Giuseppe Bergomi
Alessandro Busci
Aron Demetz
Giulio Durini
Paolo Fiorentino
Enrico Lombardi
Giorgio Ortona
Marco Petrus
Mauro Reggio
Livio Scarpella
Maria Assunta Accili
Tsai-Lang Huang
Alessandro Riva
Dieci gli artisti per una collettiva di circa cinquanta opere: dipinti e sculture, tecniche per lo piu' tradizionali - dall'olio su tela e tavola al bronzo policromo alla terracotta e al legno intagliato - affronteranno i temi della figura umana e del paesaggio urbano in declinazioni contemporanee. A cura di Alessandro Riva.
Collettiva
a cura di Alessandro Riva
Dopo il successo delle prime tappe di Italian Factory International, a fine
2006 con il progetto personale Chinatown di Bernardo Siciliano ospitato
presso il Liu Hai Su Art Museum di Shanghai e, a inizio 2007 con la
collettiva Italiana realizzata presso lo Shanghai Art Museum, proseguono le
collaborazioni con le più importanti istituzioni asiatiche.
Da marzo a giugno 2007 sarà realizzato un nuovo progetto collettivo, grazie
alla collaborazione con TFAM, il più prestigioso museo d’arte contemporanea
di Taipei e l’IECTPO, Italian Economic Trade and Cultural Promotion Office.
Dieci gli artisti per una collettiva di circa cinquanta opere: dipinti e
sculture, tecniche per lo più tradizionali - dall’olio su tela e tavola al
bronzo policromo alla terracotta e al legno intagliato - affronteranno i
temi della figura umana e del paesaggio urbano in declinazioni
contemporanee.
Gli artisti: Giuseppe Bergomi, Alessandro Busci, Aron Demetz, Giulio Durini,
Paolo Fiorentino, Enrico Lombardi, Giorgio Ortona, Marco Petrus, Mauro
Reggio, Livio Scarpella.
L’esposizione The New Italian Art Scene, nella sua tradizionale elaborazione
sia nella configurazione verso la trasformazione sia nel profondo quanto
idealistico linguaggio formale degli artisti, crea un ponte tra il moderno e
il contemporaneo e presenta nuove idee creative e stili artistici autentici.
Tsai-Lang Huang (Direttore TFAM Taipei Fine Arts Museum)
A chi ha familiarità con il contributo italiano alla civiltà delle arti,
questo squarcio sul nostro panorama culturale attuale consentirà di valutare
come la tradizione abbia alimentato l’innovazione, non soltanto sul piano
estetico, ma anche dal punto di vista semantico, e come l’interazione tra
nuove tecniche e metodi tradizionali di espressione abbia generato un nuovo
lessico che può essere mutuato in altri contesti culturali e geografici.
Maria Assunta Accili (Responsabile IETCTPO di Taipei)
Giuseppe Bergomi (1953, vive e lavora a Brescia): Bergomi modella le sue figure con semplicità, con
grazia, con intelligente gentilezza, senza mai abbellimenti estetici artificiosi, traendole dalla propria intimità
domestica (i suoi soggetti prediletti sono spesso le sue figlie e la moglie), o dalla vita quotidiana.
Alessandro Busci (1971, vive e lavora a Milano): quelli di Busci sono paesaggi urbani quasi sempre deserti,
dove si mescolano ricordo reale e immaginato, così come si sovrappongono tra loro i riferimenti che le
periferie, ora prepotentemente drammatiche ora vagamente malinconiche, ci richiamano alla memoria, in
una sovrapposizione di linguaggi differenti.
Aron Demetz (1972, vive e lavora a Selva di Val Gardena): quelle messe in scena da Demetz sono
metafore di formazione, simboli visivi di un’iniziazione alla vita adulta da parte di solitari personaggi dalla
vocazione fortemente letteraria, protagonisti di enigmatiche scene di forte straniamento esistenziale.
Giulio Durini (1966, vive e lavora a Milano): le figure dipinte da Giulio Durini sono un esempio perfetto di
quella sensibilità contemporanea che unisce una tecnica impeccabile, volutamente ispirata a modelli
secenteschi e barocchi, a un'atmosfera in cui non possiamo che riconoscere il nostro tempo presente.
Paolo Fiorentino (1965, vive e lavora a Roma): ed ecco, ancora, i giochi, sospesi tra stereotipo della
classicità (le teste romane, le rovine, i monumenti) e stilizzazione del moderno (le autostrade, i cavalcavia, i
palazzoni in cemento) di Fiorentino, ironiche e serissime città ideali affondate nel pieno dei drammi e delle
tensioni contemporanee.
Enrico Lombardi (1958, vive e lavora a Forlì): i paesaggi di Lombardi possono essere considerati come dei
poetici “metaluoghi”, spazi che rimandano all'idea di altri spazi che la nostra memoria ha conosciuto in
passato, e che di questo ricordo, conservano insieme l'idea del luogo chiuso e del viaggio, dell'ordine e del
caos, della logica e del delirio, della realtà e dell'utopia.
Giorgio Ortona (1960, vive e lavora a Roma): Ortona, pittore dalla forte carica gestuale e dal ritmo
incalzante, opera una sorta di frammentazione continua del paesaggio urbano in vista di una ridefinizione
delle sue coordinate, sulla base di una forte soggettività emozionale.
Marco Petrus (1960, vive e lavora a Milano): Petrus ha incentrato la sua ricerca sulla perfetta geometria
della città italiana, con un’attenzione particolare a quel periodo della costruzione urbana dominata
dall’Architettura Razionalista.
Mauro Reggio (1971, vive e lavora a Roma): Reggio, con le sue assolate descrizioni classicizzanti del
paesaggio romano di oggi, le sue luci calde che tanto risentono dei toni della Scuola Romana, lavora lungo
una linea di ridefinizione del paesaggio urbano.
Livio Scarpella (1969, vive e lavora a Brescia): le sculture di Scarpella, dalla linea estremamente stilizzata e
sofisticata, pescano dalla tradizione classica antica quanto da una suggestione tutta italiana che ha origine
nella plastica policroma quattrocentesca per arrivare fino al liberty, con frequenti fughe nella cultura pop e
neopop.
Inaugurazione: 12 marzo 2007
Taipei Fine Arts Museum
181, Zhong-Shan Nord Road - Taipei
Orari: mart - dom: 9.30 – 17.30; sabato: 9.30 – 21.30. lunedì chiuso