Cory Arcangel
Pierre Bismuth
Candice Breitz
Brice Dellsperger
Charles De Meaux
Omer Fast
Thomas G.
Liam Gillick
Philippe Parreno
Christoph Girardet
Matthias Muller
Pierre Huyghe
Runa Islam
Mike Kelley
Dimitris Kozaris
Melik Ohanian
Carola Spadoni
Clemens von Wedemeyer
Adelina von Furstenberg
Anna Daneri
Andrea Lissoni
Quando l'arte guarda il cinema. La mostra presenta i lavori di 15 artisti internazionali: Cory Arcangel, Pierre Bismuth, Candice Breitz, Brice Dellsperger, Charles De Meaux, Omer Fast, Thomas Galler, Liam Gillick e Philippe Parreno, Christiph Girardet e Matthias Muller, Pierre Huyghe, Runa Islam, Mike Kelley, Dimitris Kozaris, Melik Ohanian, Carola Spadoni e Clemens Von Wedemeyer. Artisti di generazioni diverse, di bacini di provenienza fra loro distanti e di formazioni differenti. Chi e' piu' legato alla tradizione del cinema cult, chi piu' a quella della video arte, chi a quella dell'intervento ambientale, chi infine al cinema sperimentale.
Quando l'arte guarda il cinema
---english below
Nuova importante iniziativa d¹arte contemporanea all'Hangar Bicocca di
Milano.
Dal 1 febbraio 2007 apre infatti COLLATERAL Quando l'arte guarda al cinema,
un progetto di Hangar Bicocca con Art for the World, ideato da Adelina von
Furstenberg, curato in collaborazione con Anna Daneri e Andrea Lissoni.
La mostra presenta i lavori di una quindicina di artisti internazionali - Cory Arcangel, Pierre Bismuth, Candice Breitz, Brice Dellsperger, Charles De Meaux, Omer Fast, Thomas Galler, Liam Gillick e Philippe Parreno, Christiph Girardet e Matthias Muller, Pierre Huyghe, Runa Islam, Mike Kelley, Dimitris KOzaris, Melik Ohanian, Carola Spadoni e Clemens Von Wedemeyer - proponendo un percorso dove, a fianco di figure di riferimento e fondatrici, stanno opere di artisti di generazioni diverse, di aree e bacini di provenienza fra loro distanti e di formazioni differenti. Chi e' piu' legato alla tradizione del cinema cult, chi piu' a quella dell'arte video, chi a quella dell'intervento ambientale nello spazio, chi infine al cinema sperimentale..
COLLATERAL, che sara' aperta dal 1 febbraio al 15 marzo 2007, e' la prima
mostra italiana che sonda in modo esaustivo le molte corrispondenze
possibili fra arte e cinema. Due forme d'arte che dialogano tra loro sino
dagli inizi del Novecento e che, soprattutto nell'ultimo decennio, sono
state fortemente legate. Solo negli ultimi anni pero', grazie alle
videoproiezioni, il video, finora apprezzato nel piu' ristretto mondo
dell'arte contemporanea, si sta imponendo con una visibilita' sempre piu'
confrontabile con quella del cinema, storicamente senza confini. La mostra
vuole dunque fare il punto, attraverso installazioni video in cui il
soggetto esplicito e' l'immaginario del cinema o la sua evocazione, sulle
relazioni di oggi tra arte e cinema, capire cosa resta di quella attrazione
reciproca cosi' intensa e in certi casi fatale.
COLLATERAL come effetto collaterale, come conseguenza possibile e non
necessariamente prevista, come linea di parentela. Ma anche, in accordo con
lo spirito della mostra, come riferimento allo straordinario film di Michael
Mann del 2004, un esempio di grande cinema.
Nella maggior parte dei casi per la generazione degli artisti in mostra, il
lavoro consiste nell¹intervenire su di un film cult, su di una sequenza
chiave, sulla star o sui suoi gesti, oppure nel cambiare l'essenza della
materia cinematografica e tutti i processi ad esso connessi.
'Con questa operazione - scrive Adelina von Furstenberg nel catalogo della
mostra - gli artisti video presenti in COLLATERAL passano all'esame i film
come se avessero dinnanzi una sorta di linguaggio e intervengono su di esso
destrutturandolo con vari mezzi retorici: lo spostamento, lo slittamento,
l¹accostamento e la giustapposizione, il rovesciamento, il misunderstanding
ironico, la serialita' ecc. Il risultato e' la trasposizione dell'immagine
filmica su di un piano in cui opera uno sguardo astratto, spassionato, non
emotivo'.
Negli ultimi anni, grazie anche alla possibilita' di accedere direttamente ai
materiali e di manipolarli piu' o meno liberamente, e' stata possibile inoltre
una riscoperta della storia del cinema in tutti i suoi episodi. Gli artisti
hanno avuto facolta' di misurarsi con il mito e la tradizione con un
atteggiamento indipendente, spesso oltrepassandone i limiti e reinventando
liberamente le sue suggestioni.
Per quanto riguarda la filmografia si va dall'omaggio a 'L'eclisse' di
Michelangelo Antonioni nel lavoro di Clemens von Wedemeyer alla citazione di
'Attraverso uno specchio scuro' e di 'Persona' di Ingmar Bergman nell'opera
di Runa Islam, da 'Quel pomeriggio di un giorno da cani' di Sidney Lumet nel
video di Pierre Huyghe al 'Libro della Giungla' di Walt Disney nel lavoro di
Pierre Bismuth, da 'Schindler's List' di Steven Spielberg nell'opera di Omer
Fast, a 'Superman' di Richard Donner nel video di Mike Kelley, sino a
'Punishment Park di Peter Watkins, film del '71 censurato per 25 anni negli
Stati Uniti, da cui ha tratto ispirazione per il suo lavoro Melik Ohanian,
per citare solo alcuni degli artisti partecipanti. Unica italiana Carola
Spadoni, che per la sua installazione presenta alcune riprese rielaborate da
³Zabriskie Point² di Michelangelo Antonioni..
L'allestimento, concepito dall'architetto Andreas Angelidakis sfruttando al
massimo le potenzialita' dell'Hangar Bicocca, crea uno spazio fatto di
schermi e di proiezioni, una sorta di 'caverna' platonica con oggetti
geometrici che emettono una luce delicata dall'interno. Ogni opera e'
ospitata in una sala di proiezione aperta. In questo modo l'allestimento si
discosta dagli usuali spazi creati per le videoproiezioni, dove normalmente
gli spettatori si affollano, offrendo invece uno spazio per il video
concepito come un oggetto o come uno schermo. I visitatori sono quindi
liberi di entrare in ogni 'caverna' e godersi la proiezione nel buio oppure
stare all'esterno e osservare le opere a distanza. Le stanze sono come degli
oggetti prismatici che ricordano il televisore o lo schermo del computer, ma
sono profondi come una sala cinematografica. Un cinema dentro una
televisione, dentro a un computer, dentro la caverna di Platone.
Il catalogo della mostra, in edizione italiana e inglese, sara' edito da
Charta e, oltre all'introduzione di Adelina von Furstenberg, ed una lunga
intervista di Anna Daneri e Andrea Lissoni a Marco Muller, Direttore della
Mostra cinematografica di Venezia, ospitera' un testo del filosofo Fulvio
Salvadori ed uno di Christine Van Assche, Conservatrice - responsabile per i
New Media al Centre Pompidou di Parigi, e testi e interviste degli artisti,
con un ricco apparato iconografico.
Ufficio Stampa Hangar Bicocca:
Mara Vitali Comunicazione Lucia Crespi, tel. 02 73950962, arte@mavico.it
Anteprima stampa: giovedi' 1 febbraio ore 13
Inaugurazione: giovedi' 1 febbraio dalle ore 19
Hangar Bicocca
Viale Sarca 336, nuovo ingresso da Via Chiese - Milano
Orario: tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00, giovedi' dalle 14.30 alle
22.00, lunedi chiuso
Ingresso: intero 8 euro, ridotto 6 euro
In metro: MM 1 fermata Sesto Marelli MM 3 fermata Zara.
Linee di superficie: Linea 727, da Milano Centrale fino alla fermata
Chiese-Sarca
Metrotramvia 7, fino alla fermata Stazione di Milano Greco.
Linea 51, fino alla fermata Chiese-Sarca.
Linea 44, fino alla fermata Breda-Emanueli.
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When Art looks at Cinema
Curated by Adelina von Furstenberg in collaboration with Anna Daneri and Andrea Lissoni
What is the relationship between art and cinema today? At least a decade has passed since contemporary art first began to turn its attention to cinema, its imagery, its world and its techniques.
What remains of this reciprocal fascination, and how has this sometimes fatal attraction been transformed?
COLLATERAL is the first exhibition in Italy to offer an in depth exploration of the many possible similarities between art and cinema. Video installations will be shown where the explicit subject is the imagery of cinema or its evocation. However COLLATERAL is also an exploration which, whilst not ignoring the spectacular element typical of cinema, allows us on one hand to outline an evaluation of that which has been undertaken so far, and on the other to theorise about the next developments of the artistic practice connected to the moving image.
The research of artists using video shows the full attraction for the imagery and the structure of cinema, and at the same time makes use of the possibility to examine and show cinema in a new light. In the majority of cases for the generation of artists in the exhibition, the work consists in an intervention on a cult film, a key scene, the star or the gestures of the star, or is a work which changes the essence of the cinematic material and all the processes connected to it- that is, not only the film itself, its form and its possible memory, but also the cinema theatre, its scenery and even the method of projection.
Over the last few years, thanks to the possibility of directly accessing materials and manipulating them more or less freely, it has been possible to rediscover the history of cinema in all its episodes. Artists have been able to confront the myths and traditions with an independent approach, often going beyond the limits and freely re-inventing the emotions it evokes.
COLLATERAL, through the works of 18 emblematic international artists - and with its unique and original installation, both spectacular and respectful of the independence of each single work- offers a journey where works by artists from different generations, places, backgrounds and fields of training are shown next to the founding figures and guiding lights of the medium. Some are more connected to the tradition of “cult" cinema, some more to that of video art, some to an installation in the exhibition space, and some more to experimental cinema.
Hangar Bicocca is an exhibition space located in an ex-industrial building and it is the most recent and largest European space for contemporary art. The installation, designed by the architect Andreas Angelidakis, creates a space of screens and projections, a huge Plato’s cave with geometric objects emitting a soft light from inside. Each work is housed in a open screening room, a dark cave with three walls and side opposite the projection left open. This way the installation avoids the standard video-booth where visitors crowd by the doors, but instead offers a video room as an object or a screen itself. Visitors can enter each of these caves and enjoy the film in darkness or step outside and study from far away. The rooms themselves are a prismatic object that resembles a television or a computer screen that is hollow like a movie theatre. A movie theatre inside a television inside a computer screen inside Plato’s cave. This ensemble of screens and objects creates an environment where visitors navigate from room to room as the are part of one large environment of screens.
A catalogue will be published by CHARTA and will feature essays on the relationships and mutual contaminations between art and cinema (texts by: introduction by the curator Adelina von Furstenberg - interview by Anna Daneri and Andrea Lissoni with Marco Muller, Director of the Film Festival, Venice Biennial - essay by Christine Van Assche, Director New Media Department, Centre Pompidou, Paris - essay by the Italian philosopher Fulvio Salvadori) and also artists texts and statements, together with bio-bibliographies.
Artists:
Cory Arcangel, Pierre Bismuth, Candice Breitz, Brice Dellsperger, Charles De Meaux, Omer Fast, Thomas G., Liam Gillick - Philippe Parreno, Christoph Girardet - Matthias Muller, Pierre Huyghe, Runa Islam, Mike Kelley, Dimitris Kozaris, Melik Ohanian, Carola Spadoni, Clemens von Wedemeyer.
Opening Reception: February 1, 7pm
Hangar Bicocca
Via Chiese - Milano
Opened every day from 11.00 a.m. to 7. p.m., on Thursday from 2.30 p.m. to 10.00 p.m. Closed on Monday