Magia, grafia, colore. In mostra una selezione di opere grafiche provenienti dalla Fondazione Maeght di Saint-Paul-de-Vence. Il curatore Dominique Paini ha voluto accostare questi 2 artisti che hanno sperimentato l'arte incisoria in tutte le sue complessita' e varianti. Lo Chagall mistico e aereo e il Miro' tellurico e materialista, trovano l'occasione di un dialogo fatto di opposti e somiglianze.
Magia, grafia, colore
A cura di Dominique Paini
La rassegna presenta una selezione raffinatissima e inedita per l’Italia di opere
grafiche di Marc Chagall (Vitebsk 1887 – Sant-Paul-de Vence 1985) e Joan Miró
(Montroig-Barcellona, 1893 - Palma di Maiorca, 1983) provenienti dalla Fondazione
Maeght di Saint-Paul-de-Vence. Questa importante istituzione sita nei pressi di Nizza, inaugurata nel 1964 per
volere e con il sostegno dei coniugi Maeght, è la seconda sede espositiva per l'arte
moderna e contemporanea in Francia, dopo il Musée d’Art Moderne de la Ville de
Paris, e raccoglie opere di artisti del Novecento quali Pierre Bonnard, Georges
Braque, Fernand Léger, Marc Chagall, Alberto Giacometti.
L’insieme architettonico della Fondazione Maeght è stato concepito per presentare
l’arte moderna e contemporanea in tutte le sue forme ed espressioni. Pittori e
scultori hanno collaborato con l’architetto catalano Josep-Lluis Sert, creando
opere, spesso gigantesche, integrate alla costruzione come alla natura circostante.
Il rapporto assolutamente unico tra Miró e l’istituzione francese è molto noto. Per
la Fondazione francese Miró ha realizzato l’ambientazione ideale alle proprie opere
e ne ha progettate di nuove adattandole agli spazi, come l’arco d’ingresso della
Fondazione o lo straordinario “labirinto” di ceramiche monumentali e bronzi.
Chagall, che nel 1949 si trasferisce a Vence, iniziando a dedicarsi a nuovi mezzi
espressivi (ceramica, scultura, mosaico, vetrata e grafica, soprattutto litografie),
per la Fondation ha realizzato un bellissimo e immenso mosaico, Les Amoureux
(1964-67), di cui in mostra è esposto l’acquarello preparatorio del 1963-64.
Presso Marguerite e Aimé Maeght, Miró e Chagall furono “inventori di forme” e
“prestigiatori del colore” - sottolinea Païni nella sua introduzione alla mostra.
“Di rado associati in questa prospettiva: lo Chagall mistico e aereo e il Miró
tellurico e materialista, trovano qui l’occasione di un dialogo fatto di opposti e
somiglianze”.
A tal fine il curatore ha selezionato per la mostra numerose opere di Marc Chagall
tra cui, oltre all’acquarello appena citato, litografie a colori realizzate negli
anni Cinquanta e Sessanta, un Bozzetto per un foulard (gouache su carta) del 1957,
uno straordinario Paravento del 1963 composto da 4 litografie originali e un un
monotipo realizzato poco prima della sua morte nel 1985.
Diverse decine tra acqueforti, acquatinte, litografie a colori di Joan Miró
realizzate tra il 1938 e il 1968, fanno da contrappunto al mondo fiabesco di
Chagall. Tra esse alcuni cicli significativi come “Serie nera e rossa” (1938) e la
“Serie Barcellona” (1944), ma anche litografie colorate di grandi dimensioni come La
Conversazione su tela di juta (1969) e La signorina con le farfalle (1971);
acqueforti, acquetinte e carborundum come La signorina a dondolo su carta chiffon
de Mandeure (1969), Il cosmonauta (1969), Il gufo blasfemo (1975), Galatea IV su
carta Arches (1976), L’aigrette rossa (1976) e L’Egiziana (1947).
Dominique Païni ha voluto accostare per la prima volta questi due artisti che hanno
sperimentato l’arte incisoria in tutte le sue complessità e varianti. Nelle loro
opere segno e colore si fondono dando nuovo impeto alla loro produzione artistica.
Nel catalano Miró si nota una libertà estrema nell’utilizzo del suo repertorio
grafico di linee, segni e macchie da cui emergono lo spirito ludico e tutte le
suggestioni e invenzioni derivate dal surrealismo.
Marc Chagall inizia a dedicarsi all’opera incisoria a partire dal 1922 e la sua
prima produzione (le Anime morte e la Bibbia) è molto conosciuta dal grande
pubblico. Negli anni del secondo dopoguerra l’artista incomincia però ad utilizzare
il colore, che lo aiuta a trasmettere i suoi pensieri. La città di Parigi (I tetti,
1956 e La Domenica, 1954) con La Torre Eiffel (Torre Eiffel con asino rosso, 1954),
La Bastiglia (1954), Il Panthéon (1954), ma anche Il mostro di Notre-Dame (1954),
gli acrobati (I tre acrobati, 1956) e i clown, Il cavallo bruno (1952), Il gallo
rosso (1957), i fiori (Il bouquet verde e viola, 1959) e la luna sono alcuni dei
temi delle sue grafiche, esposte in mostra, in cui si nota lo stesso clima onirico e
spirituale dei dipinti.
Il catalogo, edito da Mazzotta, oltre a riprodurre a colori tutte le opere esposte
comprende i testi di Dominique Païni, Joan Teixidor, Charles Sorlier e le biografie
a cura di Tulliola Sparagni e Raffaella Resch. Catalogo per ragazzi a cura di Gina
Abbati dal titolo, “CHAGALL e MIRÒ. Nel giardino dei colori”.
La mostra è organizzata dal Comune di Siena (Assessorato alla Cultura) e
dall’Istituzione Santa Maria della Scala, in collaborazione con la Fondazione
Antonio Mazzotta e la Fondazione Maeght.
Main sponsor dell’iniziativa è la Banca Monte dei Paschi.
Sabato 10 febbraio, nel complesso museale di Santa Maria della Scala, si inaugura la
seconda tappa della grande mostra Marc Chagall-Joan Miró. Magia, grafia, colore.
Uffici stampa:
Fondazione Antonio Mazzotta
Alessandra Pozzi
tel. 02.878380 -
ufficiostampa@mazzotta.it
Ufficio stampa del Comune di Siena
Roberta Ferri
tel. 0577-292201 - fax 0577-292404 - stampa@comune.siena.it
Inaugurazione: sabato 10 febbraio ore 12
Complesso museale di Santa Maria della Scala, Pellegrinaio
piazza Duomo 2 - Siena
Orario: tutti i giorni, compresi festivi 10,30 – 18,30
Biglietto d’ingresso: il biglietto della mostra è compreso nel biglietto d’ingresso
al complesso museale Santa Maria della Scala, Intero € 6,00, Ridotto € 3,50