Pitture. Osservando le sue composizioni la fantasia viene stimolata a vedere immagini che l'artista suggerisce al nostro occhio attraverso un gioco di sagome apparenti e di fusioni cromatiche che si specchiano. A cura di Andrej Medved.
Pitture
a cura di Andrej Medved
Il centro espositivo sloveno, galleria A+A di Venezia, questa volta presenta Andraž
Šalamun, artista che nell'ambito del panorama artistico sloveno appartiene alla così
detta generazione di mezzo, e che si presenta al pubblico italiano con una selezione
di circa una quindicina di opere pittoriche, realizzate recentemente, le quali
testimoniano gli ultimi sviluppi della sua arte. La mostra è stata curata dal
critico e storico dell’arte sloveno Andrej Medved, che ha scritto anche il testo
critico nel catalogo che accompagna la mostra. Andraž Šalamun è un pittore ormai
affermato in Slovenia e conosciuto anche all'estero grazie alle numerose mostre
collettive e personali alle quali ha partecipato nel corso della sua pluridecennale
carriera. Appartiene alla generazione di mezzo di artisti sloveni i quali hanno
preferito la pittura come forma di espressione per dare vita a delle ricerche
interessanti e particolari, nelle quali ha sempre cercato di sviluppare un
approccio innovativo attraverso l'uso originale della materia cromatica. Di fronte
alle sue tele veniamo immediatamente catturati da un insieme di nuvole colorate,
delle vere e proprie macchie, delle forme, si tratta di immagini fondamentali che
nella sua arte assumono un ruolo determinante in quanto ricche di significati
fantasmatici e di una forte espressività.
Osservando attentamente le sue
composizione la nostra fantasia viene stimolata a vedere delle immagini che
l'artista forse suggerisce al nostro occhio attraverso un gioco di sagome apparenti
che si specchiano l'una nell'altra grazie alle diverse tonalità cromatiche che
spesso si sposano in una fusione armonica dando vita ad una sinfonia seducente che
ci costringe ad immergerci nelle profondità della tela. Trasformazioni, mutazioni
della cromia, questo il linguaggio che Šalamun utilizza con grande maestria per
catturare lo spettatore nella sua magica dimensione, dove un cumulo di nubi in
movimento suggeriscono l'ipotetica presenza di una linea nascosta che divide il
cielo dalla terra, ma che risulta ai nostri occhi misteriosa in quanto celata dalle
masse ondeggianti di colore. Un limite di cui intuiamo la minacciosa presenza,
nonostante la poetica espressività delle masse cromatiche, che ci portano ad avere
un approccio che potremmo quasi definire romantico con una natura caratterizzata da
una connotazione bizzarra ed artificiale. Sono delle rappresentazioni che ci devono
far pensare sulla nostra condizione di uomini in una contemporaneità ormai priva
dell'elemento naturale e dove i cambiamenti provocati dall'agire umano rientrano più
facilmente nella normalità in quanto l'uomo ormai ignora la sua vera e propria
origine. Le grandi tele di Andraž Šalamun, possono dunque essere lette come un
monito, una presa di coscienza, che gradualmente ci viene comunicato attraverso una
miriade di sensazione che il concerto di colori stimola nel nostro animo.
ANDRAŽ ŠALAMUN è nato a Lubiana nel 1947. Nel 1975 si laurea all’università di
Filosofia di Lubiana. Gli esordi della sua carriera artistica lo vedono come membro
del famoso gruppo concettuale degli OHO (1968 - 71). Dopo questa esperienza
continua la sua carriere artistica ed espositiva per dedicarsi definitivamente alla
pittura. Andraž Šalamun è stato uno dei primi esponenti del movimento della body-art
e negli anni ottanta uno dei più interessanti rappresentanti della così detta
"nuova immagine" espressione utilizzata per definire la transavanguardia in
Slovenia. La sua carriera artistica è caratterizzata da numerosi cicli di tele
monumentali, testimonianza della forza espressiva e produttiva dell’artista, e che
presentano soggetti come la serie dei Bisonti oppure i paesaggi cosmici e poetici
che l’artista ha cominciato a creare a partire degli anni novanta intitolati: Sole,
Muschio e argento, Cipressi...). Nel suo curriculum annovera un centinaio di mostre
personali e collettive in Slovenia e all’estero. Vive e lavora a Capodistria.
Inaugurazione 1 marzo 2007 h 18
A+A | Centro Espositivo Pubblico Sloveno
San Marco, Calle Malipiero 3073 - Venezia
Aperto dal martedì al sabato h. 11/14 – 15/18
Ingresso libero