Taipei Fine Arts Museum
Taipei
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The new italian art scene
dal 11/3/2007 al 23/6/2007
mart - dom: 9.30 – 17.30; sabato: 9.30 – 21.30. lunedì chiuso
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11/3/2007

The new italian art scene

Taipei Fine Arts Museum, Taipei

Dieci gli artisti per una collettiva di circa cinquanta opere: dipinti e sculture, tecniche per lo piu' tradizionali - dall'olio su tela e tavola al bronzo policromo alla terracotta e al legno intagliato - affronteranno i temi della figura umana e del paesaggio urbano in declinazioni contemporanee. A cura di Alessandro Riva.


comunicato stampa

Collettiva

a cura di Alessandro Riva

Dopo il successo delle prime tappe di Italian Factory International, a fine 2006 con il progetto personale Chinatown di Bernardo Siciliano ospitato presso il Liu Hai Su Art Museum di Shanghai e, a inizio 2007 con la collettiva Italiana realizzata presso lo Shanghai Art Museum, proseguono le collaborazioni con le più importanti istituzioni asiatiche. Da marzo a giugno 2007 sarà realizzato un nuovo progetto collettivo, grazie alla collaborazione con TFAM, il più prestigioso museo d’arte contemporanea di Taipei e l’IECTPO, Italian Economic Trade and Cultural Promotion Office.

Dieci gli artisti per una collettiva di circa cinquanta opere: dipinti e sculture, tecniche per lo più tradizionali - dall’olio su tela e tavola al bronzo policromo alla terracotta e al legno intagliato - affronteranno i temi della figura umana e del paesaggio urbano in declinazioni contemporanee.

Gli artisti: Giuseppe Bergomi, Alessandro Busci, Aron Demetz, Giulio Durini, Paolo Fiorentino, Enrico Lombardi, Giorgio Ortona, Marco Petrus, Mauro Reggio, Livio Scarpella.

L’esposizione The New Italian Art Scene, nella sua tradizionale elaborazione sia nella configurazione verso la trasformazione sia nel profondo quanto idealistico linguaggio formale degli artisti, crea un ponte tra il moderno e il contemporaneo e presenta nuove idee creative e stili artistici autentici. Tsai-Lang Huang (Direttore TFAM Taipei Fine Arts Museum)

A chi ha familiarità con il contributo italiano alla civiltà delle arti, questo squarcio sul nostro panorama culturale attuale consentirà di valutare come la tradizione abbia alimentato l’innovazione, non soltanto sul piano estetico, ma anche dal punto di vista semantico, e come l’interazione tra nuove tecniche e metodi tradizionali di espressione abbia generato un nuovo lessico che può essere mutuato in altri contesti culturali e geografici. Maria Assunta Accili (Responsabile IETCTPO di Taipei)

Giuseppe Bergomi (1953, vive e lavora a Brescia): Bergomi modella le sue figure con semplicità, con grazia, con intelligente gentilezza, senza mai abbellimenti estetici artificiosi, traendole dalla propria intimità domestica (i suoi soggetti prediletti sono spesso le sue figlie e la moglie), o dalla vita quotidiana.

Alessandro Busci (1971, vive e lavora a Milano): quelli di Busci sono paesaggi urbani quasi sempre deserti, dove si mescolano ricordo reale e immaginato, così come si sovrappongono tra loro i riferimenti che le periferie, ora prepotentemente drammatiche ora vagamente malinconiche, ci richiamano alla memoria, in una sovrapposizione di linguaggi differenti.

Aron Demetz (1972, vive e lavora a Selva di Val Gardena): quelle messe in scena da Demetz sono metafore di formazione, simboli visivi di un’iniziazione alla vita adulta da parte di solitari personaggi dalla vocazione fortemente letteraria, protagonisti di enigmatiche scene di forte straniamento esistenziale.

Giulio Durini (1966, vive e lavora a Milano): le figure dipinte da Giulio Durini sono un esempio perfetto di quella sensibilità contemporanea che unisce una tecnica impeccabile, volutamente ispirata a modelli secenteschi e barocchi, a un'atmosfera in cui non possiamo che riconoscere il nostro tempo presente. Paolo Fiorentino (1965, vive e lavora a Roma): ed ecco, ancora, i giochi, sospesi tra stereotipo della classicità (le teste romane, le rovine, i monumenti) e stilizzazione del moderno (le autostrade, i cavalcavia, i palazzoni in cemento) di Fiorentino, ironiche e serissime città ideali affondate nel pieno dei drammi e delle tensioni contemporanee.

Enrico Lombardi (1958, vive e lavora a Forlì): i paesaggi di Lombardi possono essere considerati come dei poetici “metaluoghi”, spazi che rimandano all'idea di altri spazi che la nostra memoria ha conosciuto in passato, e che di questo ricordo, conservano insieme l'idea del luogo chiuso e del viaggio, dell'ordine e del caos, della logica e del delirio, della realtà e dell'utopia.

Giorgio Ortona (1960, vive e lavora a Roma): Ortona, pittore dalla forte carica gestuale e dal ritmo incalzante, opera una sorta di frammentazione continua del paesaggio urbano in vista di una ridefinizione delle sue coordinate, sulla base di una forte soggettività emozionale.

Marco Petrus (1960, vive e lavora a Milano): Petrus ha incentrato la sua ricerca sulla perfetta geometria della città italiana, con un’attenzione particolare a quel periodo della costruzione urbana dominata dall’Architettura Razionalista.

Mauro Reggio (1971, vive e lavora a Roma): Reggio, con le sue assolate descrizioni classicizzanti del paesaggio romano di oggi, le sue luci calde che tanto risentono dei toni della Scuola Romana, lavora lungo una linea di ridefinizione del paesaggio urbano.

Livio Scarpella (1969, vive e lavora a Brescia): le sculture di Scarpella, dalla linea estremamente stilizzata e sofisticata, pescano dalla tradizione classica antica quanto da una suggestione tutta italiana che ha origine nella plastica policroma quattrocentesca per arrivare fino al liberty, con frequenti fughe nella cultura pop e neopop.

Inaugurazione: 12 marzo 2007

Taipei Fine Arts Museum
181, Zhong-Shan Nord Road - Taipei
Orari: mart - dom: 9.30 – 17.30; sabato: 9.30 – 21.30. lunedì chiuso

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