Radice Arte Contemporanea
Roma
Via dei Quattro Cantoni, 9
06 48907450 FAX 06 48907450

Continuum
dal 8/2/2007 al 2/3/2007
Dal martedì al sabato 16.30-19

Segnalato da

Bartle By Press




 
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8/2/2007

Continuum

Radice Arte Contemporanea, Roma

Parallelamente alle incisioni e alle xilografie, Laura Gianetti propone ''E' tutto VeRo", installazione sui generis dove l'artista gioca con la propria passione per l'arte. Il lavoro di Valentina Berna Berionni porta avanti un progetto legato alla numerologia e alla matematica.


comunicato stampa

Laura Gianetti - Valentina Berna Berionni

Laura Gianetti è una giovane artista che possiede un dono speciale: l'occhio-belva, lo sguardo affamato. Lo è per come lascia che questo mondo le esploda davanti agli occhi, per nutrirsi dei suoi frammenti e plasmare con mano abile ciò che resta dei detriti, delle contraddizioni fatali, dei paradossi e delle utopie spezzate. Qualcuno ha detto che la sua arte urla, che quei volti silenziosi, muti e immobili, stampati, xilografati, dipinti, macchiati su juta, carta, plexiglass urlano. Ed è vero. Poiché è soltanto attraverso un urlo silenzioso e pieno di rabbia che i soggetti dei suoi lavori possono dimostrare di esistere, perché nella realtà essi sono semplicemente scherzi della natura, donne obese, bambini abbandonati, malati o vecchie rockstar distrutte dai propri eccessi.

Ridona loro la dignità smarrita e rubata dal buon senso ipocrita del pensiero comune. Perché sono loro, soprattutto loro, a subire e vivere quotidianamente la follia del mondo. "E' tutto VeRo" Parallelamente alle incisioni e alle xilografie, Laura Gianetti propone "E' tutto VeRo", installazione sui generis dove l'artista gioca con la propria passione per l'arte, rappresentata come una lotta di soldatini giocattolo su una scacchiera di juta, dove il cromatismo complementare diventa lotta tra le diverse istanze e volontà creative.

Il lavoro di Valentina Berna Berionni porta avanti il progetto "CHI? ICH? IO, IL SE, IL DUBBIO, LA DEA, IL NUMERO 10, LA CIFRA 1, LA CIFRA 0" nato e presentato all`UNIVERSITAET DER KUENSTE BERLINICH. Fondamento del progetto è il numero 10, e le sue interpretazioni date dalla numerologia, dalla matematica o visto come io mitologico. Pitagora lo rappresentava tramite la tetraktis e per i pitagorici diventò rappresentazione dell'universo. Il 10 è "quattro al triangolo", cioè somma dei primi quattro numeri, (1+2+3+4=10), o sistema binario (5+5=10), dualismo dell'essere.

Il dualismo è una dottrina filosofica e religiosa che ammette due principi opposti, positivo e negativo, creatore e distruttore, mentre il dualismo metafisico è quello dell'essere o del divenire, idea e fenomeno nel platonismo, materia e forma nell'aristotelismo, oppure io e non io, mondo interno ed esterno nell'idealismo tedesco. Nell'interpretare il dualismo del 10 è stata usata la simbologia delle mani. Né risulta un lavoro eterogeneo, perfetta convivenza formale di diversi mezzi espressivi, dalla forza delle incisioni alla delicatezza del segno. Una sintesi affascinante ed efficace della metafora, come visione del contemporaneo.

"Smemory box"

Mentre nelle incisioni troviamo la rappresentazione dell'io e del dualismo dell'essere, nello smemory box avviene il processo inverso, quindi la perdita della memoria con conseguente perdita della propria identità, del proprio io. La perdita della memoria è rappresentata da una scatola chiusa, ovattata, nella quale ogni osservatore, attraverso un "occhio", percepirà la sensazione del nulla.

Inaugurazione 9 febbraio 2007 ore 18,30

Galleria Radice Arte Contemporanea
V.Quattro Cantoni, 9 - Roma
Orario: Dal martedì al sabato 16.30-19

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