Walter Niedermayr
Sarah Jones
Walker and Walker
Annika von Hausswolff
Elina Brotherus
Salla Tykka
Filippo Maggia
Reflecting with Images. La relazione fra l'uomo e l'ambiente che lo circonda e' il tema portante della mostra, che si compone di fotografie, video e film. Sfondo comune a molti dei lavori e' la natura, qui intesa come luogo ove lasciare emergere tutto cio' che sovente e' sottomesso alla ragione. La figura umana, alle volte minuscola, altre volte ossessiva, domina il campo. Opere di Salla Tykka, Elina Brotherus, Annika von Hausswolff, Walker and Walker, Sarah Jones, Walter Niedermayr; a cura di Filippo Maggia.
Reflecting with Images
a cura di Filippo Maggia
La relazione fra l'uomo e l'ambiente che lo circonda e' il tema portante
della mostra Sguardi da nord. Reflecting with Images che inaugura il 27
gennaio 2007 alle 12 e si protrarra' fino al 6 maggio 2007.
A cura di Filippo Maggia, organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di
Modena si svolgera' nelle due sedi espositive della Galleria Civica di
Modena: Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei Giardini.
Natura e ambienti domestici vengono visti dal nord dell'Europa sino al
nord dell'Italia: la rassegna comprende infatti le ricerche di alcuni
artisti oggi fra i piu' interessanti a livello internazionale: Salla Tykka
(Helsinki, 1973), Elina Brotherus (Helsinki, 1972), Annika von Hausswolff
(Gothenburg, 1967), Walker and Walker (Dublin, 1962), Sarah Jones
(London, 1959), Walter Niedermayr (Bolzano, 1952).
Il curatore ha chiamato ad intervenire nel progetto alcuni artisti della
generazione piu' recente, giovani ma in molti casi gia' di notevole
notorieta' internazionale. Il loro modo di guardare il mondo e' accomunato
da una falsa freddezza, che nasconde un profondo coinvolgimento con la
sfera emotiva. La figura umana e' sempre centrale nei lavori esposti, ed e'
sempre protagonista dell'opera anche quando appare collocata come in un
dipinto, persa nel paesaggio oppure tratteggiata all'interno di una casa:
affiora dalla nebbia oppure volge le spalle seduta a un tavolo, guarda
assente senza in realta' vedere nulla, o dialoga silenziosamente con se
stessa seduta sulle sponde di un lago. La sua condizione, il suo
manifestarsi, o la sua improvvisa sparizione esprimono alle volte
melanconia, disagio, ma anche una cosciente rassegnazione che non vuol
dire perdita o sconfitta, bensi' bisogno di liberta', di rivincita.
Le immagini, in forma di fotografie, video o film, inducono lo spettatore
a farsi avanti, a partecipare tentando di immedesimarsi nel soggetto e
nella sua solitudine, di capirne e svelarne le paure, le gioie, il
rapporto che questi ha con il mondo, con cio' che tocca, che vede, per
capire innanzitutto chi abita dentro di lui.
Sfondo comune a molti dei lavori esposti e' la natura, qui intesa non piu'
come campo esperienziale ne' come classico paesaggio, quanto come luogo ove
lasciare emergere tutto cio' che sovente e' sottomesso alla ragione:
scenografia passiva eppure indispensabile, mai casuale ne' intercambiabile.
Come del resto sono tutte le altre ambientazioni pensate e organizzate
dagli artisti in mostra.
La figura umana, alle volte minuscola, altre volte ossessiva, domina il
campo evocando nello spettatore le medesime emozioni che l'artista ha
voluto esprimere.
Cosi' avviene infatti assistendo al viaggio del solitario protagonista del
film dei Walkers, che, al crepuscolo, vede un altro se stesso avvicinarsi
alla sponda del lago da cui e' appena partito, avvolto da una sorta di
inquietudine schnitzleriana.
Una certa preoccupazione - in questo caso lucida e ragionata - suscitano
le adolescenti che posano nelle fotografie di Sarah Jones, chiamate a
interrogarci su cio' che presumiamo conoscere del loro mondo.
Ancora la casa, il luogo a noi piu' familiare, diventa una palestra per
Annika von Hausswolff che con determinata e solo apparente freddezza
analizza il rapporto fisico che l'uomo ha con essa, liberando in ogni sua
fotografia emozioni forti. Casa che anche nei film di Salla Tikka puo'
divenire un luogo misterioso, o di scoperte inattese, come nella trilogia
che l'ha resa internazionalmente celebre composta da Thriller, Lasso e
Cave. Di lei viene proposto, in anteprima per l'Italia, il nuovo film Zoo,
insieme a una serie anch'essa inedita di fotografie dal titolo Distance,
ove chiaro e limpido torna il rapporto con la natura. Quest'ultimo tema
viene affrontato con grande coinvolgimento anche dall'altra artista
finlandese in mostra, Elina Brotherus. La Brotherus, attrice protagonista
di tutti i suoi lavori, ci appare sovente da un lato persa nello scoprire
se stessa attraverso l'intimita' del mondo che la circonda, dall'altro
incline a collocare l'uomo nel paesaggio per studiarlo, analizzarlo.
Pratica questa condotta in modo esemplare anche da Walter Niedermayr, nei
video come nelle fotografie che indagano il difficile rapporto fra uomo e
natura, restituendo a quest'ultima un primato in realta' mai perduto ne'
discusso, ma che anzi riconduce la presunzione umana a un normale dialogo
con essa e con i suoi lunghi e profondi silenzi.
Le immagini, che mai come in questa epoca dipingono il mondo, qui lo
raccontano traducendo in colori la sua anima contemporanea, senza
tralasciare nulla poiche' per la loro stessa natura non solo riproducono ma
riflettono, costringendo l'uomo ad avere infine piena consapevolezza di se'
e della realta' sempre cangiante intorno a lui.
La mostra e' accompagnata da un catalogo bilingue (italiano/inglese), edito
da Silvana Editoriale, che raccoglie testi critici e la riproduzione di
tutte le opere in mostra.
Note biografiche
Salla Tykka
Nata a Helsinki (Finlandia) nel 1973 dove attualmente vive e lavora, si
esprime attraverso diverse tecniche: fotografia, video e film.
Dopo aver presentato la sua prima personale nel 1997 all'Accademia di
Belle Arti di Helsinki, ha poi esposto in gallerie e musei in Europa e
oltreoceano, fra cui la Kunsthalle di Berna (2002), il Museo d'Arte
Contemporanea di Helsinki (2002), la Galleria Yvon Lambert di Parigi
(2002), l'istituto di Arti Visive di Milwakee (2003) e lo SMAK di Gent
(2006). Numerose poi le partecipazioni a collettive, come Girls don't cry,
Parco Museum di Tokyo (2003), Transparente, MAXXI, Museo Nazionale delle
Arti del XXI secolo a Roma (2003). Inoltre ha partecipato ad importanti
festival cinematografici internazionali come: Tribeca Film Festival di New
York (2003), Locarno Film Festival (2002), Festival Internacional de Cine
Documental y Cortometraje de Bilbao (2002).
Elina Brotherus
Nata a Helsinki (Finlandia) nel 1972 vive e lavora tra Helsinki e Parigi.
Le sue fotografie sono sovente riferite a se stessa e alla propria
esperienza: si tratta di lavori che combinano l'autoritratto alla
rappresentazione del paesaggio, due elementi che si riflettono l'uno
nell'altro, quasi a caricarsi vicendevolmente di nuovi significati. Fra le
mostre personali piu' importanti citiamo: The Wapping Project, Londra (2001
e 2004), Photo Espana ai Giardini Botanici di Madrid (2002), Contemporary
Art Centre Tinglado, Tarragona (2005), The New Painting, mostra itinerante
partita da The Finnish Museum of Photography, Helsinki (2006). Ha
partecipato a diverse collettive fra le quali la Biennale di Istanbul
(1999), Norden/North, Kunsthalle di Vienna (2000), CitigroupPhotography
Prize presso The Photographers' Gallery, Londra (2002), Transparente al
MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma (2003), Self-Timer,
Kunsthalle Fridericanum, Kassel (2005), Biennale di Sidney (2006).
Annika von Hausswolff
Nata in Svezia nel 1967, ha studiato all'Academy of Photograpy e
all'University College of Art, Crafts and Design a Stoccolma nei primi
anni Novanta. Da allora ha cominciato a esporre in tutto il mondo e ha
rappresentato la Svezia alle Biennali di San Paolo nel 1996 e di Venezia
nel 1999. Con la staged photography (la tecnica fotografica dove le
immagini sono preventivamente organizzate e curate nei dettagli
all'interno di set veri e propri) l'artista nel corso degli ultimi anni ha
anche sperimentato l'installazione di fotografie in ambientazioni
tridimensionali. Recentemente si e' trasferita a Gothenburg, in Svezia,
dopo aver vissuto e lavorato quattro anni a Berlino.
Annika von Hausswolff lavora con la Galleria Andre'hn-Schiptjenko di
Stoccolma e la Galleria Casey Kaplan a New York.
Walker and Walker
I gemelli Joe e Pat Walker, nati nel 1962 a Dublino dove vivono e
lavorano, iniziano a collaborare nel 1989 come Walker and Walker. Nel 2005
hanno co-rappresentato l'Irlanda alla Cinquantunesima Biennale di Venezia
con un'istallazione video dal titolo Nightfall. Fra le collettive piu'
recenti si ricordano Presence alla Gimpel Fils Gallery di Londra (2005),
Time's Arrow alla Rotunda Gallery di New York (2005), Red, White, Blue
alla Spencer Brownstone Gallery di New York (2005), How Things Turn Out
all'Irish Museum of Modern Art di Dublino (2002), Are We There Yet? alla
Glassbox di Parigi (2001), Propositions alla Locks Gallery di Philadelphia
(2000), Utopias alla Douglas Hyde Gallery di Dublino (1999), Dublin and
(In)Consistency alla Arthur R. Rose Gallery di Londra (1999). Tra le
personali citiamo quelle al RHA Gallery di Dublino (2005), Floating IP di
Manchester e Temple Bar Gallery di Dublino (2003). Hanno ricevuto
riconoscimenti e premi dall'Arts Council of Ireland e figurano nella
collezione d'arte The Arts Council of Northern Ireland. Recentemente hanno
prodotto un catalogo antologico dal titolo Until Now.
Sarah Jones
Nata a Londra nel 1959 dove vive e lavora, Sarah Jones realizza fotografie
di grande formato, a colori, prestando grande cura ai set fotografici. La
sua tecnica fotografica accentua la relazione tra i soggetti a grandezza
naturale - spazi domestici e persone, spesso ragazze adolescenti - e lo
spettatore. Vincitrice nel corso della sua carriera di numerosi premi e
riconoscimenti internazionali, ha preso parte a numerose collettive fra
cui quella al Centro Internazionale d'Arte Contemporanea di Grenoble
(1997), The New Neurotic Realisme alla Saatchi Gallery di Londra (1998),
Terza Biennale Fotografica Internazionale di Tokyo al Metropolitan Museum
of Photography di Tokyo (1999), Quotidiana, Castello di Rivoli di Torino
(2000), Art of The Garden alla Tate Britain di Londra (2004). Tra le
personali citiamo le principali a Le Consortium di Dijon (1997 e 2000),
Museo Rei'na Sofi'a di Madrid (1999), Maureeen Paley Interim Art di Londra
(2002).
Walter Niedermayr
Nato a Bolzano nel 1952, si occupa dagli inizi degli anni Ottanta di vari
progetti: paesaggi alpini, artefatti, edifici grezzi, spazi
consequenziali e Bildraum. Un elemento tipico e fondamentale del suo
lavoro e' il principio compositivo delle sequenze di fotografie e le
discontinuita' nell'immagine.
Ha partecipato a numerose ed importanti collettive in Europa, negli Stati
Uniti e in Giappone, fra queste Morceaux Choises al Centro Nazionale
d'Arte Contemporanea di Grenoble (1995), al Museo d'Arte Contemporanea di
Tokyo (1999), Luoghi come paesaggi alla Galleria degli Uffizi a Firenze
(2000), L'idea di paesaggio nella fotografia italiana dal 1850 ad oggi,
Modena per la fotografia, alla Galleria Civica di Modena (2003), Public
Record al Museo d'Arte Contemporanea di Los Angeles (2004).
Ha allestito personali in prestigiose gallerie e musei di tutto il mondo
fra cui quelle alla White Cube di Londra (1998), alla Galleria Koyanagi di
Tokyo (2000), alla Galleria Nordenhake di Berlino/Stoccolma (2001), al
Kunstverein di Hannover (2003) e alla Kunsthalle di Vienna (2003), alla
Galleria Suzy Shammah di Milano (2005) e alla Galleria Robert Miller di
New York (2006).
Catalogo: Silvana Editoriale
Immagine: Salla Tykka, Lasso, 2000
Ufficio Stampa
Studio Pesci
Tel. 051 269267 Fax 051 2960748
http://www.studiopesci.it
info@studiopesci.it
Inaugurazione sabato 27 gennaio 2007, ore 12
Galleria Civica
Corso Canalgrande 103 - Modena
Orari: Martedi' - Venerdi' dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30; Sabato, domenica e festivi, 9 e 25 aprile, 1 maggio, 10.30 - 18.30 Lunedi' chiuso
Ingresso gratuito