonomo e svincolato dalla altre arti.
E’ diventato luogo della visione o frammento poetico, territorio delle idee e laboratorio del pensiero , scrittura interiore e spazio
progettuale. Visione per gli artisti che esplorano e privilegiano la
dimensione segnica dell’arte , dove il tratto diventa depositario di un
vocabolario simbolico precedente all’opera, dal quale l’opera viene
generata. Progetto per gli artisti che ritengono necessario fissare
sulla carta l’evoluzione di un pensiero che conduce all’opera, frutto di
un’attitudine processuale che trova nella propria espressione una tappa
fondamentale per la genesi dell’opera stessa.
Questa mostra intende analizzare questi due aspetti del disegno
contemporaneo,che corrono autonomi e paralleli nell’arte italiana dagli
anni sessanta ad oggi. Il disegno inteso come visione, praticato da artisti
che privilegiano il lato poetico ed espressivo dell’opera, o il disegno
inteso come progetto nell’operato di artisti di matrice concettuale,
punto di partenza imprescindibile per una poetica legata alla
dimensione mentale dell’opera. Ogni artista e' rappresentato in mostra
da un lavoro particolarmente significativo del suo rapporto personale
col disegno, dichiarato dalle brevi interviste agli artisti, pubblicate nel
catalogo della mostra, edito da Skira./Oredaria
Inaugurazione: giovedi' 18 gennaio 2007 alle ore 19
Galleria OREDARIA Arti Contemporanee
Via Reggio Emilia, 22-24 / 00198 ROMA
Apertura: dal martedi' al sabato dalle 10-13 e 16-19.30