In mostra opere esclusivamente ad olio, tutte con lo stesso titolo e numerate progressivamente, dal soggetto singolare che vede integrarsi lo studio del corpo umano con la resa panoramico-paesaggistica.
Corpocomepaesaggio
a cura di Graziella Zardo
Primo Piano Arte Studio inaugura sabato 17 febbraio alle ore 18:30 la
personale di Simone Del Pizzol dal titolo “Corpocomepaesaggio”.
Giovane artista emergente, iscritto al biennio specialistico in pittura
all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Simone Del Pizzol si è proposto
nel circuito dell’arte contemporanea sia singolarmente attraverso
l’espressione pittorica, sia con ricerche di arte concettuale
attraverso la tecnica fotografica, in collaborazione con Elena Stoppa,
per il “Gruppo Tredici”.
Nel caso della personale presentata da Primo Piano Arte Studio,
l’esplicito percorso in campo pittorico si annuncia nella visione di
opere esclusivamente ad olio, tutte con lo stesso titolo e numerate
progressivamente (“Comesuccedeallaterraconilsole13…14…), dal soggetto
veramente singolare: integrando lo studio del corpo umano con la resa
panoramico-paesaggistica, si rivela ai nostri sensi visivi l’identità
estetica della “naturalezza”, scorgendo, tra le stesure di pennellate
fresche e dense, gli atteggiamenti umanamente intimi resi attraverso
una natura in senso estetico. Oppure si può intendere, osservando i
lavori di Simone Del Pizzol, una “natura antropomorfizzata” in un
equilibrio tra due mondi da riconciliare. La visione di questo giovane
artista è idilliaca, forse con note di speranza; il corpo umano diviene
esso stesso ambiente naturale per una perfetta interazione tra uomo e
natura, un coesistere di due realtà in cui nessuna prevale sull’altra;
ma nell’intesa sinergica si svelano i segni delle sofferenze che
lasciano ferite nel corpo umano come profonde gole di montagna: il
corpo inteso come essere fisico è il “corpo-natura”.
Scrive Simone Del Pizzol: “Senza il calore del sole la terra morirebbe.
Privato dell’amore altrui, l’uomo stesso. Il legame fra queste due
realtà è strettissimo: fa parte di quella catena indissolubile che va
attraversando i millenni e le trascurabili vicissitudini umane con
disarmante indifferenza.
Per fortuna…Lo sguardo plana dal cielo a volo d’uccello, chirurgico
come gli Stadtbild (vedute di città) o meglio i Gebirge (montagne) di
Gerhard Richter, capace di osservare senza giudizi ciò che appare sotto
di sé: uno scenario imponente ed ameno come il profilo di donna che
appare lungo lo sky-line della Maiella. Così lontano il mondo trasmette
serenità e un aspetto pulito e cristallino come le immagini dallo
spazio. Si avvicina alla sublimazione romantica.
Vengono annullate tutte le storie che lo attraversano e al tempo stesso
esprime simbolicamente nella sua forma antropomorfa il loro stesso
passaggio.
Ciò che rimane non è altro che l’essenza dell’essere uomo…”.
Inaugurazione: sabato 17 febbraio ore 18:30
Primo Piano Arte Studio (Saletta Primo Piano)
C.trà S. Barbara, 21 - Vicenza