Showroom Telemarket
Bologna
via Caprarie, 4
051 224888
WEB
Echi d'arte nel '900
dal 15/6/2001 al 28/7/2001
051 224888

Segnalato da

Anna Maria Manera, Pepita Promoters




 
calendario eventi  :: 




15/6/2001

Echi d'arte nel '900

Showroom Telemarket, Bologna

Fino a sabato 28 luglio, presso lo show room di Telemarket e' possibile visitare la mostra che la casa d'arte dedica ai grandi maestri del Novecento. In mostra una quarantina di opere emblematiche di diversi percorsi possibili all'interno di un secolo che, sotto il profilo dell'espressione artistica, ha dato, ovviamente, molto di piu' di quanto possa essere contenuto in un'unica esposizione.


comunicato stampa

Fino a sabato 28 luglio, presso lo show room di Telemarket è possibile visitare Echi d'arte nel Novecento, mostra che la casa d'arte dedica ai grandi maestri del Novecento.
"Gli oggetti sono un'estensione dell'uomo, sue proiezioni che ci dicono sull'essere umano molto più di quello che spesso pensiamo. E proprio gli oggetti ritrovati rappresentano il senso di tutto il mio lavoro". Sono parole pronunciate - o meglio ribadite - dall'artista francese Arman pochi giorni fa a Venezia, in occasione dell'apertura di una sua grande antologica allestita a margine (si fa per dire) della 49° Biennale.
E proprio Arman è uno dei tanti Maestri del Novecento a cui la sede bolognese della Telemarket dedica la mostra che chiude la stagione 2000/2001. Accanto a due opere, entrambe significative, dell'ex esponente del "nouveau rèalisme" (un'accumulazione di pennelli e pistole giocattolo e un acrilico con montante sopra un paio di teiere sezionate) la mostra ne propone un'altra quarantina, emblematiche di diversi percorsi possibili all'interno di un secolo che, sotto il profilo dell'espressione artistica, ha dato, ovviamente, molto di più di quanto possa essere contenuto in un'unica esposizione.
Ciò non significa, però, che la selezione effettuata non risponda a un certo criterio di organicità: gli autori presenti, infatti, pur non rientrando in tutte le tendenze e i movimenti emersi nel corso degli ultimi cento anni, in alcuni casi ne hanno fatto parte in modo diretto, mentre in altri hanno espresso forme pittoriche influenzate, più o meno apertamente, da correnti artistiche non rappresentate all'interno di questa mostra.

Così, se da un lato un quadro come Piazza d'Italia (risveglio di Arianna) di Giorgio De Chirico ci riporta chiaramente alla dimensione metafisica (e allo stesso modo uno smalto acrilico e sabbia su tela senza titolo di Mario Schifano ci fa immergere nell'atmosfera della "pop art", pur con qualche variazione), dall'altro lato opere più "autonome" (come, ad esempio, Personaggi di Remo Squillantini, realizzata nel 1974) possono richiamare esperienze risalenti agli albori del secolo scorso. L'idea di fondo comunque è quella di fornire uno spaccato delle forme di ricerca artistica di un periodo così denso, non limitandosi soltanto alla produzione italiana (non a caso, oltre a quelle già citate di Arman, troviamo opere di George Grosz, Bernard Buffet e dei fratelli Antonio e Xavier Bueno) ma, senza dubbio, soffermandosi in particolare sugli artisti di casa nostra. Molto interesse, ad esempio, suscitano i lavori di Felice Casorati (lo splendido Nudo disteso olio su tavola del 1954), di Zoran Music (forte interpretazione nel Paesaggio Roccioso olio su tela del 1979), di Franco Gentilini (la Torre di Pisa e biciclette dipinta nel 1952, olio su tela) - di Filippo De Pisis, (Fiori '40 olio su tela) e ancora l'opera dal segno inconfondibile realizzata nel 1961 da Giuseppe Capogrossi (Superficie G-9), la tecnica mista su tela di Riccardo Licata del 1962 (Pittura n° 3), le Mosche cinesi 1957 e il Subacqueo del 1971 di Giuliano Turcato o, ancora, la piccola serie dei tre cuori con fiori di Renato Guttuso (1978), o la Portofino e il Vaso di Fiori San Rocco (1980 ca.) di Michele Cascella o ancora l'opera litorale francese della II° metà degli anni '70 dipinta da Giuseppe Cesetti. Decisamente più legati agli ultimi barlumi del Novecento, e quindi a una sorta di contemporaneità in corso d'opera, i quadri di artisti già ospitati con proprie personali - anche di recente nello spazio bolognese della Telemarket - come le Teste profetiche di Concetto Pozzati (datato 2000 e rientrante nel suo nuovo ciclo pittorico, intitolato Tutto di testa), i due affreschi di Giorgio Celiberti (Passione di uomini e Davanzale entrambi risalenti al periodo 1995-1999) e le due "composizioni" realizzate da Riccardo Licata nel 1996 e nel 2001 e le scale cromatiche in rosso e nero dipinte da Ennio Finzi del 1999. A tutto ciò si aggiungono opere sparse di Vincenzo Balsano, e di altri artisti, tra i quali - ed è una nota curiosa - l'olio su tela del 1997, intitolato Trans-volo di Rabarama, la quale, per ragioni anagrafiche (ha solo 31 anni) non è facilmente inseribile nel contesto di questa mostra. Evidentemente, la presenza di una sua opera ha il significato di creare una connessione e un momento di passaggio tra il Novecento e la nostra nuova epoca, o forse si tratta semplicemente di un auspicio: quello di poterla ritrovare, magari tra qualche decennio, nel novero dei "Grandi maestri del Duemila".

immagine: Giorgio De Chirico, "Il riposo di Arianna"


orari: dal martedì al venerdì, ore 10.00 - 13 e 15 - 19.30
sabato, ore 10.00 - 19.30
domenica e lunedì, chiusura


Show Room Telemarket, via Caprarie 4/d, Bologna


Ufficio Stampa Pepita Promoters, Via Mascarella 9, 40126 Bologna
Tel. 051/2919805 - fax 051/2960653
e.mail: info@pepitapromoters.com

IN ARCHIVIO [6]
Ancora... Street Art
dal 5/12/2008 al 9/1/2009

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede