Il lavoro di Scarponi indaga pratiche di sovversione immaginaria capaci di dischiudere, per mezzo di attente ed insolite rappresentazioni cartografiche, nuove possibilita' interpretative. In mostra video e installazioni, dispositivi concettuali per trasformare l'informazione in sapere visivo.
Mostra personale
Dispositivi concettuali per trasformare l’informazione in sapere visivo. Per
dare luogo a una sintesi tra design, architettura, e cultura visiva. Per
suggerire un nuovo ordine di valori condivisi quale principio per una
diversa organizzazione del mondo e dei confini che delimitano la reciproca
interazione tra soggetto e contesto. Il lavoro di Antonio Scarponi indaga
pratiche di sovversione immaginaria capaci di dischiudere, per mezzo di
attente ed insolite rappresentazioni cartografiche, nuove possibilità
interpretative e nuovi punti di vista di forte rilevanza politica e civile.
La Galleria Contemporaneo riunisce in una personale di questo giovane
artista nuove produzioni e lavori mai esposti precedentemente.
Alcuni di questi andranno a continuare la serie Human World (2002-2007) in
cui l’unità di misura che regola le proporzioni del mondo diventa
l’ammontare effettivo della popolazione di ogni singolo paese filtrato di
volta in volta da criteri di analisi che tematizzano problematiche
socialmente e politicamente rilevanti: dall’applicazione della pena di morte
alla marginalità numerica dei governi guidati da donne, fino alla diffusione
della democrazia in paesi che possano essere definiti a tutti gli effetti
liberi.
In Dreaming Wall (2004-2006), video installazione esposta per la prima
volta, i desideri e i sogni inviati tramite il sito web http://www.dreamingwall.net vengono raccolti e proiettati lasciando
emergere l’inconscio di una società addormentata.
Human Camouflage (2003-2006) utilizza invece un pattern basato sul
campionamento del colore della pelle dei capi di stato di tutti i paesi del
mondo per consentire di mimetizzarsi simbolicamente nella moltitudine etnica
della società contemporanea, ribaltando così il significato d’uso del
camouflage da militare a civile.
Questi ed altri lavori di Antonio Scarponi, negli spazi della Galleria
Contemporaneo dal 10 febbraio al 31 marzo, sanno toccare al contempo la
sfera privata della quotidianità e le categorie conoscitive su cui si
giocano le relazioni e le problematiche che la nostra epoca pone.
Antonio Scarponi è nato a Rimini nel 1974. Attualmente vive e lavora tra
Venezia e Zurigo.
Galleria Contemporaneo
Piazzetta Olivotti 2 (Via Piave) - Mestre (VE)