Antologica Tino Vaglieri (1929-2000). La citta' e la natura, a cura di Elena Pontiggia. E' la seconda mostra di "Milano e ...", ciclo dedicato dalla Fondazione Stelline a maestri del primo e secondo Novecento che hanno operato a Milano.
Il ciclo di mostre "Milano e.." continua
in contemporanea alla Fondazione delle Stelline
e, a partire dal 16 giugno, presso la Biblioteca dell’Accademia di Brera.
Antologica Tino Vaglieri (1929-2000). La città e la natura, a cura di Elena Pontiggia.
È la seconda mostra del ciclo "Milano e ...", dedicato dalla Fondazione Stelline a maestri del primo e secondo
Novecento che hanno operato a Milano.
Aperta fino al 15 luglio, la rassegna ricostruisce, a un anno dalla sua
morte, tutta l’attività di Vaglieri, uno dei maggiori protagonisti del
Realismo esistenziale, movimento che negli anni ‘50 realizzò una pittura
carica di tensioni drammatiche, espressione del disagio di vivere.
La mostra, comprendente oltre sessanta opere, è divisa in due momenti:
- alla Fondazione Stelline sono esposte le tele (info. tel. 02
48.18.431 - apertura 6 giugno-15 luglio: tutti i giorni, domeniche
comprese, dalle ore 10 alle 19.00).
- alla Biblioteca dell’Accademia di Brera è ospitata un’antologia di
disegni e carte (info. tel. 02/86467358 - apertura 16 giugno-15 luglio: dal
lunedì al giovedì dalle ore 09.00 alle 17.00 e il venerdì dalle 09.00 alle
15.00) .
Tra le tele, esposte presso la Fonbdazione Stelline, sono presenti gli
esiti più significativi dell’artista, come il monumentale Morte del
minatore, dipinto nel 1956 e ispirato alla tragedia della miniera di
Marcinelle; la grande Periferia ispirata a Sironi, dello stesso 1956; le
Città del 1956/7, che raffigura la solitudine e le contraddizioni della
vita cittadina.
Sono esposte inoltre le opere più importanti degli anni ‘60 e ‘70, come
Animale che salta e militare (1977) in cui la lezione di Bacon si coniuga
con la gestualità derivata dall’Action Painting.
Concludono la mostra i lavori degli anni ‘80 e ‘90 attraverso i quali
Vaglieri rinnova originalmente il tema del paesaggio urbano, coniugandolo
con un amore profondo per la natura (Verdura e paesaggio, 1988; Camminatore
ai confini della città , 1993; Costellazione del cane, 1999). Proprio le
opere dedicate agli animali, alla Natura che cerca di sopravvivere nel
cemento, rappresentano uno dei motivi più attuali e ancora poco conosciuti
della sua pittura.
Accompagna la rassegna un ampio catalogo Medusa con testo di Elena
Pontiggia (che per la prima volta ricostruisce analiticamente tutta la
ricerca dell’artista), scritti di Mino Ceretti, Lorella Giudici, Alberto
Giulini, Giampiero Neri e apparati critici di Sara Meda. Il catalogo è in
vendita nelle principali librerie a £. 60.000 e presso la Fondazione
Stelline a £. 45.000.
Nato a Trieste nel 1929, Tino Vaglieri è scomparso lo scorso anno a Milano.
Dopo aver trascorso l’adolescenza a Roma, era giunto nella città lombarda
nel ‘47. Nel 1949 si iscrive all’Accademia di Brera, sotto la guida di
Carpi. Conosce qui Banchieri, Romagnoni, Ceretti, Guerreschi, Ferroni:
artisti con cui formerà il movimento del Realismo esistenziale. "L’uomo e
la sua storia mi hanno sempre interessato scrive nel 1954 Cerco di vedere
l’uomo con occhi liberi da schemi". Presente con una sala personale alla
Biennale di Venezia del 1960, l’artista ha poi proseguito isolato la sua
ricerca, affrontando soprattutto due temi: la violenza della storia e la
verità della natura.
Immagine: Tino Vaglieri, Gatto e sole (1981) - olio su tela- Collezione privata
Inaugurazioni nelle rispettive sedi:
Fondazione Stelline (sala del Collezionista), Corso Magenta 61
5 giugno ore 18.30
Biblioteca dell’Accademia di Brera
16 giugno ore 12.00
FONDAZIONE STELLINE
Corso Magenta, 61 20123 Milano, MI
Tel. 02 48.18.431 r.a. telefax 02 48.01.86.35