La sua pittura onirica spinge verso una dimensione vicina e lontana, in cui le figure sono ritratte prima con dovizia di dettagli in attimi di vita quotidiana e poi svaniscono facendosi trasparenti. Catalogo con testo di Achille Bonito Oliva.
Mostra personale
Catalogo con testo a cura di Achille Bonito Oliva
La Z2O Galleria – Sara Zanin è lieta di presentare l’artista Mauro Di Silvestre. La sua pittura onirica ci spinge verso una dimensione vicina e lontana, in cui le figure sono ritratte prima con dovizia di dettagli in attimi di vita quotidiana e poi svaniscono sotto i nostri occhi, si fanno trasparenti. Spariscono volti e corpi ne Il Signore della domenica, per lasciare spazio alla macchina in primo piano, sparisce Anna lasciando traccia del suo vestito e ancor meno del suo volto.
Achille Bonito Oliva, presenta cosi’ l’artista nel suo testo in catalogo:
“La vista è tra tutti i sensi quello dal quale seno si possono sottrarre le valutazioni della mente” (Jean-Jacques Rousseau).
Questo sembra essere l’emblema della pittura di Mauro Di Silvestre . L’arte è sempre rispondere a una mancanza, è una pratica attraversata dal desiderio di risarcire e rimarginare una smagliatura iniziale. L’arte è, per principio, contro ogni perdita. L’artista sviluppa una tensione ambigua in cui manualità e fatto mentale si intrecciano felicemente…
Se Leonardo afferma che la pittura è cosa mentale, il giovane artista romano mette insieme questo dettato artistico con l’insegnamento filosofico di Rousseau. Prevale così una felice ambiguità dello sguardo, la fondazione di una soglia sulla quale si sviluppa la precaria consistenza di un’immagine felicemente indecisa a tutto. Di Silvestre nella sua manualità assume la cadenza proustiana del ricordo ma non allontanandosi bensì andandovi in contro. Un gioco iconografico tra apparizione e scomparsa, su una superficie pellicolare che permette ogni slittamento.
La pittura di Di Silvestre accoglie nella propria inquadratura resti di famiglia, compleanni, tende e piante di plastica, trasparenze di vestiti, auto della domenica, piatti di spaghetti, cortili di casa, cieli limpidi e travestimenti di bambini. Paesaggi di affezione composti, destrutturati e ricomposti per fondare la fertile soglia dell’immagine: scomparire per comparire nell’arte e comparire per scomparire nella vita.
L’opera di Di Silvestre assume la cadenza concettuale della porta di Duchamp, Rue Larrey, 11, che apre e chiude contemporaneamente su due spazi diversi. Nello stesso tempo l’opera non resta una fredda didascalia cartesiana, la dimostrazione di un’intelligenza superiore. Si incarna invece nella materia pittorica, seppur vaporizzandosi in una bidimensionalità pellicolare che acquista una valenza subliminale.
Anche le facce dei personaggi acquistano la perplessità di una condizione psicologica che denota una melanconica distanza, la patina di un tempo che sembra impedire ogni contatto e privilegiare invece la distanza della memoria, che non vuol dire sempre allontanamento.
La pittura di Di Silvestre rifugge la divisione dei generi, conserva la doppia possibilità della astrazione e figurazione. Descrive sempre una tranche de vie legata ad un quotidiano effimero e struggente nello stesso tempo. Talvolta attraverso la decorazione sviluppa il senso di una surrealtà che abita la nostra visione, anche la più codificata e riconoscibile nelle sue figure.
In definitiva Mauro Di Silvestre restituisce all’arte una funzione apotropaica e magica, l’evocazione di un tempo mentale, capace, come in Savinio, di tenere insieme luoghi, presenze e oggetti separati tra loro, nel dare presenza iconografica all’ossimoro della vita: svelar celando e viceversa. Che poi vuol dire, forse: la vita è la morte al lavoro oppure la morte a servizio della vita. In ogni caso l’arte fonda con le sue epifanie la domanda.
Mauro Di Silvestre è nato nel 1968 a Roma dove vive e lavora.
Vincitore del ‘Premio Celeste 2004’ per gli artisti emergenti, e nel 2001 del ‘Premio d’arte città di Lissone’, dal 1999 espone presso numerose gallerie sia in Italia che all’estero.
La mostra presso la galleria Z2o I Sara Zanin è la sua prima mostra personale.
Inaugurazione: venerdì 2 marzo 2007 alle ore 18.30
Z2O Galleria l Sara Zanin
Via dei Querceti 6 - Roma
Orari galleria: martedì - sabato: 15.30 – 19.30 (lunedì chiuso) o su appuntamento
Ingresso libero