Odilon Redon
Gustave Moreau
Puvis de Chavannes
Paul Delville
Franz Von Stuck
Gustave Klimt
Paul Gaugin
Genevieve Lacambre
Dominique Lobstein
Luisa Capodieci
Robert Upstone
Anna Maria Damigella
Barbara Guidi
Da Moreau a Gauguin a Klimt. Oltre cento capolavori provenienti dalle piu' prestigiose raccolte pubbliche e private di tutto il mondo per ripercorrere i momenti salienti di questa stagione artistica, dalle opere dei precursori del movimento, a quelle realizzate oltre la soglia del Novecento. Ordinati secondo un allestimento cronologico, dipinti, sculture e opere su carta documentano i diversi temi che ricorrono nella ricchissima produzione simbolista: la vita e la morte, lo scorrere del tempo, il sogno e la riflessione, il mistero e i grandi miti.
Da Moreau a Gauguin a Klimt
a cura di Geneviève Lacambre
Palazzo dei Diamanti dedica un'importante retrospettiva al Simbolismo colmando così
una lacuna nel panorama espositivo italiano che perdura da quasi quarant'anni. Dal
18 febbraio prossimo, infatti, oltre cento capolavori provenienti dalle più
prestigiose raccolte pubbliche e private di tutto il mondo offriranno al pubblico
del nostro paese l'opportunità di approfondire la conoscenza di questo affascinante
capitolo della storia dell'arte europea.
L'atto di nascita ufficiale del movimento risale al 18 settembre 1886 quando, su «Le
Figaro», Jean Moréas pubblica il Manifesto del Simbolismo, documento che promuoveva
una «nuova arte» capace di dare voce all'interiorità e all'immaginazione mediante il
potere evocativo del simbolo. Tuttavia, già a partire dagli anni Sessanta,
un'analoga esigenza era stata avvertita da alcuni visionari anticipatori che, con le
loro opere, avevano esplorato i territori dell'irrazionale e del fantastico
recuperando, al contempo, la lezione dei grandi maestri del passato. La loro
poetica, ispirata alla musica, alla letteratura e ai grandi miti, aveva aperto
orizzonti inaspettati nel panorama figurativo europeo e fu presa ad esempio dalla
generazione successiva.
Nelle sue molteplici espressioni, il Simbolismo si affermò sullo scorcio del secolo
come una vera e propria corrente artistica, alternativa sia allo stile accademico
che alle più avanzate tendenze del realismo e dell'impressionismo. Sospeso tra il
rimpianto per un "paradiso perduto" abitato da angeli, demoni, dei ed eroi e la
volontà di dare espressione all'inquieta sensibilità contemporanea, esso rappresenta
un ponte tra l'Ottocento e il Novecento e costituisce una delle premesse
fondamentali delle avanguardie storiche che, all'alba del nuovo secolo, avrebbero
rivoluzionato i tradizionali canoni della rappresentazione.
Questa rassegna, organizzata da Ferrara Arte in collaborazione con la Galleria
Nazionale d'Arte Moderna di Roma e curata da Geneviève Lacambre con la
collaborazione di Dominique Lobstein e Luisa Capodieci, ripercorre i momenti
salienti di quella straordinaria stagione artistica, dalle opere dei precursori del
movimento, a quelle realizzate oltre la soglia del Novecento. Ordinati secondo un
allestimento cronologico, dipinti, sculture e opere su carta di oltre cinquanta
artisti documentano i diversi temi che ricorrono nella ricchissima produzione
simbolista: la vita e la morte, lo scorrere del tempo, il sogno e la riflessione, il
mistero e i grandi miti.
La prima sezione della mostra è intitolata agli straordinari anticipatori del clima
di fine secolo, che crearono opere gremite di simboli e raffinate allegorie. La
pittura preziosa ed erudita di Moreau (L'apparizione, c. 1876); le ieratiche
rievocazioni di una perduta età dell'oro di Puvis de Chavannes (Fanciulle in riva al
mare, 1879); le atmosfere sospese e romantiche di Böcklin (Sera di primavera, 1879);
l'immaginario femminile tra pittura e poesia di Rossetti (Beata Beatrix, c.
1864-70); le ambientazioni in leggendari mondi cavallereschi di Burne-Jones (La
principessa addormentata, 1872-94); il simbolismo dissacratorio di Rops (La Morte al
ballo, c. 1865-75).
Odilon Redon è artista di passaggio tra la generazione dei precursori e quella del
manifesto simbolista del 1886. Nelle sue «inaspettate apparizioni», egli tradusse in
segno grafico e pittorico un'interpretazione fantastica della realtà (Sulla coppa,
1879; Il carro di Apollo, 1905-16). La sua opera chiude la sezione dei precursori e
inaugura quella dedicata alla piena fioritura del movimento. Protagonisti di questa
seconda parte del percorso espositivo sono: il complesso esotismo di Gauguin (Siate
misteriose, 1890; Conversazione, 1899) e gli eleganti arabeschi dei Nabis; gli
artisti della Rosacroce, tra cui Khnopff (Who shall deliver me?, 1891;
Segreto-Riflesso, 1902) e Delville (L'amore delle anime, 1900), sacerdoti di un'arte
misteriosa e fuori dal tempo; gli animatori delle esposizioni del Groupe des XX e
quelli della Libre Esthétique a Bruxelles, che ospitarono anche Rodin (La succube,
1889), Klinger (Paura, 1881; Filosofo, 1898) e Beardsley (Sigfrido, atto II,
1892-93); e, infine, i tedeschi Thoma e Von Stuck (Il peccato, 1899), gli artisti
dell'Europa dell'Est e l'intima parafrasi simbolista di Munch (Malinconia, 1892;
Ragazze sul ponte, c. 1904), che con i suoi quadri creò uno straordinario diario
pittorico delle emozioni umane.
La parte conclusiva della mostra è dedicata all'estetismo raffinato delle
Secessioni, in particolare quella viennese guidata dalla carismatica figura di Klimt
(Le tre età della donna, 1905), creatore di dipinti in cui la preziosità delle linee
e dei colori si fonde con elementi figurativi di peculiare realismo. Accanto a lui e
ad alcuni celebri maestri italiani come Previati (Paolo e Francesca, 1909),
Segantini (L'amore alla fonte della vita, 1896) e Pellizza da Volpedo (Lo specchio
della vita, 1895-98), a chiudere la rassegna sono List e Hodler (Il sentimento,
1901-02). Con le loro magistrali opere questi artisti attestano la vitalità della
poetica simbolista anche oltre la soglia del Novecento.
Immagine: G.Moreau
Conferenza stampa e vernice: sabato 17 febbraio ore 12.00
Palazzo dei Diamanti
C.so Ercole d'Este, 21 - Ferrara
Orario: aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso: dalla domenica al giovedì dalle 9 alle 20; venerdì e sabato dalle 9 alle 22.
Ingresso: intero euro 9, ridotto euro 7.50, scuole euro 4.00.