Twenty times Andy. I cuscini di Setzu sono "prodotti" che giocano con l'aura di Warhol ma si pongono, contemporaneamente, come icone. A cura di Ivo Serafino Fenu.
Twenty times Andy
A cura di Ivo Serafino Fenu
Gianfranco Setzu , a vent'anni esatti dalla morte, con Twenty times Andy, fa
"tornare" Andy Warhol in un modo che sarebbe piaciuto moltissimo a colui che volle
così sintetizzarsi: «Io ho cominciato come artista commerciale e voglio finire come
artista del business», perché sosteneva, «l'arte migliore è il business». Era sua la
convinzione che l'aspirazione massima della contemporaneità fosse il mercato, la
vendita e la possibile commercializzazione di tutto. L'arte del commercio e il
commercio dell'arte non hanno implicazioni morali né accenti critici, esistono e
basta, Warhol amava dire che «tutti i grandi magazzini diverranno musei e tutti i
musei diverranno grandi magazzini». Gianfranco Setzu, dal canto suo, estremizzandone
la poetica e con la stessa vena ironica prossima al sarcasmo, elabora il sillogismo
per cui le gallerie, grandi magazzini dell'arte, per fare arte devono fare commercio
e, dunque, l'arte è un prodotto da grande magazzino. I cuscini di Setzu sono
"prodotti" che giocano con l'aura di Andy ma si pongono, contemporaneamente, come
icone.
Inaugurazione: giovedì 22 febbraio 2007
Galleria Capitol Arte Contemporanea
Piazza del Carmine 14 - Cagliari
Aperta dal martedi' al sabato dalle 16.30 alle 20.30
Ingresso libero